Altro giro, altra settimana, in questo caso davvero ricca di occasioni.
Per una volta, risparmiamo sui discorsi (siatecene grati) e andiamo subito al sodo.
Lucca e provincia – Di luoghi notevoli, risate e grandi teatranti
Si parte subito, al lunedì, allorché nella bella cornice del Teatro dell’Olivo (Camariore) troviamo Preghiera per Chernobyl, riduzione scenica degli scritti della giornalista/reporter ucraina Svetlana Aleksievič curata da Massimo Luconi e Mascia Musy. La questione ci auguriamo sia tuttora nota, non foss’altro per il successo della serie tv realizzata, neanche male, nel 2019: l’incidente nucleare occorso al reattore 4 della centrale Lenin la notte tra 25 e 26 aprile 1986 ha avuto un impatto grandissimo sul nostro mondo, a livello sia simbolico sia, ahinoi, clinico. A tal proposito, ricordiamo pure Le donne di Chernobyl, allestimento messo in scena due stagioni fa a Montecarlo (LU).
Quanto a questo lavoro di Luconi e Musy: la Storia con la S maiuscola fa da sfondo alla relazione tra due amanti, l’attrice in scena e il personaggio interpretato da Francesco Argirò. Ci pare un’occasione interessante e che, domenica, tornerà in scena, sul palco del Teatro Alfieri di Castelnuovo Garfagnana.
Mercoledì sera: alle Scuderie Granducali di Seravezza, ecco Un alt(r)o Everest, di e con Mattia Fabris e Jacopo Maria Bicocchi. Riportiamo: «Jim Davidson e Mike Price sono due amici, una cordata. Nel 1992 decidono di scalare la loro montagna: il Monte Rainier nello stato di Washington, Stati Uniti. Il sogno di una vita, una vetta ambita da ogni scalatore, un passaggio obbligatorio per chi, nato in America, vuole definirsi Alpinista. “The Mountain” come la chiamano a Seattle. Ma le cose non sono mai come ce le aspettiamo e quella scalata non sarà solo la conquista di una vetta. Sarà un punto di non ritorno, un cammino impensato nelle profondità del loro legame, un viaggio che durerà ben più dei quattro giorni impiegati per raggiungere la cima. Un alt(r)o Everest è una storia vera, non è una storia famosa, da essa non è stato tratto nessun film, ma potrebbe essere la storia di ognuno di noi. E forse lo è. Proprio per la sua spietata semplicità. Una storia che racconta le difficoltà e i passaggi obbligatori che la vita ci mette davanti». Siamo ufficialmente incuriositi.
Sono previste risate, giovedì sera, a Castelnuovo Garfagnana e non solo: sulle tavole dell’Alfieri, il duo Gigi e Ross, sotto la sapiente guida di Alessandro Benvenuti, si cimenterà in Andy e Norman, celebre testo di Neil Simon nonché cavallo di battaglia dei mai troppo abbastanza apprezzati (e ricordati) Gaspare e Zuzzurro, anche loro diretti a suo tempo dall’attautore toscano. «La vicenda ruota attorno a due scapoli, appunto Andy e Norman, che dividono lo stesso appartamento e con grandi difficoltà dirigono e producono una rivista alternativa. Purtroppo sono costantemente alle prese con una cronica indisponibilità economica. Ad alterare il già precario equilibrio tra i due ci penserà Sophie, attraente ragazza americana trasferitasi da poco nell’abitazione accanto». Per amor di completezza, riportiamo che nel ruolo della ragazza c’è Arianna Di Stefano. Pensiamo che valga la pena andare a vedere.
Bella proposta, nella stessa sera, anche per il Comunale di Pietrasanta: se si mettono assieme un bravo regista, dei bravi attori e uno delle commedie più importanti del teatro occidentale, è abbastanza difficile sbagliarsi. Questo ci parrebbe il caso del Tartufo diretto da Roberto Valerio, che vede impegnati in scena Giuseppe Cederna (lui difficilmente se lo ricorderà, ma noi sì: ecco il suo questionazzo), Valentina Sperlì e l’amico di Arlecchino Massimo Grigò (prima o poi anche lui, come altri, dovrà rispondere al questionazzo arlecchino). Insomma, consigliamo questo spettacolo pure a scatola chiusa: andateci.
Chiude presto, ma in bellezza, la settimana teatrale lucchese, perché venerdì 28, ai Rassicurati di Montecarlo ecco Lucia Poli racconta Animalesse: si tratta di una delle più brave donne di teatro in Italia, e non da oggi, anzi, abilissima a muoversi tra scena, letteratura, umorismo, filosofia, in modo originalissimo e sempre molto intelligente. I suoi spettacoli hanno sempre qualcosa che li rende speciali, che si tratti di messe in scena “convenzionali” (da testi di repertorio) o che siano, come spesso accade, riduzioni cui lei stessa mette mano. A rendere ancora più interessante questa serie di racconti di animali al femminile, la presenza di una musicista, Rita Tumminia, all’organetto. Quasi certo che un arlecchino ce ne parlerà.
Pisa e provincia – Due Ranieri, un Riondino (ma due volte) e un po’ di Shakespeare
(26.02.2020) AGGIORNAMENTO: Lo spettacolo 1+1 è stato rimandato a data da destinarsi. Moltissime occasioni anche dal pisano, la cui settimana inizia però mercoledì al teatro Rossini di Pontasserchio, con 1+1, di e con Guglielmo Papa e Omid Niaz. Si tratta di una coproduzione italo-iraniana, che ha debuttato nell’ormai lontano 2013 a Teheran. Proprio di confronto, di differenze innanzitutto culturali, parla questo spettacolo, che ci mette davanti due personaggi quasi del tutto incapaci incapacità di comunicare, riducendo il confronto a monosillabi. Quando però uno dei due deciderà di andarsene, la profondità del rapporto tra i due si rivelerà estremamente pregnante, costringendo anche l’altro a rivalutare totalmente la propria vita.
Giovedì sera, David Riondino sarà ospite della rassegna Semplici Monologhi Al Caracol con Sussidiario, monologo tratto dal suo omonimo libro pubblicato nel 2019. Il cantattore fiorentino ripercorre la propria carriera musicale, a partire dagli anni Settanta sino ai giorni nostri. Lo stesso Riondino ha, inoltre, diretto Vauro Senesi nello spettacolo Quante storie, in scena al Teatrino dei Fondi di San Miniato il giorno successivo. Il vignettista, ampiamente noto per le sue apparizioni televisive, si cimenta a sua volta in un monologo non strettamente lineare attraverso il quale si propone di tratteggiare «un ritratto articolato della nostra Storia recente, passata ed attuale. Un ritratto del nostro paese e del mondo intero, che permette di rileggere le figure del potere». Entrambe occasioni di un qualche interesse, ma a proposito delle quali non sapremmo darvi ulteriori informazioni.
Ancora venerdì, alla Città del teatro di Cascina, abbiamo Il problema di Paola Fresa, allestimento che affronta il delicato tema dei rapporti famigliari, complicato dalla malattia: in una famiglia estremamente ridotta, composta dai soli genitori e una figlia, l’equilibrio viene messo in pericolo dall’Alzheimer del padre, che diviene una lente attraverso cui riconsiderare i rapporti interpersonali. Il problema è affrontare questa lenta e inesorabile perdita di memoria: «così, in una corsa contro il tempo, tra rifiuto del Problema e silenziosa resistenza al dolore, tra vagabondaggi notturni e mancati riconoscimenti, nel sovrapporsi di passato e presente, dove il confine fra realtà e immaginazione diventa labile, Madre e Figlia si ritroveranno unite nell’impresa di trattenere il ricordo di sé nella mente del Padre». Lo spettacolo ha ricevuto una menzione speciale nell’ambito del Premio Platea 2016, l’occasione ci sembra interessante.
(26.02.2020) AGGIORNAMENTO: Lo spettacolo Blocco 3 è stato annullato. Lo stesso giorno al Cinema Teatro Olimpia di Vecchiano troviamo Blocco 3 di e con Fabrizio Brandi. Vi abbiamo già accennato a questo spettacolo in consigliazzi precedenti, segnalandovi la collaborazione di Brandi con Francesco Niccolini. Vi lasciamo qui lo sguardazzo che ne facemmo qualche anno fa, e non aggiungiamo altro.
Frizzante fuori stagione sabato al Teatro Verdi, sulle cui tavole si esibirà Massimo Ranieri in Sogno e son desto 400 volte. Il cantante, fresco fresco delle performance sul palco di Sanremo, si mette alla prova in un recital tra monologo e canzone, cimentandosi pure con brani di cantautori italiani e internazionali. Non ci interessa particolarmente, ma non manchiamo di segnalarvelo.
Stesso cognome, ma nient’altro in comune, lo stesso giorno al Teatro Era di Pontedera, con Luisa Ranieri in Deep blue sea. Alla regia Luca Zingaretti, il ben noto Montalbano televisivo, attore, doppiatore e regista teatrale da circa diec’anni. Lo abbiamo visto recitare in The Pride qualche anno fa, ve ne parlammo (qui) e lo inserimmo addirittura tra i migliori spettacoli del 2016. Deep blue sea è un testo scritto nel secolo scorso dall’autore britannico Sir Terence Mervyn Rattigan: «È una storia di strade perse e ritrovate, di fatalità e indeterminatezze che risolvono, ma, soprattutto, una storia sulla casualità delle vite umane». L’intera storia si svolge nell’arco di un solo giorno, e si apre con uno sventato tentativo di suicidio, e proprio a partire da questo evento viene svolta una sottile analisi delle relazioni affettive e amorose. Non possiamo che essere interessati.
Ancora sabato, ma al Teatro delle Sfide di Bientina, Alessandro Brucioni porta Modigliani, titolo autoevidente per uno spettacolo sull’artista livornese. Si tratta del primo capitolo di una trilogia che Brucioni ha intenzione di dedicare a noti personaggi di Livorno. In scena Michele Crestacci: «Lo spettacolo racconta, con uno stile comico, la storia e le passioni di Modigliani e ricostruisce un intenso e onirico ritratto dell’uomo, del pittore, del padre. Modigliani, in una irriverente, stralunata e comica spola tra Livorno e Parigi, tra il passato e il presente, è uno sguardo amaro sulla Provincia che non riconobbe il suo genio». Il testo vinse il Premio Nino De Reliquis per il Teatro, la Danza e le Arti Performative nel lontano 2009.
(26.02.2020) AGGIORNAMENTO: Lo spettacolo Die Panne è stato annullato e rimandato al 23 maggio 2020.
Vi consigliamo caldamente di recarvi presso il magazzino di Antonio a Molina di Quosa, sabato sera, per Die Panne di Valentina Bischi, sulla scena assieme a Francesca Sardella. Abbiamo (ri)visto questo spettacolo al Circolo Caracol qualche mese fa, rimanendone positivamente colpiti. Vi segnaliamo la recensione che ne facemmo anni fa (qui), e auspichiamo di proporvene un’altra, prima o poi. Lo spettacolo è apprezzabile al di là della conoscenza del racconto di Dürrenmatt (di cui in ogni caso consigliamo la lettura, tante volte aveste voglia), e riesce a condensare in uno spazio estremamente ridotto una serie di tematiche di grandissimo interesse. Insomma, non ci dilunghiamo troppo: andate, fidatevi.
Concludiamo informandovi che arriva Shakespeare sabato e domenica al Teatro comunale di Lari, dove la compagnia Scenica Frammenti porta Iago – A rock tragicomedy. La regia è di Loris Seghizzi, autore della drammaturgia, liberamente ispirata a Otello, assieme agli altri componenti della compagnia. Un’interessante e possibilmente un po’ delirante reinterpretazione, in cui «Otello, mangiafuoco e guerriero, Desdemona, attrice vera e appassionata, Cassio, danzatore Vogue e poi Brabanzio, Montano, Emilia e Roderigo con le mille maschere, saran- no i burattini nelle mani di Iago». La tragedia si rivela catartica solo se trasformata in commedia. Siamo molto intrigati, vi consigliamo di tenere in considerazione quest’occasione.
Oltreconfine & lirica – Vergini e traviate, ce n’è per tutti
Ennesima settimana col botto in quel di Prato: dopo il debutto di Circo Kafka (di cui vi abbiamo parlato) e dopo aver ospitato il pluripremiato When the rain stops falling (ve ne parleremo presto), ecco il turno di una nuova produzione al Fabbricone. Si tratta di Da Prometeo. Indomabile è la notte, ultimo cimento a firma Oscar De Summa, teatrante pugliese di innegabile valore. Lo ricordiamo per La cerimonia, spettacolo di due stagioni fa realizzato sempre per il polo scenico pratese: anche in quel caso si trattava di un confronto con la tradizione greca che, nella fattispecie, apprezzammo non poco. Da martedì a domenica, occhio agli orari (e alle spalle!).
Intanto a Pistoia prosegue la serie Circolo popolare artico degli Omini al Teatro Manzoni. Francesco Rotelli, Giulia Zacchini e Luca Zacchini hanno intrapreso questo viaggio in Groenlandia mettendo in scena un ciclo ispirato ai racconti di Jørn Riel editi da Iperborea. Terzo e ultimo appuntamento questa settimana, da mercoledì a sabato, con La vergine fredda. Un’arlecchina sta seguendo il progetto e probabilmente ce ne racconterà presto. Intanto consigliamo.
(26.02.2020) AGGIORNAMENTO: I primi quattro eventi del ciclo di letture Le avventure di Pinocchio (29 febbraio-1 marzo, 7-8 marzo) sono stati annullati. Seguiranno aggiornamenti. Segnaliamo questa settimana (ed eviteremo di farlo per le prossime, dunque aprite bene le orecchie) l’inizio del ciclo Le avventure di Pinocchio – Live! Il teatro del racconto, a cura della Compagnia Lombardi-Tiezzi, alla Villa Bardini di Firenze. In occasione della mostra Enigma Pinocchio, è stata organizzata una lettura integrale del capolavoro di Carlo Collodi suddivisa in quattro week-end, con un parterre di lettori d’eccezione, tra cui Sandro Lombardi e Roberto Latini. Vi consigliamo di controllare il calendario dettagliato, ma intanto vi segnaliamo Alessandro Marini e Daniele Marmi (sabato 29) e Giovanni Guerrieri e il pluricitato David Riondino (domenica 1). Non occorre vendere l’abbecedario per entrare.
Terminiamo con la lirica, giacché al Teatro Verdi di Casciana Terme, domenica, andrà in scena La traviata, allestimento della popolarissima opera per la direzione d’orchestra di David Boldrini e la regia di Alberto Paloscia. Nel cast si segnalano due talenti toscani quali Marco Mustaro e Laura Brioli, ma siamo pressoché sicuri che non sono i soli. Non possiamo che elogiare l’ennesimo frutto di un progetto pluriennale di allestimenti lirici in un teatro di provincia, che a ben vedere è l’habitat naturale del melodramma italiano.
Lavatevi le mani, non vi toccate gli occhi e andate in teatro: lì le maschere non mancano.