Inizia marzo, col Carnevale: maschere calzate e via, di commedie, teatri e chi più ne ha più ne metta. Vediamo cosa offre la settimana del martedì grasso, in cui si celebra anche la Giornata Internazionale della Donna, che qualcuno s’ostina a definire festa.
Lucca e provincia – Donne, ma non solo
Doppio appuntamento, martedì 5, di qua e di là dal Passo del Cipollaio: in Versilia, alle Scuderie Granducali di Seravezza, arriva Simone Cristicchi con le sue Lettere dal manicomio. Cantattore apprezzatissimo, da tempo Cristicchi si muove tra pentagramma e copione, denotando una certa personalità: l’abbiamo visto all’opera un annetto fa, intravedendo punti di forza, ma pure qualche limite. Del ricciutissimo artista, a dire il vero, vorremmo vedere Magazzino 18, lavoro sull’esodo istriano che molte polemiche (da quanto letto, piuttosto giustificate) ha scatenato a più riprese.
Stessa sera, lato opposto della montagna, a Castelnuovo di Garfagnana (Teatro Alfieri), ecco Angela Finocchiaro con Ho perso il filo: soggetto a sei mani, che vede l’attrice affiancata da Walter Fontana e della regista Cristina Pezzoli, per una vicenda che, in modo stralunato e sorprendente, ha per protagonista «un’eroina pasticciona e anticonvenzionale che parte per un viaggio, si perde, tentenna ma poi combatte fino all’ultimo il suo spaventoso Minotauro». Della “mitica” Angela ricordiamo varie sortite sceniche, non sempre pienamente convincenti (qui si parò di Calendar Girls, anch’esso diretto da Pezzoli), ma uno sguardo lo daremmo volentieri in ogni caso. Appendice extraprovinciale: la sera dopo, replica al Verdi, in quel di Santa Croce sull’Arno.
La sera di mercoledì 6, altro spettacolo al femminile per il bel Teatro dei Rassicurati a Montecarlo: in scena troviamo Daniela Morozzi, in un assolo d’ispirazione letteraria che tocca svariati temi d’attualità. A inizio Novecento, nel racconto Amy Foster, Joseph Conrad aveva raccontato, non senza dettagli autobiografici, la drammatica esperienza di un esodo migratorio: nella fattispecie, quello dall’Est Europa verso l’Inghilterra (l’autore di Heart of Darkness era polacco). Il testo scenico approntato da Valerio Nardoni su espressa intenzione dell’attrice stessa diventa così Amy. Storia di un naufragio, spettacolo diretto da Matteo Marsan, per una «violenta storia accaduta un secolo fa in Inghilterra, o forse proprio qui, da noi, questa notte». Ci piacerebbe parlarvene.
Inizia col botto, quest’anno, il Lucca Teatro Festival, rinnovato nella forma e, parzialmente, pure nei contenuti. Oggetto principale della “creatura” tenuta in piedi da La Cattiva Compagnia rimane sempre il teatro ragazzi, ma sono sempre di più le direzioni verso le quali si spinge questa caparbia e lodevole iniziativa; non ultimo il cinema. Il via alla kermesse avviene, quest’anno, da Capannori (Artè) con un amico di Arlecchino quale Alessandro Benvenuti: in scena, porterà Un comico fatto di sangue, che vedemmo anni fa (pure scrivendone). Consigliatissimo.
Bella pure l’occasione che Barga offre al pubblico del Teatro dei Differenti per venerdì 8: in una ricorrenza non banale, specie di questi tempi, due autentiche signore della scena quali Isa Danieli e Giuliana De Sio sono impegnate con Le signorine, testo di Gianni Clementi e regia di Pierpaolo Sepe. Ci sarà da ridere, ma pure da pensare, grazie a queste «sorelle zitelle offese da una natura ingenerosa, che trascorrono la propria esistenza in un battibecco infinito». Leggiamo di uno «spettacolo intimo e claustrofobico, nel quale le protagoniste diventano lo specchio della società attuale, sempre più portata a considerare “il mondo fuori” come il nemico. Il piccolo appartamento delle due zitelle diventa allora una sorta di avamposto; le finestre, delle feritoie da cui osservare, senza essere visti, il pericolo che incombe». Interessante.
Si chiude domenica 10, al Teatro dell’Olivo di Camaiore, con un altro spettacolo ad alta densità muliebre: Lella Costa porta in scena una Traviata riletta con l’ausilio di Gabriele Vacis, forte di un collage musicale accattivante che unisce il più che ovvio Giuseppe Verdi a Franco Battiato, passando per Tom Waits e Marianne Faithful. Sottotitolo: l’intelligenza del cuore, in un omaggio «a tutte le “traviate” del mondo». Nelle note, l’attrice aggiunge: «ogni donna è stata ed è una bellissima bambina, troppo spesso trasformata in merce da chi non riesce a comprenderne il bisogno d’amore e di cura». Sicuramente interessante.
Pisa e provincia – Istanti, attese e matrimoni
Settimana più leggera di quelle passate per la provincia pisana.
Senza tediarvi ricordandovi il già citato Ho perso il filo, ci spostiamo direttamente al Teatro Francesco di Bartolo di Buti, giovedì, per Di tutti gli istanti: riflessione sul «tema della relazione come dialogo di reciprocità e rispecchiamento degli “io”, come vuoto o mancanza, come nostalgia». Silvia Pasello e Caterina Simonelli si muovono sulla scena al termine di un lavoro di ben due anni su Savannah Bay, dramma di Marguerite Duras pubblicato nel 1982. Abbiamo avuto spesso a che fare con queste due attrici (qui il Family Affair di Simonelli, qui Quasi una vita, con Pasello), e ne abbiamo ripetutamente lodato le capacità. Ci piacerebbe assistere.
Sabato e domenica sono due gli appuntamenti possibili, cominciamo col parlarvi de I promessi sposi messi alla prova (Teatro Era) di Giovanni Testori, per la regia di Andrée Ruth Shammah, che afferma: «In tempi difficili come quelli che stiamo attraversando, chiedere a un testo importante come I promessi sposi alla prova di Testori di aiutarci a ritrovare il senso del nostro fare teatro, ma anche quello di essere uomini, diventa una scelta quasi necessaria, uso questa parola che ormai viene usata tanto e male, ma non ne trovo una più adatta». Una rielaborazione, quindi, che nasce da una precisa urgenza, un lavoro che si crede necessario. Nata dalla congiunzione di due grandi nomi, non dubitiamo che anche questa sia un’opera degna di attenzione.
Terminiamo con Imago al Teatro Rossini di Pontasserchio. Si tratta di uno spettacolo di acrobatica aerea e a terra, verticalismo, contorsionismo, canto e musica dal vivo: Martina Favilla si appoggia a Sogno di una notte di mezza estate di Shakespeare e Favola d’amore di Herman Hesse per disegnare con tratti delicati ed eleganti storie fantastiche che portino con sè una profonda e antica saggezza.
Oltreconfine & lirica – Dracula, Giappone e Molière
Avvertendovi subito che la lirica, anche questa settimana, riposa, andiamo direttamente a vedere la doppia proposta in quel di Firenze. Alla Pergola saranno in scena Luigi Lo Cascio e Sergio Rubini per il Dracula di Bram Stocker. Lo stesso Rubini firma anche l’adattamento teatrale (insieme a Carla Cavalluzzi) e la regia. Almeno sulla carta, non si tratta della proposta più accattivante della settimana, ma le occasioni per vederlo non mancano: lunga tenitura, da martedì a domenica.
Al Teatro Studio Mila Pieralli di Scandicci, anch’esso nell’universo Pergola, si propone Il mio tempo/Different Shape, della compagnia giapponese Mum&Gypsy (da martedì a giovedì). Con questa produzione il regista Takahiro Fujita si confronta con la cultura italiana, soprattutto culinaria: «Quattro ragazzi italiani e quattro giapponesi si confrontano tra le lame e i fuochi di una cucina». Un format che, dai Sacchi di Sabbia a Roberto Abbiati, ha sempre riservato grandi sorprese. Leggiamo ancora che «suggestioni letterarie, interviste agli attori, ispirazioni cinematografiche si fondono negli spettacoli di Mum&Gipsy per dar vita a un linguaggio originale e particolarissimo». Siamo curiosi.
Spostiamoci a Prato, dove Valerio Binasco porterà la sua lettura del Don Giovanni di Molière sulle tavole del Teatro Metastasio. Occasione interessante per almeno due aspetti: non solo per scoprire una versione diversa (e precedente) del libertino mozartiano, ma anche perché Binasco (che talvolta presta la sua firma a operazioni rassicuranti e di scarso interesse) è teatrante di razza, quando vuole. Ricordiamo una sua Tempesta scespiriana, portata in scena in tutta la sua efficacia con un allestimento (solo) in apparenza semplice e profondamente teatrale. Forse qualche arlecchino andrà a sbirciare tra giovedì e domenica.
Ancora Molière, perché al Manzoni di Pistoia tornerà Roberto Valerio con Tartufo: non è il suo primo approccio con un testo classico (per usare un eufemismo), così come non sarebbe il suo primo successo. In scena, insieme al regista, Giuseppe Cederna, Valentina Sperlì, Massimo Grigò e Roberta Rosignoli, per un cast in parte coincidente con un’altra bella produzione pistoiese, quella Casa di bambola di cui scrivemmo al debutto. Venerdì, sabato e domenica.
Sabato e domenica, invece, doppia replica al Funaro per Link Link Circus, one-woman-show di Isabella Rossellini che (a dispetto della definizione appena data) ci pare di capire che non sarà sola sul palco, bensì si presenterà con la compagnia di bestie non meglio precisate. Ripensandoci, questo non esclude che ci siano altri attori. Insomma, siamo incuriositi.
E anche questa settimana, vi abbiamo quasi detto tutto. Forse.
A questo punto, dovreste ringraziarci.
Prego, non c’è di che.