Gran bella settimana: sarà che questo primo scorcio di 2018 è proprio denso, con la Pasqua di resurrezione collocata lì, in posizione sibillina al primo d’aprile, sta di fatto che anche la prossima, complice l’avvicinarsi della settimana santa, sarà una settegiorni più che ricca.
Vediamola.
Pisa e provincia – L’imbarazzo della scelta
Martedì a Pomarance (Teatro dei Coraggiosi), torna in scena uno spettacolo che ci è caro: Thanks for vaselina di Carrozzeria Orfeo. Commedia rapida e sapida, ben scritta e ancor meglio recitata (ne parlammo), senz’altro un’ottima occasione di ricupero per chi se la fosse perduta (il debutto in forma di primo studio, peraltro, si tenne a Lari, in una delle stanze adiacenti alla terrazza del locale e mitico Circolo ARCI, nel 2013), posto che, domenica, riapproderà in quel di Pontedera (Teatro Era).
Insomma: andateci, o qui o là.
O anche a Firenze, dato che lo spettacolo sarà al Teatro di Rifredi, da mercoledì 14 a sabato 17.
Giovedì a Buti (Teatro Francesco di Bartolo), La cerimonia, di e con Oscar De Summa, e non solo: anche di questo già abbiamo parlato, e con molta convinzione rispetto pure ad altri lavori del bravo teatrante pugliese. Un lavoro che presenta un alto grado di necessità, e che intreccia molto bene la scrittura contemporanea con una radice teatrale profonda, caratteristica fondamentale, ci sembra, per De Summa e i colleghi che, per vari motivi, gli potremmo apparentare (per esempio Michele Sinisi).
Tripletta di proposte curiose, invece, per venerdì.
A Corazzano (Teatrino dei Fondi), Quattro meno al genitore, monologo di Stefano Bellani: amico di amici (immagine tipica della malavita…), lo ricordiamo all’opera, anni fa, in un piccolo spazio a Pisa, e prometteva assai bene. Non dubitiamo che saprà stuzzicare il pubblico grazie a una comicità non banale.
A Bientina (Teatro delle Sfide), invece, la compagnia labronica Pilar Ternera presente Scene di libertà, testo di Jan Friedrich e una bella compagnia formata da Giulia Gallone, Gloria Carovana, Giacomo Masoni, Marco Fiorentini e Saverio Ottino. Si annuncia come un «pugno nello stomaco», per una drammaturgia labirintica e solo in apparenza disarticolata. Ci tenterebbe non poco, ma non potremo esserci.
Infine, a Lari (Taverna Al Provino), Roberto Kirtan Romagnoli, con Agorà. La storia del teatro più breve del mondo, si prende la briga di raccontare… «come nasce il teatro». Auguri. Usa la maschera, improvvisa, in un viaggio del tempo cui vorremmo davvero partecipare, con l’impressione o bene bene, o male male. Chissà.
Pisa, settimana di straordinari per il Teatro Verdi: giovedì sera (il 15), la stagione di danza vede il ritorno in città da parte di Virgilio Sieni e la sua compagnia con Petruška di Igor Stravinskij. Ve lo consigliamo volentieri, perché del coreografo ci siamo occupati più volte (qui, qui e qui, ma non solo) e pure per far contento chi, a Pisa, si occupa di danza e ci “accusa” di essere insensibili rispetto al genere (semplicemente: non è il nostro specifico).
Venerdì e sabato, invece, si torna alla prosa: Rosalind Franklin. Il segreto della vita, testo di Anna Ziegler per la regia di Luca Dini. La storia è quella di una grande scienziata britannica, tra coloro che, nel corso del Novecento, hanno contribuito ai primi studi sul DNA. Protagonista del lavoro sarebbe dovuta essere Asia Argento, attualmente in tutt’altre faccende affaccendata (ha lasciato il cast per dar seguito alle proteste successive al caso Weintestein che ha riguardato pure lei). Forse Lucia Mascino, che la sostituisce, ha meno ragioni di protestare in quanto donna: #sheneither. Si gioca, ma insomma.
Domenica, al Teatro Lumière, ecco Abracadabra, un lavoro interessantissimo da parte di Irene Serini (drammaturga e interprete) sulla figura, complessa, controversa e abbacinante di Mario Mieli; leggemmo alcuni stralci dei suoi Elementi di critica omosessuale restandone, ovviamente, impressionati (in bene). Che dire? Andateci. E un applauso (ma forse è un caso), per una volta in cui la programmazione teatrale sembra seguire una logica sensata, senza sovrapposizioni di spettacoli che non replicano. A Lucca, ne riparleremo, dovrebbero prender spunto.
Lucca e provincia – Crimini, danza contemporanea e lirica
Castelnuovo Garfagnana: si parte lunedì sera con Piccoli crimini coniugali, protagonisti Michele Placido e Anna Bonaiuto; replica “secca”, com’è ovvio in un centro tanto piccolo, benché la proposta scenica non si esaurisca qui, ché, sabato sera, arriva Faber in fabula, lavoro d’evidente ispirazione musicale (si parla di Fabrizio De André), da parte di Michela Innocenti e Alessandro Bertolucci. Chissà.
Volentieri segnaliamo, mercoledì e giovedì a Lucca (Teatro San Girolamo), l’anteprima di Luce di e con l’amica Aline Nari. Coreografa, danzatrice, studiosa, Aline è una figura interessantissima e stratificata, di cui abbiamo apprezzato, e non poco, i lavori sinora veduti, com’è il caso di Rosa (leggete qui). Prima o poi, le, anzi la, sottoporremo al nostro questionazzo.
Ultimo atto, infine, per la stagione lirica al Teatro del Giglio: sabato (recita secca), ecco in scena Pia de’ Tolomei, corposa produzione pisana che vede il bel titolo donizettiano affidato alle cure orchestrali di Christopher Franklin e alla regia di Andrea Cigni (scene e costumi, rispettivamente di Dario Gessati e Tommaso Lagattolla). Per il cast, cliccate sul titolo e facciamo prima. Ne abbiamo parlato al debutto, ma non escludiamo nuove presenze arlecchine.
Oltre – Da Firenze a Prato (con errata corrige)
Segnaliamo, inoltre, a Firenze (Teatro la Pergola), Il piacere dell’onestà, un Pirandello diretto da Liliana Cavani, con Geppy Gleijeses Vanessa Gravina, Leandro Amato, Maximilian Nisi e Brunella De Feudis. Da martedì 13 sino a mercoledì 21, saltando soltanto giovedì 15 e lunedì 19.
Ci correggiamo, dato che avevamo preso un abbaglio non da poco.
Dunque: bell’occasione per spettatori evoluti nei prossimi giorni tra Prato e Firenze: infatti, da giovedì a domenica, al Metastasio, sarà di scena Delitto e castigo, dal celebre romanzo di Fëdor Dostoevskij, per l’adattamento e la regia di Konstantin Bogomolov e un cast di alto livello (Anna Amadori, Marco Cacciola, Diana Höbel, Margherita Laterza, Leonardo Lidi, Paolo Musio, Renata Palminiello, Enzo Vetrano). Tempo una settimana e, da venerdì 23, alla Pergola approderà Delitto/Castigo, con Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini, quest’ultimo in veste pure di regista. Lo Cascio a teatro ci ha sempre ben impressionato (ricordiamo il particolarissimo Otello siculo di qualche anno fa, commentato qui), e l’idea di poter assistere a due spettacoli tratti dalla stessa fonte a così poca distanza l’uno dell’altro ci sembra un’occasione da non mancare.
Dopo i focus su Tindaro Granata e Saverio La Ruina, ecco Gli Omini protagonisti di un’altra “retrospettiva” d’autore organizzata, sempre a Prato, ma presso il Teatro Magnolfi. S’inizia, venerdì e sabato, con La famiglia Campione, seguita, domenica, da Più carati. L’iniziativa proseguirà la prossima settimana con l’aggiunta di Il controllore, unico loro lavoro recente cui ancora non abbiamo avuto modo di assistere. Della formazione toscana abbiamo parlato, e molto; anche a questo proposito siamo in attesa di poter sottoporre i tre artisti, in gruppo o separatamente, al nostro questionazzo. Ci riusciremo, prima o poi.
Per adesso, e in attesa del reddito di cittadinanza (che non sarebbe poi un’idea così balzana), è (quasi) tutto. Se avete dubbi, c’è il Calendazzo.