Lettori, amici, fratelli arlecchini, ci troviamo a elemosinare la vostra comprensione: in questo periodo è davvero arduo, ogni settimana, dar conto completo di tutto il teatro, bello o brutto n’importa, che la nostra arbitraria porzione di Toscana riesce a offrire. Troppe cose e, quindi, i consigliazzi han da ricuperar l’intima natura loro, rimandando, per tutto il resto, a un Calendazzo che davvero rappresenta uno sforzo titanico e per il quale, un giorno forse, ci rimpiangerete (non senza deriderci).
Tuttasettimana – Pisa e provincia
Senza perderci in sguerguenze, vi segnaliamo le Sorelle Materassi a Volterra, martedì, per passare al bel tris cascinese (rispettivamente giovedì, sabato e domenica) con Hotel Paradiso (vale a dire la strabiliante e internazionalmente conosciuta Familie Flöz), un curioso allestimento di Cavalleria rusticana (direttore Mario Menicagli, regia Giampaolo Zennaro, a suonare l’Orchestra Amedeo Modigliani) per un teatro tendenzialmente digiuno di melodramma e, infine, il consolidato ticket Ottavia Piccolo-Stefano Massini che chiude la settimana con Enigma (prima, però, lo spettacolo passerà, venerdì, da Castagneto Carducci e, sabato, da Pomarance). In ogni caso, di questi vedremmo (ma non potremo) solo i marionettisti germanici.
Faremo di tutto, invece, per esserci e assistere a Prima della pensione ovvero i cospiratori: a dire il vero, un arlecchino un po’ indolente dovrebbe già essere sul posto, ma, con l’aria che tira, meglio non fidarsi. Lo spettacolo, “firmato” Le Belle Bandiere, con la partecipazione di Marco Sgrosso, Elena Bucci e Daniela Alfonso, si basa su un testo, insidioso quanto affascinante, di Thomas Bernhard, autore sempre più frequentato da parte del nostro teatro contemporaneo. Sapremo dirvene.
Affollamento di proposte, in pochi chilometri, venerdì sera: si parla di sport con Andrea Zorzi a Corazzano (La leggenda del pallavolista volante), di dio coi Sacchi di Sabbia a Bientina (Dialoghi degli dei) e di anarchismo storico (per guardare all’oggi) a Buti, con la rinnovata versione di In ogni caso nessun rimorso, compagnia Borgobonò, dopo che, oltre un anno fa, ne abbiamo trattato su questi schermi.
Chiudiamo con il Verdi pisano, dove, sabato e domenica approderà la Manon Lescaut diretta da Alberto Veronesi, colui che avremmo voluto intervistare tempo addietro e che ci ha, involontariamente e senza saperlo, cagionato una quasi (e comicissima) diffida legale. Ancora aspettiamo risposte. Del melodramma, però, vi diremo presto.
Da mercoledì – Cosine sulla costa, ma non solo
Varie proposte lungo il litorale toscano, benché l’unica che riesca davvero a incuriosirci è quella del Teatro dell’Olivo di Camaiore, dove, mercoledì sera, è prevista la prima assoluta di Real Lear, smaccata rilettura scespiriana da parte di Caterina Simonelli e della caparbia compagnia IF Prana: il sottotitolo recita We should speak what we feel, not what we ought to say, ossia quasi un precetto drammaturgico. Cercheremo di parlarvene.
Per il resto: registriamo l’ennesimo passaggio toscano di Emilio Solfrizzi (starà facendo i fogli per la residenza) il quale, sempre mercoledì, sarà all’Alfieri di Castelnuovo Garfagnana con Il borghese gentiluomo, ma pure le quattro recite (una al Solvay di Rosignano, le altre al Giglio di Lucca) per Stefano Accorsi impegnato in Giocando con Orlando, ennesimo capitolo del progetto ariostesco diretto da Marco Baliani.
Metà di quel che fu la Premiata ditta (ossia Roberto Ciufoli e Tiziana Foschi: cogliamo l’occasione per ammettere d’esserne da tempo pazzamente innamorati), cui s’aggiungono Diego Ruiz e Francesca Nunzi, sarà venerdì al Comunale di Pietrasanta con Ti amo o qualcosa del genere (non andremo: meglio evitare rischi). Ritorno anche per Una giornata particolare, da venerdì a domenica agli Animosi di Carrara, L’uomo dal fiore in bocca, nella versione di Gabriele Lavia, al Goldoni labronico (venerdì e sabato), e il comico Matteo Cesca, non distante da casa all’Accademico di Bagni di Lucca, con il suo one man show dal titolo indicativo È bravo ma non si applica: sette meno meno.
La sera di domenica, bell’appuntamento al Teatro Colombo di Valdottavo con l’allestimento buzzatiano La boutique del mistero che vede coinvolti non pochi amici di Arlecchino, ossia Woody Neri, Maura Pettorruso e Francesco Detassis (di questi ultimi, beccatevi il pirotecnico questionazzo), cui s’aggiunge Alice Conti. Memori dei lavori precedenti (Il deserto dei tartari, sempre da Dino Buzzati, ma anche Addio alle armi, recensito da queste parti un annetto fa), andremo senz’altro a vedere, ma ai lettori d’area fiorentina consigliamo le repliche (da giovedì a sabato) al Teatro Studio di Scandicci.
Oltreconfine – Firenze, Prato e così via
La Pergola fiorentina propone, da martedì a domenica, Locandiera B&B (Laura Morante diretta da Roberto Andò, testo che rimaneggiamento goldoniano da parte di Edoardo Erba), e prosegue, quasi negli stessi giorni (da mercoledì a domenica), la tenitura pratese (Teatro Fabbricone) del nuovo lavoro di Massimiliano Civica, Un quaderno per l’inverno: un arlecchino andrà senz’altro e anche chi scrive vorrebbe dare un’occhiata. Vifaremosapere. Così come ci piacerebbe raccontarvi d’un altro allestimento che ci interessa non poco: Maledetti toskani, excursus etnocomico di quel talentaccio che è Marco Messeri; si tratta di un vecchio suo lavoro a proposito della poesia di Burchiello e Lorenzo il Magnifico, un modo per parlare di una tipologia umoristica su cui, promesso, ritorneremo. Forse ci andiamo.
In questo caso, però, il Metastasio fa concorrenza a sé stesso: da giovedì a domenica, infatti, sarà di scena un Faust assai peculiare, frutto d’un dialogo tra artisti italiani e cinesi grazie all’intervento dell’Istituto Confucio. Peccato per la congestione (difficilmente lo vedremo), ma l’occasione sembra davvero interessante.
Tris di proposte anche al Teatro Cantiere Florida di Firenze con Proteggimi (produzione toscana: Teatro Metropopolare), il Come un granello di sabbia di cui presto vi scriveremo e Il conte di Montecristo, ispirato non a Dumas, bensì alla corrispondente novella cosmicomica di Italo Calvino, la cui traduzione scenica è operata dalla collaborazione di due storiche realtà del teatro e della danza in Toscana, quali Versilia Danza e Catalyst Teatro.
Vi segnaliamo il ritorno, al Teatro Manzoni di Pistoia, della compagnia marionettistica di Carlo Colla e figli, questa volta con un nuovo allestimento (Il girello), dopo che la stagione 2015-16 era stata inaugurata dal (per noi un filo deludente) I musicanti di Brema: saranno in scena sabato e domenica. Infine, chiusura lirica con un melodramma di Antonio Salieri (ma quanto gli avrà nociuto il film di Forman?): La scuola de’ gelosi, al Goldoni di Firenze, domenica, ed è pure possibile che un arlecchino melomane si precipiti a vederlo per noi.
“Anche questa è fatta” disse quello che ammazzò la moglie (battuta fuori tempo, dato che la Giornata, non festa, della Donna è trascorsa).
Buon teatro.