«E anche questo Sanremo…» Non terminiamo la frase, giacché, onestamente, la grande kermesse baglioniana è stata da queste parti ignorata, non per spocchia. In compenso, smentendoci rispetto a quanto detto in settimana scorsa, abbiamo visto lo spettacolo di Federico Buffa e ne possiamo annunciare la recensione. Anticipiamo solo una cosa: se il mondo fosse un luogo non iniquo, a chiunque pronunciasse (o scrivesse) il lemma Storytelling dovrebbero cadere, a scelta (siamo democratici) i denti o le dita.
Calendazzo in mano, vediamo che vedere in questa settimana.
Lucca e provincia – Da Shakespeare a Shakespeare, e non solo
Silenzio nei primi tre giorni della settimana: perfetto per chi vuol seguire la Champions League di calcio. Si salta direttamente, quindi, a giovedì 14, San Valentino.
L’unica offerta in tema sembrerebbe essere il Sogno di una notte di mezza estate che da Shakespeare passa a Paolo Ruffini, in compagnia di Violante Placido e Stefano Fresi: sarà l’Alfieri di Castelnuovo Garfagnana a salutare l’enterteiner (non sapremmo definirlo altrimenti) livornesi che da queste parti è ricordato per lo più grazie ai “mitici” doppiaggi di Io doppio, uno dei più interessanti casi di fandom italiana ai tempi del web 1.0. L’operazione potrebbe pure sorprendere: il regista è Massimiliano Bruno, il cast piuttosto vasto, benché tutto questo non basti a dissipare una diffidenza non del tutto immotivata. Proprio per questo ci piacerebbe vederlo.
Nella stessa sera, in direzione Versilia, troviamo, alle Scuderie Granducali di Seravezza, il palermitano Davide Enia con L’abisso: ricordiamo l’artista tra i migliori narratori (rammentate quanto scritto sopra) della sua generazione, per un folgorante Italia-Brasile 3 a 2 di cui scrivemmo ancor prima di divenire critici, per quanto la rete non ne serbi traccia. Da allora, tempo ne è passato, ed Enia ha avuto modo di cimentarsi, doveroso rendergliene merito, con forme teatrali più disparate, senza limitare le proprie risorse creative. Con questo lavoro, tratto dal suo libro Appunti per un naufragio (Sellerio editore), Enia torna “da solo”, per quanto il suo narrare sia sempre intrinsecamente polifonico. Lo vorremmo vedere; peraltro, nella sera di venerdì, l’allestimento sarà nel pisano, a Santa Croce sull’Arno (Teatro Verdi). Ve l’abbiamo detto.
Chiudiamo il capitolo festa-degli-innamorati-che-amano-farsi-spillare-soldi con L’operazione, di scena al Teatro dell’Olivo di Camaiore e, domenica sera, ai Differenti di Barga. Si tratta di un lavoro scritto e diretto da Stefano Reali, e che in scena presenta Antonio Catania, Nicolas Vaporidis, Maurizio Mattioli e Gabriella Silvestri. Commedia a sfondo medico-ospedaliero, per la quale vi rimandiamo all’opportuna scheda.
Grande attesa, per il fine settimana (da venerdì a domenica), in quel di Lucca, giacché il Giglio accoglierà (potremmo dire finalmente) Marco Paolini e il suo nuovo lavoro, Nel tempo degli dei. Ne siamo felici, giacché il narrattore veneto è un “amico” di Arlecchino (tenne a battesimo questa rivista, grazie agli uffici del suo amico e nostro guru Giacomo Verde) e, dato l’incipit del presente pezzo, oltre a leggere dello spettacolo ci piacerebbe pure che un inviato arlecchino sottoponesse all’artista il catatonico questionazzo per poi chiedergli, sinceramente, cosa pensi del termine storyteller. Se ci mettiamo sopra pure la recensione di un suo spettacolo qui burlescamente inventato di sana pianta, l’aggressione potrebbe essere sicura. Chissà.
Tornando al monologo del Giglio, vediamo che la regia è di Gabriele Vacis, con la scrittura che vede accreditato Francesco Niccolini, altro amico di queste pagine (vedere qui), il che accresce ancor più il desiderio di vedere, parlarvene, leggerne.
Nella sera di sabato 16, altri due spettacoli: a Pietrasanta, per una volta senza sovrapporsi alla programmazione di Seravezza, il Teatro Comunale va sul sicuro e propone Piccoli crimini coniugali, con Anna Bonaiuto e Michele Placido, che ha pure diretto il lavoro.
Da parte nostra, però, la preferenza non si discute: ai Rassicurati di Montecarlo arriva, in anteprima, Shakespearology, nuovo titolo prodotto da Sotterraneo (ne abbiamo visto l’ultimo, bellissimo lavoro, peraltro stranamente premiato con l’Ubu) e che ha per protagonista un attore che apprezziamo (e non perché è un amico) quale Woody Neri. Si preannuncia un nuovo “solo” per un interprete polifonico quanto potente, di cui abbiamo parlato più volte da queste parti (qui, qui, qui e qui, anche se fu meno contento per l’ultimo contributo). Metteteci pure di mezzo il Bardo… non si può chiedere di meglio. Speriamo di leggerne.
Pisa e provincia – Eros e famiglie
Anche Pisa non offre opzioni per i primi tre giorni della settimana e saltiamo dunque diretti su giovedì 14. Per stare in tema con l’occorrenza festeggiata, a
Bientina (Teatro delle Sfide) troviamo Eros perVersi. Serena Gatti e Raffaele Natale disegnano un percorso tra parole e musica, recitando poesie erotiche riprese dalla grande letteratura europea e accompagnate da brani musicali composti “in risonanza” con esse. L’operazione non ci pare delle più inedite, ma il video di con cui è promossa è simpaticamente squinternato quanto d’effetto: ve lo lasciamo qui, e vi preghiamo di darci un’occhiata.
Già terminati i progetti per San Valentino, ma non esauritone lo spirito, ci spostiamo a Larderello (Teatro Cinema Florentia) per Imitation of love, della compagnia Cuocolo-Bosetti, da noi più volte citata. Amore famigliare che si trasfigura in imitazione di sè, tanto quanto il teatro non è che l’imitazione della vita. Lo scontro generazionale tra genitori e figli avviene «in 10 round», per cui «lo spazio scenico diviene il ring simbolico di un campo di battaglia». Ci farebbe piacere assistere, e nel frattempo la consigliamo a voi lettori: venerdì, doppia replica (19.30 e 21.30).
Inoltriamoci nel ben più ricco fine settimana: per sabato le opzioni sono numerose, cominciamo a vagliarle partendo da Riccardo3 a Cascina (La Città del Teatro). Lo spettacolo è di Francesco Niccolini, del quale vi stiamo parlando spesso in questo periodo (leggete i consigliazzi con la dovuta attenzione? Vi lasciamo ancora una volta qui il suo questionazzo). Il tema scespiriano viene adattato ad una modernità sfuggente e confusa, per la regia di Enzo Vetrano e Stefano Randisi: in scena i due, cui si aggiunge Giovanni Moschella, assieme interpretano tutti i ruoli del dramma scespiriano, stagliandosi su quello che pare ora un ospedale psichiatrico. Consigliatissimo.
Spostandoci invece a Volterra (Teatro Persio Flacco) abbiamo È questa la vita che sognavo da bambino?. La regia è di Edoardo Leo, e sulla scena si muove Luca Argentero, famosissimo attore televisivo che da quasi un decennio si occupa anche di teatro. Argentero racconta le storie di Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che ci dicono aver fatto “sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni di italiani”, sarà. Tre storie che si trasfigurano assumendo una dimensione eroica.
Sia sabato che domenica, a Bientina (Teatro delle Sfide) potrete poi assistere a Kowalski vs Cinaski recital che vede la presenza del comico Paolo Rossi, del poeta Vincenzo Costantino e del musicista Mell Morcone: performance che si tiene in bilico tra ironia e satira, sicuramente molto interessante.
Per finire domenica va in scena a Buti (Teatro Francesco di Bartolo) In nome del padre di e con Mario Perrotta. Lo spettacolo è il primo di una trilogia in cui Perrotta, col supporto dell’amico Massimo Recalcati (chi scrive ha da mesi sul comodino un suo libro, e non trova la voglia di sfogliarlo), analizza i rapporti famigliari attraverso tre figure: prima il padre, poi la madre, infine i figli.
Oltreconfine & lirica – Melodramma 3 prosa 2
Sul fronte della prosa, si segnalano oltreconfine due grosse produzioni. A Firenze, l’ammiraglia Pergola propone ben sei repliche di La notte poco prima delle foreste (da martedì a domenica) per la regia di Lorenzo Gioielli. Protagonista è Pierfrancesco Favino, che abbiamo più volte apprezzato (anche) sul palcoscenico: ricordiamo che, un anno fa preciso, portò proprio a Sanremo uno stralcio di questo testo di Bernard-Marie Koltès, facendo di fatto commuovere tutti i teleschermi. Ci piacerebbe vederlo, finalmente, nel suo habitat naturale.
D’altro canto, a Prato, il Fabbricone propone Shakespeare/Sonetti, per la regia di Valter Malosti, responsabile anche (complice Fabrizio Sinisi) della traduzione e dell’adattamento teatrale. Si annuncia un lavoro di scavo nei componimenti del Bardo, per esaltarne la recondita teatralità e metterli in dialogo con altre voci del Novecento (da Pasolini a Domenico Modugno). Vedemmo Malosti alle prese con il Clarel di Melville e, per quanto affascinati dall’aspetto sonoro, non fummo del tutto convinti (qua la recensione di Igor Vazzaz, su altri schermi). Qui il lavoro si annuncia ben più strutturato e complesso, quindi ci piacerebbe tentare un secondo assaggio: da giovedì a domenica (come al solito, occhio agli orari!).
Dopo un paio di settimane di assenza, torna la lirica, offrendo appuntamenti di indubbio interesse. Al Teatro Verdi di Pisa, in scena La bohème prodotta nell’ambito del progetto LTL OperaStudio: ogni anno i teatri di Lucca, Pisa e Livorno si alternano nella produzione di un’opera con giovani cantanti esordienti, di solito con risultati brillanti. Se fino a qualche anno fa si prediligevano titoli meno frequentati, questa abitudine si è persa negli ultimi anni, virando su titoli di più sicuro richiamo: a questo giro, il teatro capofila è il labronico Goldoni, dove questa Bohème ha già debuttato (verranno anche le repliche lucchesi, a metà marzo). Sul podio Gianna Fratta alla direzione dell’Orchestra Giovanile Italiana, mentre la regia è quella di Bruno Ravella per il Maggio Musicale Fiorentino, ripresa e riadattata per l’occasione da João Carvalho Aboim. Sabato sera e domenica pomeriggio: forse non in questa occasione, ma ve ne parleremo.
Pure la campagna pisana offre un’interessante occasione: al Teatro Comunale di Fauglia, domenica pomeriggio, appuntamento con La serva padrona, piccolo capolavoro di precoce opera buffa, a firma del napoletano Giovanni Battista Pergolesi. Un plauso, di nuovo, a queste coraggiose produzioni di provincia: anche nella lirica, a volte basta poco per creare delle occasioni preziose. A fianco di Chiara Mattioli (che cura anche la regia) troviamo Veio Torcigliani, il cui comprovato talento istrionico ben si presterà all’operazione.
La nostra ultima segnalazione ci porta a Firenze, dove continua la stagione del Teatro del Maggio Musicale, con un dittico di notevole interesse: Pietro Mascagni incontra Jacques Offenbach in Cavalleria rusticana/Un mari à la porte. Regia a quattro mani di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, mentre sul podio ritroviamo (con piacere) la fine bacchetta di Valerio Galli. Cercheremo di non mancare, ci sono quattro occasioni in due settimane: 12, 14, 17 e 21. Ve lo ricordermo anche nei prossimi consigliazzi, ovviamente.
Siamo alla fine, anche per questa settimana.
Seguiteci; anzi, no: andate avanti voi e annunciateci ai passanti.