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    ARCHIVIO SPETTACOLI

    Vivo e Coscienza, L. Veggetti (2015)

    Titolo: Vivo e Coscienza
    Regia: Luca Veggetti

    coreografia, regia e dispositivo scenico: Luca Veggetti
    musica e progetto sonoro: Paolo Aralla
    voce: Francesco Leonetti
    luci: Paolo Latini
    con: Francesca Bugelli, Pierluigi Castellini, Donato Demita, Laura Ghelli, Liber Dorizzi,
    Giovanfrancesco Giannini, Helena Mannella, Sara Paternesi, Filippo Porro, Loredana Tarnovschi
    coproduzione: Fondazione Milano Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi

    da Vivo e Coscienza di Pier Paolo Pasolini (1963)

    Il progetto esplora le possibilità offerte dal materiale relativo al balletto-cantata Vivo e Coscienza di Pier Paolo Pasolini. Scritto negli anni ’60 e rimasto incompiuto, avrebbe avuto la Biennale di Venezia come destinazione, in una collaborazione con il compositore e direttore d’orchestra Bruno Maderna, e l’attrice Laura Betti. Seguendo una forma ciclica che ricorda quella dei Sette peccati capitali di Brecht/Weill o della Lulu di Wedekind/Berg, Pasolini propone uno schema dove l’opposizione tra vita e coscienza è incarnata da due personaggi antagonisti che, realizzando la loro identità rispettivamente attraverso danza e parola in una serie di gesti e situazioni ricorrenti, saranno in successione emblematici di un periodo diverso: Seicento, Rivoluzione Francese, Fascismo, Resistenza. Una forma mista e singolare che, nelle sua relazione tra danza, parola e musica, riporta alle origini del teatro stesso.

    Ripercorrendo lo schema formale di Pasolini, lo spettacolo si articola così in quattro scene e in quattro “danze” di lavoro – rivoluzione – guerra – morte, dove Vivo e Coscienza agiscono in contrappunto a un “coro” che assume in ogni quadro identità diverse.
    Data la natura frammentaria del testo di Pasolini, così come il fatto che dei quattro quadri previsti ne completò come dialogo solo il primo, ci è sembrato più interessante lavorare sul materiale delle didascalie, proponendo un rapporto di diegesi tra testo e azione. Questo ha introdotto, grazie all’idea di Marinella Guatterini, un elemento di grande rilievo e interesse nella produzione: la voce di Francesco Leonetti, poeta e amico personale di Pasolini, nonché attore emblematico in alcuni suoi film.
    La poetica voce di Leonetti, registrata per l’occasione con l’aiuto di Eleonora Fiorani, è uno straordinario contributo artistico, un documento di valore inestimabile che sembra riportare in vita Pasolini stesso attraverso la toccante presenza vocale del suo amico e collaboratore. Esso serve come tessuto connettivo al materiale musicale. Una partitura di grande spessore e interesse che il compositore Paolo Aralla costruisce in parte elaborando materiali musicali e sonori di epoche diverse, essa si aggancia alla struttura ciclica di Pasolini spaziando dalla ieratica musica del ‘600 sino a materiali popolari del dopoguerra. A questa si aggiunge inoltre un progetto sonoro che, esplorando le possibilità di captazione del movimento, ne sfrutta il loro trattamento in tempo reale. I danzatori grazie a un particolare dispositivo audio inserito nei tavoli scenografici trasformano il movimento in suono.
    Luca Veggetti

    Vivo e Coscienza è un abbozzo curioso, greve di simboli, assai difficile da mettere in scena (…), ma sprigiona un fascino particolare. Certe immagini faunesche, caravaggesche, gotiche e neorealiste -, la contrapposizione tra Vivo e Coscienza, ovvero il dissidio tra corpo e lingua, tra passione e ideologia, rimandano all’elogio della danza in Nietzsche, che inneggiò alla libertà tragica e alla smemoratezza del corpo contro la prigionia ideologica. Idee influenti e non poco nella nuova danza a partire dal dopoguerra.
    Marinella Guatterini

     

    SGUARDAZZI/RECENSIONI