Possiamo dire d’essere, finalmente, ripartiti. Un po’ di recensioni nuove sono state pubblicate e ci avviciniamo quindi al periodo natalizio con l’idea di proseguire, anche grazie a qualche nuovo inserimento tra le fila arlecchine. Nel frattempo, occhio al Calendazzo e via con un’altra settimana piuttosto ricca di cose da vedere.
Provincia di Lucca – luci natalizie, improvvisazione, risate e vagine
L’offerta prettamente scenica si limita ai primi tre giorni, tutti lontani dal capoluogo, dato che il Giglio, sulle cui condizioni di “salute” forse vi diremo prossimamente, è impegnato con i Puccini Days: nel frattempo, ci limitiamo a segnalarvi che il Comune di Lucca, nell’addobbare il centro storico di luci natalizie dall’improbabile forma a pentagramma (le crome penzolano verso il basso come se “uscissero” dallo spartito), ha fato letteralmente “ingabbiare” di lumini il duecentennale edificio. L’effetto è di uno scatolone glitteratissimo che consiglieremmo di guardare proteggendosi gli occhi come per le eclissi di sole. Agevoliamo una foto, ma credeteci sulla parola: l’effetto dal vivo è assai peggiore.
Si parte subito lunedì 9, a Porcari, con la serata conclusiva di Tempi di reazione 2019, la rassegna tematica sull’improvvisazione organizzata da (e a) SPAM!: in prima istanza, a esibirsi sarà la compagnia di danza contemporanea Company Blu, cui seguirà un set di musica elettronica da parte di Laura Kavanaugh e Ian Birse, duo statunitense che da tempo collabora con la già citata formazione di Alessandro Certini e Charlotte Zerbey.
Di questi ultimi, lo scorso maggio a Fabbrica Europa, vedemmo Sea Rant, che ci colpì, ma non a tal punto da scriverne successivamente (talvolta, succede di perdere l’attimo giusto), oltre a ricordare con piacere l’ingegnoso Heavy Metal di cui scrivemmo su questi schermi.
Passiamo a martedì 10, con un doppio appuntamento: all’Alfieri di Castelnuovo Garfagnana, in scena Massimo Lopez & Tullio Solenghi Show; si tratta di una reunion che non mancherà di far piacere al grande pubblico, senza dimenticare, però, l’assenza di Anna Marchesini, colei che completava il Trio e che ci ha lasciato due anni e mezzo or sono.
La stessa sera, dall’altro lato delle Apuane, un appuntamento gustoso al quale presenzieremo volentieri: nel centro di Pietrasanta, in via Marzocco, c’è la minuscola, gustosissima vineria Décalé, ove si daranno appuntamento Mariacristina Bertacca, studiosa di teatro e attualmente operatrice del settore, e l’attrice Caterina Simonelli per dare vita a una Conversazione sui monologhi della vagina. Ci pare un’ottima occasione sia per vedere due amiche di Arlecchino sia per il tema scelto, oltre alla conferma di quanto sia viva la Versilia, grazie a spazi anomali ma ben gestiti come questo, come il CRO di Porta a Lucca, sempre a Pietrasanta, e come quello di Solaio, nel comune di Seravezza. Avanti così.
Infine, bella occasione, mercoledì 11 in quel di Capannori, per l’apertura della nuova stagioncina del Spazio Artè: vanno in scena altri tre amici di Arlecchino, ossia Paolo Hendel, Andrea Kaemmerle e Riccardo Goretti (di lui, leggerete pure sotto), impegnati con Toscanacci. Si tratta di un divertentissimo e caotico accrocchio, tutto in nome del peculiare humour regionale: nella presentazione, leggiamo di un «viaggio nella sagacia di Toscana inaugurata da Boccaccio, Collodi, Malaparte, Bianciardi», ma soprattutto «Chi non apprezzasse a fine serata avrà il permesso di picchiare gli attori». Andremo di sicuro, ma senza intenzioni bellicose.
Pisano – Da Dürrenmatt a Shakespeare: di tutto un po’
In quel di Pisa la settimana teatrale inizia giovedì 12 con due eventi che non tardiamo a presentarvi. Al Circolo Caracol abbiamo La panne, di e con Valentina Bischi: si tratta di una performance liberamente tratta dall’affascinante racconto di Friedrich Dürrenmatt Die Panne. La stravagante vicenda di Alfredo Traps, sottoposto a un processo finzionale eppure (o forse proprio per questo) vero, si trasforma in un racconto intimo: «Immagino una sala che somiglia, in qualche modo, alla sala dove si svolge la scena del nostro racconto. Immagino candele. E immagino niente di tutto questo. Solo la parola, una parola rigorosa, essenziale, che porti in una sala con un fuoco acceso, un buon bicchiere di vino, e la luce delle candele, ad occhi chiusi». Ve ne ha parlato la nostra Anna Solinas “parecchi” anni fa in questo sguardazzo, e quasi sicuramente ve ne riparleremo presto. Noi ci saremo.
Lo stesso giorno al Teatro delle Sfide di Bientina c’è un altro evento da non sottovalutare: Riccardo Goretti e Massimo Bonechi portano in scena Io sono partito, la tragicomica storia di un uomo nato lo stesso giorno del Partito Comunista Italiano, che osserva dall’interno le trasformazioni della scena politica italiana senza capirne poi molto. «Prendendo spunto da riflessioni umane, politiche e sociologiche, i due autori e attori raccontano le vicende intime e storiche di un periodo meraviglioso e complicatissimo per la nostra nazione attraverso gli occhi di chi non ha forse mai compreso eventi più grandi di lui, ma ci si è sempre trovato in mezzo». Vi abbiamo parlato di Riccardo Goretti molte volte (qui il questionazzo, qui uno sguardazzo…), ma siamo fermamente convinti che tutto il suo talento sia ampiamente esplicato in questa gif, che amiamo più di noi stessi. Non c’è altro da aggiungere.
Passiamo a venerdì 13: al Teatrino dei Fondi di San Miniato c’è Smarrimento, spettacolo scritto da Lucia Calamaro per Lucia Mascino, unica attrice in scena. «“Smarrimento” è un dichiarato elogio degli inizi e del cominciare. Di quel momento in cui la persona, la cosa, il fatto, appare o sbuca, ci incrocia insomma, creando presenza dove prima c’era assenza». Mascino impersona una scrittrice da anni incapace di scrivere. Ogni libro si esaurisce nel suo principio: ci ricorda alcune opere del secolo scorso, da Se una notte d’inverno un viaggiatore di Calvino a Centuria di Manganelli. In una società che spinge alla produzione continua, uno spettacolo sulla possibilità della stasi ci sembra interessante.
Sabato ci spostiamo invece a Cascina (La Città del Teatro) per Brina, della compagnia Teatrodilina. Spettacolo ironico e paradossale che si sviluppa a partire da un frigorifero rotto in cui, appunto, si forma la brina, e si evolve poi in un’enorme cospirazione. Francesco Lagi scrive e dirige lo spettacolo, che vede sulla scena gli altri artisti della compagnia: Anna Bellato, Francesco Colella, Silvia D’Amico, Leonardo Maddalena e Daniele Parisi. «Ci ritroviamo in un mondo dove il complotto e la paranoia si impossessano delle nostre vite e del nostro modo di vedere le cose. Fino ad arrivare alla labile frontiera dove il capire si confonde con il credere, in quel posto dove i mostri con cui abbiamo a che fare ogni giorno dentro di noi diventano reali e sottilmente pericolosi. Dove le paure diventano ossessioni e i confini delle cose diventano labili, sfocati e incomprensibili».
Lo stesso giorno, al Teatro Rossini di Pontasserchio, Giacomo Vezzani rispolvera Shakespeare proponendone La tempesta. La rielaborazione parte dal possibile significato che la nozione di sogno può assumere nell’opera: «E se fosse proprio il sogno il vero motore di una macchina teatrale che coinvolge un Prospero orfano dalla sua favola da raccontare?». La creazione dello spettacolo è stata supervisionata da Maria Grazia Cipriani, regista del Teatro del Carretto, compagnia a cui siamo molto legati. Sulla scena Teodoro Giuliani, Elsa Bossi e Fabio Pappacena, attori di incontestabile talento che siamo certi diano vita a un’opera cui vale la pena assistere.
Questa settimana non lasciamo i melomani a bocca asciutta: al Teatro Verdi di Pisa potranno assistere a un’opera (per l’appunto) di Verdi. Venerdì e domenica ci sarà infatti Ernani, per la direzione del maestro Matteo Beltrami e la regia di Pierfrancesco Maestrini. L’opera del 1844, che ebbe un enorme successo per tutta la prima metà del secolo scorso, viene riportata a Pisa dopo l’ultima replica del 1977. Occasione allettante.
Oltreconfine − Neve e poesia
Due occasioni da segnalare fuori dal nostro territorio di elezione. La prima è al Manzoni di Pistoia, dove prosegue la collaborazione con il coreografo Virgilio Sieni per il progetto Cantieri del gesto. Questo terzo risultato porta il titolo di Stanze poetiche, e sappiamo solo che è ispirato alla poesia del pistoiese Roberto Carifi. Il coinvolgimento di Sieni e l’apprezzamento per gli illuminati progetti dell’Associazione Teatrale Pistoiese ci portano a consigliarvelo: mercoledì 11 alle ore 21. Non tardate.
Proseguendo verso Firenze ci imbattiamo, come spesso accade, nelle proposte del Teatro Metastasio di Prato. Questa settimana (solita lunga tenitura da mercoledì a domenica) sarà in scena Licia Lanera con Il gabbiano, di cui firma regia e spazio, oltre ad essere in scena con altri sette interpreti. Testo cechoviano per eccellenza, la regista si pone domande fondamentali insieme al traduttore Gerardo Guerrieri: «Come si fanno i classici oggi? Qual è il loro senso? E possono ancora indicare la via giusta per uscire dall’imbarbarimento culturale e dal degrado?». Lo spettacolo fa parte della trilogia Guarda come nevica in cui Lanera affronta tre spettacoli sulla neve di tre autori russi: è già andato in scena Cuore di cane da Bulgakov e seguiranno Le poesie di Majakovskij.