Settimana che ci appropinqua al Carnevale, festività arlecchina (e teatrale) per eccellenza: le stagioni sceniche sembrano un po’ intensificare l’attività, e proviamo a darvene conto, come sempre, partendo dalla compilazione dell’eternamente provvido Calendazzo.
Lucca e provincia – Famiglie, grandi classici e musica
Torna la prosa a Camaiore: nella sera di mercoledì 12, al Teatro dell’Olivo ecco La casa di famiglia, commedia scritta a ben otto mani nel 2011, e ancora attualissima, secondo le note della presentazione. Situazione assai italiana: quattro fratelli che condividono, oltre alla genetica, la casa in cui sono cresciuti, la cui possibile vendita scatena una serie di equivoci, incomprensioni, chiarimenti. Per ridere, e pensare, con la scena che specchia la realtà.
Giovedì 13, recita in quel di Pietrasanta (Teatro Comunale) per l’atteso Don Chisciotte riadattato dall’amico di Arlecchino Francesco Niccolini, protagonisti Alessio Boni, Marcello Prayer e Serra Yilmaz: ce ne parlò, giust’appunto un annetto fa, la nostra Cecconi da Verona. Dalla locandina si apprende che la drammaturgia ispirata al capolavoro di Cervantes è frutto della collaborazione tra i già citati Niccolini, Boni e Prayerm con l’aggiunta di Roberto Aldorasi, mentre la regia è stata curata “soltanto” dai due attori, assistiti da Aldorasi.
Nato per la pagina, l’hidalgo Alonso Quijano è personaggio dai forti connotati teatrali, in grado di investire personaggi (solo in apparenza) lontani o di farsi protagonista diretto di allestimenti a lui dedicati. Pensiamo al donchisciottesco Lucarie’ di Natale in casa Cupiello, ma pure a messe in scena recenti: quella tanto geniale quanto bizzarra di Franco Branciaroli una decina di anni fa (l’attore solo in scena a impersonare sia Chisciotte sia Sancho, imitando le voci di Carmelo Bene e Vittorio Gassman) e lo struggente Ultimo Chisciotte del Teatro Del Carretto, nella stagione scorsa. Per questi, e altri motivi, consiglieremmo la visione di questo lavoro, che dopo la Versilia replicherà venerdì a Castelnuovo Garfagnana (Teatro Alfieri) per poi concludere a Pisa (Teatro Verdi), sabato e domenica.
Segnalando l’appuntamento particolare, sabato 15, al Teatro dei Rassicurati di Montecarlo (di scena l’ORT Attack Ensemble che presenterà Emozioni in musica), chiudiamo con l’appena citato Teatro Del Carretto che, a Lucca, nel “teatro di casa” porterà La tempesta. Si tratta di un lavoro sicuramente cruciale per il gruppo: alla regia, infatti, troviamo Giacomo Vezzani, attore storico della formazione toscana, da qualche tempo affermatosi pure come autore musicale per la scena (citiamo Il Maestro e Margherita di Andrea Baracco, recensito qualche settimana fa), e non Maria Grazia Cipriani. Sul palco, invece, Elsa Bossi e Fabio Pappacena, altri “veterani” della compagnia, affiancati da Teodoro Giuliani. Shakespeare è, da sempre, un autore di riferimento per il Carretto, e sarà davvero molto interessante vedere che frutti stia dando questa nuova fase di una realtà che apprezziamo e seguiamo da lungo tempo. Cercheremo assolutamente di parlarvene.
Pisano – Tra canzone, comicità e noir
La settimana teatrale pisana, per una volta, inizia presto, già lunedì, infatti, al Teatro delle Sfide di Bientina abbiamo Stramilly, di e con Adelaide Vitolo, accompagnata al pianoforte da Glenda Poggianti. Un paio di settimane fa (in questi consigliazzi) vi abbiamo ricordato la presenza di Vitolo a Pontasserchio, in uno spettacolo (Sorellaman) dedicato al Trio Lescano; lo spettacolo che vi segnaliamo adesso riguarda anch’esso la musica italiana del secolo scorso. Stra-milly è infatti Carolina Mignone, detta Milly Monti, soubrette divenuta una famosa cantante proprio grazie al brano “Stramilano”, la cui copertina potete apprezzare qui a lato (salvo aggiustamento del titolo). «Non sappiamo precisamente cosa accadrà ma sicuramente incontrerete una indiscussa protagonista, un’artista che vi condurrà in sentieri magici».
Saltiamo direttamente a venerdì spostandoci a Pontedera, dove troviamo uno spettacolo degno di particolare considerazione: The Night Writer, con Lino Musella, che proprio per questo lavoro si è guadagnato il premio Ubu 2019 come miglior attore. Si tratta della messa a fuoco del pensiero e in parte della biografia di Jan Fabre, attraverso un testo che attinge direttamente ai diari personali dell’eccentrico artista belga. «L’affermazione di una curiosità senza limiti e di un’inesauribile energia ruotano già in queste pagine intorno al ruolo del corpo, un corpo che è nel contempo spirituale e materiale, culturale e viscerale, sede del pensiero ma anche di sangue, urina, sperma, nucleo dell’eterno flusso di nascita-morte-rinascita». Ci piacerebbe parlarvene, e nel frattempo ci sentiamo di consigliarvene la visione.
Alla Città del Teatro di Cascina, abbiamo il “docu-puppets” per marionette e uomini La classe, di Fabiana Iacozzilli. I protagonisti sono i pupazzi creati da Fiammetta Mandich, e rileggono ricordi di un’infanzia trascorsa nell’istituto delle “Suore di carità”, tormentata dall’oppressione di Suor Lidia e dall’assenza dei genitori, solo disegnati su una lavagna e poi subito cancellati. «Questi ricordi/pezzi di legno si muovono senza pathos su tavolacci che rimandano a banchi di scuola, ma anche a tavoli da macello o a tavoli operatori di qualche esperimento che fu». Non ne sappiamo molto, ma lo scenario spettrale e l’uso delle marionette ci intriga.
Lo stesso giorno al Teatro Comunale di Lari va invece in scena il monologo di Emanuele Cocozza Nerone, liberamente tratto dal dramma di Felicien Marceau La morte di Nerone. Sapendone poco, ci limitiamo a riportare le note di regia: «incontreremo Nerone, l’imperatore romano, in attesa di notizie. Si è nascosto in un deposito di giocattoli “anche scadenti”. Si ubriaca di parole, ma inutilmente perché la fatica prende il sopravvento e con essa il terrore di non riuscire nel suo progetto di uccidersi. Ma la verità è un’altra: quale artista, mondo, stai per perdere!»
Ben due occasioni per assistere a Ballantini e Petrolini, sabato al Teatro delle Sfide di Bientina e domenica al Verdi di Casciana Terme. Si tratta di un one-man-show che cui vi abbiamo già accennato nei consigliazzi di un mese fa (questi), rispetto ai quali purtroppo non possiamo dirvi molto di più, perché ancora non abbiamo trovato l’occasione di assistere a questo ardito spettacolo. Dario Ballantini è conduttore, attore e comico televisivo ma non solo, si confronta col repertorio del grande comico Ettore Petrolini, operazione coraggiosa che potrebbe rivelarsi tanto un trionfo quanto un fallimento, chissà che stavolta non lo scopriremo.
Appuntamento cui cercheremo di non mancare è quello di domenica con Elvira Frosini e Daniele Timpano, al Teatro Francesco di Bartolo di Buti con Gli sposi.
«Gli Sposi è la storia di un’ordinaria coppia di potere, Nicolae Ceausescu ed Elena Petrescu, che hanno messo la Romania in ginocchio per oltre vent’anni. Il più sinistro tiranno dei paesi del blocco comunista e sua moglie. Dittatori capricciosi e sanguinari, questi Macbeth dei Balcani hanno seminato la paura nel popolo rumeno per finire sommariamente giustiziati davanti alle telecamere, sotto gli occhi del mondo, il 25 dicembre 1989». Il testo è di David Lescot, autore francese che trasforma una storia sanguinaria in una divertente commedia noir.
La chiudiamo ricordandovi (vedete poco sopra) che sabato e domenica andrà in scena al Teatro Verdi di Pisa il Don Chisciotte di Niccolini.
Oltreconfine − Circo, Molière e sovraccarico cognitivo
Il primo appuntamento al di fuori delle province di Lucca e Pisa ci porta a Prato, per una delle proposte più interessanti della settimana: il debutto di Circo Kafka, protagonista Roberto Abbiati per la regia di Claudio Morganti. Lo spettacolo riporta in ambito circense l’assurdità (comica o drammatica) in cui resta invischiato K in Il processo. Non abbiamo il minimo dubbio sulla qualità di questo allestimento e contiamo di parlarvene presto, possibilmente prima della fine delle repliche al Teatro Magnolfi, da martedì 11 a domenica 23. Intanto vi lasciamo il questionazzo che abbiamo sottoposto all’attore protagonista: come sempre, Abbiati regala grandi soddisfazioni.
Non paghi di questa proposta in prima nazionale, il polo teatrale pratese offre anche quattro repliche al Fabbricone (da giovedì a domenica) di Il misantropo, ovvero il nevrotico in amore per la regia di Valter Malosti. Del teatrante torinese vedemmo e recensimmo un bel Giardino dei ciliegi, con un cast di ottimo livello (capitanato da Elena Bucci e in cui figurava pure – guarda te le coincidenze! – il succitato Abbiati). Anche qua gli attori non sono certo da meno, con lo stesso Malosti e Anna Della Rosa: i più banali di voi la ricorderammo per La grande bellezza, ma soprattutto in teatro ha regalato ottime performance, dalla Trilogia della villeggiatura di Servillo (2007), a Il malato immaginario di Andrée Ruth Shammah (qui recensito nel 2015), passando per Prova di Pascal Rambert (anche questo sguardazzato qualche anno fa, sempre a Prato). Forse abbiamo parlato troppo dell’attrice e questo rivela più di noi stessi che dello spettacolo, ma tant’è: ci sembra il motivo di maggior interesse dell’allestimento, almeno senza averlo visto. Chissà se riusciremo a dirvi di più.
Ultimo appuntamento sabato 15 al Bolognini di Pistoia, dove troveremo Overload di Sotterraneo, compagnia toscana che proprio per questa produzione ha vinto il premio UBU. Non che a noi ce ne importi qualcosa (anzi): per voi e per tutti conti di più la recensione di Igor Vazzaz pubblicata su questi schermi poco più di un anno fa. Se non basta questo per invogliarvi ad andare, proprio non sappiamo più che fare con voi.
Andate a teatro, non ve ne pentirete!
O forse sì, ma non sarà colpa nostra.