Debutto a Cesena per “La serra” di Pinter, regia di Marco Plini, coproduzione del Teatro Metastasio

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Giovedì sera (15 gennaio), presso il Teatro Bonci di Cesena si terrà la prima nazionale della nuova produzione del Teatro Metastasio Stabile della Toscana (affiancato da ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, ossia La serra di Harold Pinter, per la regia di Marco Plini.
Lo spettacolo sarà di scena al Metastasio di Prato dall’11 al 22 febbraio.

Riportiamo di seguito il relativo comunicato stampa:

Harold Pinter scrisse La serra nel 1958 e tenne il testo in un cassetto per oltre venti anni. Data infatti 1980 l’anno in cui, fatte le opportune revisioni, Pinter decise di metterlo in scena.

Da questa lunga gestazione nasce un testo molto particolare del repertorio pinteriano, in cui Pinter pare quasi aver deciso di applicare alla lettera il dettame di Beckett: «Non c’è nulla di più divertente dell’infelicità» frase che Nell pronuncia in Finale di partita; così La serra, pur affrontando una vicenda profondamente drammatica, ha nella comicità del linguaggio uno degli elementi costitutivi.

La serra rivela l’altra faccia della medaglia del rapporto fra chi comanda e chi ubbidisce, presentando l’ambiente di chi ha l’autorità per decidere e il disordine e la casuale anarchia che vi impera. Stupidi burocrati, inetti e spaventati, si nascondono dietro il loro ruolo impegnati soltanto in una guerra di successione per il potere, terrorizzati appunto dall’idea di perdere la loro piccola o grande rendita di posizione. Il testo si sviluppa tra la commedia surreale e il giallo, e il linguaggio di Pinter viviseziona i personaggi fino a chiarire inesorabilmente che il re è nudo, che dietro le oscure e cervellotiche manovre per il potere si celano solo piccoli uomini spaventati. Pinter applica una figura tradizionale del repertorio ebraico-yiddish, l’inetto di professione, lo Schlemiel, a una figura di potere all’interno di una strana struttura semi-ospedaliera, ma usa questa figura al contrario della tradizione, non è più il sopraffatto, l’oppresso, ma è un potente, un dominatore che  viene schiacciato dal sistema che lui stesso ha creato e imposto.

È come se nel testo ci fosse un messaggio politico teso a dimostrare che dietro alla bramosia di potere non c’è niente, nessuna idea, nessuna visione, solo la vanità del singolo. È già un Pinter ,politico ma ancora un Pinter in cerca di una sua opinione sull’uomo e sull’esistenza, così vicino a Beckett da sembrarne erede, ma, a differenza di Beckett, che non nutre alcuna fiducia nell’esistenza stessa, Pinter sembra esprimere una profonda sfiducia negli uomini e nelle azioni di cui sono, o meglio non sono, capaci.

Fino al 18 gennaio Teatro Bonci, Cesena,  20 gennaio Mac Mazzieri Pavullo, dal 22 al 25 gennaio Arena del Sole, Bologna, dal 27 gennaio al 1 febbraio Teatro Franco Parenti, Milano,  3 febbraio Teatro Dadà, Castelfranco Emilia, dall’11 al 22 febbraio Teatro Metastasio, Prato.

Già assistente di Massimo Castri, Marco Plini nel 2002 firma la regia di Risveglio di primavera di Frank Wedekind, cui seguono Purificati‘di Sarah Kane per la Biennale di Venezia 2004, e Il lutto si addice ad Elettra di Eugene O’Neill, realizzato con gli allievi del terzo anno della Scuola Paolo Grassi e rappresentato al Festival del Teatro Romano di Trieste; seguono Turisti e soldatini ‘ di Wole Soynka per il “Progetto Mandela” nell’ambito di Intercity e Benvenuti in California di Francesca Angeli, prodotto dal Centro Teatrale Bresciano in collaborazione col Festival ES-TERNI. Nel 2011, dirige Freddo di Lars Norén prodotto da ERT e, nel 2013 sempre per ERT, firma la regia di Ifigenia in Aulide, dove dirige un gruppo di giovani attori nell’ambito del progetto ‘Cantiere delle Arti’.

Dal 2005 alterna l’attività di regista con la docenza per la Scuola Civica Paolo Grassi di Milano e per i Corsi di Alta Formazione Teatrale di Emilia Romagna Teatro Fondazione.

La serra
di
Harold Pinter
traduzione Alessandra Serra
regia Marco Plini
personaggi e interpreti
Roote − Mauro Malinverno
Gibbs − Luca Mammoli
Miss Cuts − Valentina Banci
Lamb − Giusto Cucchiarini
Lush − Fabio Mascagni
Tubb − Francesco Borchi
Lobb − Elisa Cecilia Langone
scene e costumi Claudia Calvaresi
suono Franco Visioli
luci Fabio Bozzetta
assistente alla regia Thea Dellavalle
direttore tecnico Robert John Resteghini
direttore di scena Lorenzo Martinelli
capo macchinista Massimo Abbondanza
capo elettricista Fabio Bozzetta
sarta Giulia Pacci
amministratrice Daniela Cappellini
Scene costruite nel Laboratorio di Emilia Romagna Teatro da Gioacchino Gramolini
Costruzioni metacrilato: Neon Modena s.r.l.
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro Metastasio Stabile della Toscana

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