«Vento d’estate, io vado al mare, voi che fate?», intonavano, dalla sella d’una bici in una serotina atmosfera lunare, Max Gazzè e Niccolò Fabi, qualche annetto fa.
Arlecchino, per contro, non riposa o, a dire il vero, non ancora: lontani, come ci siamo tenuti, dai festival importanti non geograficamente limitrofi (ci inviterebbero pure, ma l’idea della nave dei critici, solidale e consolidata, da giugno a settembre a scrocco d’ospitalità manco elemosinasse vacanze, ci inquieta più di un po’, e poi, insomma, qualche lavoro “vero” ce l’avremmo pure), apriamo quindi la seconda settimana agostana racimolando il poco che c’è in giro, immaginando i nostri ipocriti lettori (voi) alle prese con cocomerate in spiaggia, sfide al karaoke e pingui sagre strapaesane.
Giovedì e domenica − La Versiliana Festival, Marina di Pietrasanta
Talvolta Arlecchino se la tira e si sdubbia, specie nel definire la natura più o meno teatrale di un allestimento: non è per forza cazzeggio filosofico, ma deliberazione sulla praticaccia nel compilare l’utilissimo (e faticoso per noi) Calendazzo. Cioè: in Versiliana, mercoledì e giovedì (12-13 agosto) arrivano i Momix con un autocelebrativo spettacolo intitolato W Momix Forever. Includere o no nella nostra agenda? Ha prevalso la seconda opzione (discutibile, come la prima), ma, in questa sede, non vi si può certo tacere la presenza di una delle più importanti (ancorché sedutissime) compagnie di danzatori teatrali al mondo. Mettiamola così: su danza e balletto “puri”, ci asteniamo, ché manco sapremmo definire bene un jeté; il teatro danza (così come la performance) lo annoveriamo e ci riserviamo di parlarne, ovviamente sulla base della nostra prospettiva di testata. Comunque: chi vuole vedere una cosa certo “impressionante”, ma sicuramente non innovativa, vada.
Giovedì sera, ultima lettura omerica sul Pontile di Pietrasanta, questa volta a due voci: David Riondino e Dario Vergassola declameranno i versi del Libro XXIV, a proposito di Achille e Priamo. Ultimo appuntamento del ciclo Iliade – Un racconto mediterraneo, progettato da Sergio Manfredi, è dunque l’ultima occasione per sorbirsi una granita e ascoltare dei versi immortali.
Domenica sera, invece, chiusura canterina: Pinocchio – Il grande musical, progetto e regia di Saverio Marconi, produzione La Compagnia della Rancia, in pratica la realtà italiana più importante rispetto a questo peculiare genere scenico. Per chi ama queste cose (il fatto che le musiche siano firmate da Dodi Battaglia, Robi Facchinetti e Red Canzian − scrivere Pooh sarebbe stato evidentemente sgarbato − ci fa venire i brividi solo al pensiero), diciamo così: in ogni caso, replica pure il giorno dopo, lunedì 17.
Giovedì − Restiamo Umani – Ultimo Teatro, Perignano (PI)
La Festa Rossa di Lari è una manifestazione dichiaratamente politica che, da anni, segue di pochi giorni di distanza Collinarea. Organizzata più in basso, dalle parti di Perignano, propone un fitto cartellone di incontri, dibattiti e concerti.
Giovedì 13, però, spazio al teatro e ne siamo contenti: in scena, difatti, andranno Luca Privitera ed Elena Ferretti (la compagnia si chiama Ultimo Teatro) con Restiamo Umani, allestimento di cui abbiamo dato conto (qui ci sono sguardazzo ed arazzo), su testi di Vittorio Arrigoni, Mhamoud Darwish, nonché dei già citati Privitera e Ferretti.
Citiamoci addosso, riportando quanto scritto, qualche mese addietro, dal nostro guru Giacomo Verde: «Un teatro che cerca il contatto con le persone oltre i luoghi deputati, con spettatori che, per diversi motivi, non frequentano le sale teatrali […]. Che rivela, ancora una volta, la reale vitalità del fare teatro se espresso da sincere esigenze di comunicazione e che meriterebbe di avere maggiori spazi a disposizione, oltre a quelli conquistati attraverso l’attività di volontari e attivisti della cultura: certamentemolto più umani di tanti professionisti della scena». Se potete, dunque, andateci.
Da venerdì a domenica − Puccini Festival, Marina di Pietrasanta
In attesa di ulteriori sguardi su quanto accade in riva al Lago di Massaciuccoli, registriamo sia la prosecuzione della stagione (sinora senza regolamenti di conti: Cavalleria rusticana sarebbe stato titolo obbligato nell’eventualità) sia il feral silenzio del relativo ufficio stampa riguardo le richieste d’intervista: non ci si filano di pezza. Siamo arlecchini, del resto, ma non finisce qui.
Sul fronte spettacolare, un bel tris (per il Trittico c’è da aspettare il 20 agosto): Madama Butterfly il 14 agosto (ancora Silvana Froli protagonista, ma Pinkerton sarà Mirko Matarazzo), Tosca il giorno seguente (con la premiata coppia Daniela Dessì-Fabio Armiliato chiamata a un altro grande successo) e, domenica 16, sarà la volta di Turandot, sempre con la grande Giovanna Casolla nel ruolo principale (segnaliamo la livornese Valentina Boi nelle vesti di Liù). Non escludiamo sguardazzi, sempre che non blocchino gli eventuali arlecchini all’ingresso del Gran Teatro all’aperto (sulla cui storia architettonica e realizzativa sarebbe, prima o poi, da scrivere, e non poco).
«Vento d’estate, io vado al mare, voi che fate?», continua a suonarci in testa. «Noi… no! No… no!», replichiamo, citando un indimenticabile varietà televisivo con Raimondo Vianello e Sandra Mondaini (Wikipedia ci soccorre: anno 1978, a mente, avremmo scommesso qualcosa prima).
Buona settimana.