Settimana santa, roba sacra, da trattar con cura: i teatranti, che un tempo venivan seppelliti in terra sconsacrata, hanno un rapporto ondivago con certe ricorrenze. Vero è che le stagioni “regolari” (manco parlassimo di basket NBA) sono in esaurimento: s’aggiunga un certo rispetto per la risurrezione di Gesù, ed ecco che la settimana teatrale si confà di ben pochi appuntamenti, come la successiva, che quindi cogliamo il destro d’offrirvi appaiata. Via di Calendazzo e non ci si pensi più.
Settimana santa – Occasioni d’autore in provincia
Gran congedo ad Altopascio per la stagione 2016-17, martedì 11: il Teatro Puccini chiude i battenti con Marco Paolini e il suo Numero primo. Dello spettacolo, avete senz’altro letto su questi schermi, così come del fatto che l’attore bellunese, oltre ad averci fatto (malgré lui?) da padrino, è stato più volte analizzato dagli arlecchini. Non ci credete? Controllate: qui, qui e qui. Non garantiamo niente, ma un suo questionazzo ci piacerebbe assai. In ogni caso, la sera dopo (mercoledì 12), artista e spettacolo approderanno all’Elba, Portoferraio (LI), per siglare la fine stagionale anche per il Teatro dei Vigilanti.
Doppietta di repliche, negli stessi giorni, anche sulla direttrice Rosignano Solvay-Buti, tra Teatro Solvay e Francesco di Bartolo: al duplice impegno è atteso un allestimento dal titolo sui generis, ossia Chicazzohainiziato, testo ibrido che la drammaturga norvegese Agate Øksendal Kaupan ottiene dall’originale (Who the Fuck Started All This) firmato dal macedone Dejan Dukovski; la regia è di Alessio Pizzech (lui a un questionario ha risposto, ma era quello sul FUS), con un bel po’ di attori in scena. Difficile che si arrivi a vedere, ma ci piacerebbe.
E ancora: musica a Piombino, la sera di martedì, con Rossini Ouverture, mentre commistione tra scena e pagina in quel di Cascina, la sera dopo, quando La città del teatro ospiterà Alessandro Haber in un viaggio bukowskiano dal titolo piuttosto esplicito, Haberowski. Chissà, magari vale la pena, ma, conoscendo il tipo, diremmo che è un terno al lotto. Non nutriamo dubbi, invece, circa La scuola, da Starnone, protagonista Silvio Orlando, che torna in scena giovedì sera all’Alfieri di Castelnuovo Garfagnana: visto tempo addietro, proprio non ci ha convinto, al di là del fatto che la recensione avesse, nel suo piccolo, sollevato qualche malumore.
Si arriva a venerdì santo, vigilia nera e memorie d’incenso, nelle interminabili messe quotidiane cui le nonne costringevano nipoti in catechesi tra domenica delle Palme e Pasqua: che oggi sia meglio? Non sapremmo dire. Diciamo, però, che La vita ferma, spettacolone (lo dicono tutti) con testo e regia di Lucia Calamaro, protagonisti Riccardo Goretti, Alice Redini e Simona Senzacqua, arriva al Teatro Solvay. Noi non ci saremo, ma, prima o poi, vedremo e vi diremo.
Mezza settimana (santa pure quella) – Guerra e Golgota a Firenze
Secondo tris di spettacoli, anzi, di spettacolo, ché trattasi di un titolo spalmato su tre diversi appuntamenti, sulla forma, creativa e interpretabile, del progetto scenico, sorta di applicazione teatrale della serialità: parliamo di Istruzioni per morire in pace, lavoro che vede la drammaturgia di Paolo Di Paolo impugnata dal regista (e studioso, e molte altre cose) Claudio Longhi ed è articolato sulle sere di martedì, mercoledì e giovedì, rispettivamente coi “capitoli” Patrimoni, Rivoluzioni e Teatro. Tutto questo, alla Pergola di Firenze: non andremo, ma ci piacerebbe farcelo raccontare.
Tre serate anche al Teatro Cantiere Florida, ma di repliche “vere” e il titolo ci pare ben attagliato sul periodo: Radio Golgota è un lavoro liberamente ispirato a Il Libro della Passione di José Miguel Ibáñez Langlois, adattato per la scena da Daniele Aureli e Massimiliano Burini (regia di quest’ultimo) con Samuele Cardini e Francesco “Bolo” Rossini. Si tratta di un lavoro “attraverso il corpo,il suono e l’immagine“, per un “cammino parallelo tra la storia di Cristo e la storia dell’uomo contemporaneo“, tentando “di studiarne le analogie i rimandi e gli approdi“. Da mercoledì a venerdì.
La settimana dopo – Salta Orsini a Carrara, restano Lavia, Blake, Motus e altro ancora…
Aggiornamento di martedì 18 aprile (ore 14.20)
Non trova pace il Teatro Animosi di Carrara che, riaperto a gennaio (abbiamo in archivio il relativo pezzo) dopo anni di lavori, vede serrarsi nuovamente i battenti per problemi di controlli circa l’agibilità. Conseguenza: chiusura anticipata con annullamento delle tre repliche previste per Il prezzo (regia Massimo Popolizio, protagonista assieme a Umberto Orsini), letteralmente dislocate al Teatro Guglielmi di Massa nelle sere di martedì (stasera) e mercoledì; da giovedì a domenica, l’allestimento sarà poi a Prato, lato Metastasio. Si tratta di un gran bel lavoro, peraltro: ce lo ha confermato l’arlecchina Sara Casini. Detto ciò, sarebbe davvero opportuno capire come sia possibile che un teatro riaperto a gennaio debba subire un simile destino dopo appena tre mesi.
In quel di Firenze, consueta tenitura settimanale martedì-domenica per Medea, nella rilettura di Gabriele Lavia. Protagonista Federica Di Martino, lo spettacolo ha riscosso successo, nei mesi passati, sia a Scandicci sia al teatro romano di Fiesole, approdando quindi sul palcoscenico principale della Pergola. Per chi non vuole sorprese.
Da giovedì a domenica (e oltre: sino a sabato 29), un interessante spettacolo a tre sul palco del Teatro di Rifredi: in scena, Alpenstock, di Rémi De Vos, con un gran bel trio di attori quali Ciro Masella, Fulvio Cauteruccio e Antonella Questa (curatrice della traduzione), per la regia di Angelo Savelli. La nuova xenofobia vista con lo sguardo di uno dei più interessanti drammaturghi contemporanei europei. Infine, per il solo giovedì 20, al Teatro Cantiere Florida, Il nemico, ispirato a un romanzo riadattato da Marco Di Costanzo, protagonista Erik Haglund accompagnato dal canto di Lucia Sargenti.
Inoltre, ci arriva la segnalazione di uno spettacolo che ci piacerebbe vedere: al Nexus Studio (via Rismondo 14, Firenze), la sera di venerdì 21 alle 21,30 sarà di scena Nikola Tesla. Il figlio della tempesta, assolo scenico scritto e interpretato da Duccio Raffaelli e ovviamente ispirato alla vita di uno dei più enigmatici geni della scienza novecentesca. Chissà che un qualche arlecchino non venga incuriosito e finisca per parlarcene. Ci piacerebbe.
Chiudiamo, infine, con due appuntamenti immancabili (ma, scegliendone uno si manca per forza all’altro), entrambi per venerdì 21: a Pistoia, presso il Centro Culturale Il Funaro, due vecchie conoscenze degli arlecchini quali Giacomo Vezzani e Fabio Pappacena portano il loro originalissimo Blake Eternallife Show; si tratta di un vero e proprio viaggio sonoro alla (ri)scoperta di uno dei poeti più importanti della poesia occidentale, William Blake, appunto, affrontato da un’ottica originalissima.
Nella stessa sera, torna in Toscana anche Motus: al Cinema Teatro Lux di Pisa, infatti, ecco Emanuela Villagrossi che darà vita a Come un cane senza padrone_reading, versione lettura scenica di uno spettacolo risalente al 2004 e costruito attorno a una rilettura della pellicola Teorema di Pier Paolo Pasolini. Di entrambe queste iniziative ci piacerebbe leggerne: magari qualche arlecchino ci dirà.
Ed eccoci arrivati alla fine di questo due settimane in un solo pezzo.
Che dire? Auguri, per chi ci crede, e buone visioni a tutti!