Sette giorni caldissimi per il teatro toscano, complice l’avvicinarsi della settimana santa e il tradizionale silenzio scenico per motivi religiosi. Il Calendazzo pullula di eventi, e noi siamo qui, com’è giusto che sia, a parlarvene.
Lucca e provincia – Risate, mistica e grandi attrici
Si principia subito il lunedì, ché a Camaiore (Teatro dell’Olivo) arriva Cuori scatenati, commedia scritta e diretta da Diego Ruiz: si sta sul leggero, per una storia a quattro (in scena anche Sergio Muniz, Francesca Nunzi e Maria Lauria) che non mancherà di intrattenere un pubblico apparecchiato al disimpegno.
Due giorni più tardi, mercoledì, a Seravezza (Scuderie Granducali) approda Mia mamma è una marchesa, monologo di e con Ippolita Baldini: «una fuga a New York, un amore che forse non è vero amore e tanta voglia di capire qual è il proprio posto nel mondo». La foto di scena ci attrae non poco: avete visto mai…
Il piatto forte, nella medesima serata, viene servito però a Barga (Teatro dei Differenti): Alessandro Bergonzoni, dopo vari tentennamenti, ha di nuovo cambiato il titolo del nuovo lavoro e, dal Sii che abbiamo visto (ne parleremo) a Santa Croce sull’Arno qualche settimana fa, ha optato per Trascendi e sali. Interessante, avvolgente, abbacinante, anche se, anche se. Ne riparleremo, appunto, ma la visione merita.
Inoltre, giovedì, chiude la stagione teatrale di Altopascio: il Puccini saluta gli spettatori con Up & Down, spettacolo che vede coinvolto Paolo Ruffini e gli attori della compagnia Mayor Von Frinzius, ragazzi affetti dalla sindrome di Down.
Calendario congestionato, sabato sera, in provincia di Lucca: a Valdottavo (Teatro Colombo), chiusura di stagione con un pensiero all’imminente festività pasquale; arrivano, infatti, Nicola Fanucchi e Piero Perelli con Secondo Marco, rielaborazione scenico-musicale di uno dei quattro vangeli che compongono il canone. Lo abbiamo visto la scorsa estate, parlandovene. Lo consigliamo, salutando un teatro indipendente, caparbio e che svolge un lavoro importante nella nostra area. Forza.
Nella stessa sera, a Montecarlo (Teatro dei Rassicurati) arriva una delle grandi donne del teatro italiano: Lucia Poli sarà interprete di due storie eleganti, ironiche, tutt’altro che banali, entrambe frutto della penna di Eric Emmanuel Schmitt. Non abbiamo (ancora) visto L’intrusa, ma la stima che nutriamo per un’artista come questa è, di per sé, sicurezza incrollabile. Andate: non vi pentirete.
Si cambia località (Bagni di Lucca, Teatro Accademico), pur trovando, anche qui, un’altra grandissima attrice e artista delle nostre scene: tra musica e teatro, Maddalena Crippa sarà protagonista in L’allegra vedova, rielaborazione del café chantant d’Oltralpe, per uno spettacolo che merita senz’altro uno sguardo.
Che dire? C’è l’imbarazzo della scelta e, forse, sarebbe il caso che tutti questi spazi, a prescindere dalla partecipazione di tutti al medesimo circuito, provassero a parlarsi in fase di programmazione, perché unire le forze, anche se di natura differente, rappresenterebbe senza dubbio un grande passo in avanti. Per tutti.
Il discorso non tange, a nostro avviso, il Teatro del Giglio, a Lucca: posizione, bacino d’utenza e funzione lo rendono cosa diversa rispetto ai bei spazi sopracitati. Al di là di tutto, è comunque curioso che, nello stessa fine di settimana, pure il capoluogo registri l’arrivo di un’attrice molto apprezzata dal pubblico (e non solo): parliamo di Maria Amelia Monti che, qualche settimana fa, ha debuttato in Miss Marple: giochi di prestigio. Si tratta di una riscrittura (l’autore è Edoardo Erba) da Agatha Christie, peraltro con un cast piuttosto interessante (Roberto Citran, Sabrina Scuccimarra, Sebastiano Bottari, Marco Celli, Giulia De Luca, Stefano Guerrieri, Laura Serena) per la regia di Pierpaolo Sepe. Se solo ci fossimo, cercheremmo di andare. Fatelo voi (arlecchini inclusi) al posto nostro. Lo spettacolo, comunque, mercoledì e giovedì sarà alla Nuova Sala Garibaldi di Carrara.
Pisa e provincia – Lettere, canzoni e (anche qui) risate
Anche nel pisano la settimana scenica inizia di lunedì: a Santa Croce sull’Arno (Teatro Verdi), Michele Placido e Anna Bonaiuto portano Piccoli crimini coniugali, testo di Eric-Emmanuel Schmitt riadattato e diretto dall’attore medesimo.
Potendo, andremmo di corsa, mercoledì sera, a Cascina (La città del teatro) per assistere a un “cavallo di battaglia” di Maurizio Micheli, attore e comico che amiamo da molti anni: Mi voleva Strehler è davvero uno dei suoi primi lavori, debuttato a Milano nel 1978, giusto quarant’anni fa. Visto in scena, a Bagni di Lucca, poco più di un anno fa (ne parlammo qui), Micheli è un artista che seguiamo sempre con piacere. Tentazione.
Doppietta e tripletta di repliche, rispettivamente, per I comizi della Chimera e Fantastici fenomeni. Il primo, in scena venerdì e sabato a Lari (Teatro Comunale), è un lavoro firmato da Michelangelo Ricci e in scena vede impegnata clownescamente Maria Grazia Fiore assieme a Giuseppe Scavone e Fabio Buonocore. Si annuncia come un «susseguirsi di gag e scene esilaranti, gioco, divertimento e follia», con paradossali inserti politici, per un non meno paradossale rinnovamento del teatro nazionale.
Forse poco meno ambiziosa, benché dal titolo si potrebbe dubitare, la proposta di Andrea Kaemmerle e Adriano Milani che si farà tre teatri in altrettanti giorni: venerdì a Bientina (Teatro delle Sfide), sabato a Pisa (Teatro Lux) e, infine, a Casciana Terme (Teatro Verdi). Andateci, andateci e andateci.
Infine, domenica sera, nuovamente a Pisa, altro giro altra corsa per TeatrOff – Pink is the new Black, con il ritorno in scena della bravissima Valentina Bischi e il suo Quin, azione/riflessione sulle insidie della bellezza femminile. Anche questa volta, la mancheremo: non è opzione balistica, ma proprio che, pur volendo, non riusciremo a vedere un’artista che stimiamo assai, un po’ sulla fiducia, ma anche grazie alle parole, affidabilissime, dell’arlecchina Solinas, che ne recensì un lavoro proprio su questi schermi. Andateci, e ci rammenterete.
Oltre – Tanta, ma tanta, roba, tra Firenze e Prato
Ultime repliche, martedì e mercoledì alla Pergola di Firenze, per Il piacere dell’onestà; un giorno di pausa e, nello stesso spazio, da venerdì 23 sino a giovedì 29 (pausa fisiologica per martedì 27) arrivano Sergio Rubini e Luigi Lo Cascio con il “loro” Delitto/Castigo. La regia è del primo, solo di recente approdato (in un certo senso, ritornato) alle tavole del palcoscenico: sul secondo, visto molte volte a teatro, scommetteremmo a occhi chiusi.
Gran bella occasione, sempre a Firenze, ma al Teatro di Rifredi: vi arriva, da giovedì a sabato, l’attessissimo allestimento di Emma Dante, La scortecata: versione scenica per Lo cunto de li cunti, noto pure come Pentamerone, la bellissima raccolta di fiabe firmata da Giambattista Basile, risalente al primo Seicento napoletano. Il rapporto tra la drammaturga-regista sicula e il mondo della narrazione favolistica è consolidato (ricordiamo con piacere le varie La bella Rosaspina addormentata, Anastasia, Genoveffa e Cenerentola) e di questo spettacolo, debuttato a Spoleto la scorsa estate, abbiamo letto belle cose. Da vedere.
Chiudiamo col teatro, risegnalando il focus dedicato a Gli Omini in quel di Prato: infatti, l’accogliente scena del teatro Magnolfi ospiterà, nella sera di venerdì, la seconda replica di Più carati (lo sguardazzo arlecchino sulla prima assoluta è qui), mentre sabato e domenica sarà la volta dell’ultimo lavoro del gruppo, Il controllore, che purtroppo non abbiamo ancora avuto modo di vedere e che, anche questa volta, perderemo.
Infine, quattro appuntamenti lirici al Nuovo Teatro dell’Opera fiorentino: martedì e giovedì, uno dei titoli che amiamo maggiormente, Il Barbiere di Siviglia, capolavoro a firma del divino Rossini. Direzione e regia sono affidate, rispettivamente, a Giuseppe Grazioli e Damiano Michieletto, e proprio per quest’ultimo (ne abbiamo recentemente parlato) saremmo davvero curiosi di assistere alla messinscena.
In alternanza al trionfo figaresco, l’Alceste, libretto di Ranieri de’ Calzabigi (lo ricordiamo quale amico di Vittorio Alfieri) e partitura di Christoph Willibald Gluck, nella versione originale datata 1767. Da dilettanti d’opera, ma professionisti del cazzeggio, quali siamo, dobbiamo essere onesti e dichiarare che correremmo a vedere questo lavoro soprattutto perché sul podio troveremo Federico Maria Sardelli, che sappiamo flautista e musicista di prim’ordine, ma che conosciamo assai meglio in veste d’inarrivabile genio satirico grazie alla collaborazione con il “Vernacoliere”. Regia, scene e costumi sono di Pier Luigi Pizzi.
Anche per questa volta, ce l’abbiamo fatta.
Buon teatro a tutti.