La settimana a teatro: 15-21 febbraio

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Prima intera settimana quaresimale, per un periodo dell’anno tradizionalmente nemico delle arti sceniche: nondimento, arrivano in Toscana spettacoli assai attesi, che non mancheranno d’interessare appassionati e addetti ai lavori (sinceramente, non sappiamo a che categoria potremmo iscriverci, tant’è). Ecco la nostra consueta selezione, da integrare, per completezza, con il bel Calendazzo.

A Livorno, tra martedì e domenica

qualcuno volò sul nido del cuculo_foto Francesco Squeglia_2502Quasi tutta infrasettimanale la proposta scenica d’area labronica: martedì mercoledì sarà di stanza al Goldoni la versione teatrale di Qualcuno volò sul nido del cuculo, per la regia nientepopòdimenoche di Alessandro Gassman. Matti e madonne, e non stiamo scherzando, con aggiunte e inserti d’Italia anni Ottanta: ne abbiamo detto, su questi e su altri schermi, il che è da intendersi come il più esausto degli abbiamo già dato.
Sempre la sera di mercoledì, al Metropolitan di Piombino (che sicuramente sarà uno spazio decoroso e ben gestito, ma che, scrivendone o pronunciandone il nome nella forma metropòlitandipiombìno, ci strappa puntualmente una risata, come se dicessimo maracanàdicollevaldelsa), arriveranno i matti da slegare Jacchetti-Covatta, di cui vi diciamo poco sotto.
Zaches Teatro, 'Pinocchio' 06Nel pomeriggio di domenica, infine, la stagione invernal-primaverile di Armunia – Costa degli Etruschi propone al Castello Pasquini di Castiglioncello il bel Pinocchio di Zaches Teatro di cui vi abbiamo detto qualche tempo addietro. Il titolo completo è Pinocchio – Storia di un burattino e della fata che gli cambiò la vita, per un allestimento in grado di ammaliare sia grandi sia piccini e che ci sentiamo fortemente di consigliare, anche se chi scrive attende con piacere di rivedere Il Minotauro, l’ultimo allestimento della compagnia.

Lucca (e Carrara) e provincia − da Jacchetti a Servillo (passando per il volley)

Matti da slegare_castDopo una settimana di calma, torna a furoreggiare il teatro nella composita provincia lucchese. Si parte martedì in Garfagnana, con un peculiare duo comico, anzi trio (considerando pure Gioele Dix, regista), formato dai sopracitati Enzo Jacchetti e Giobbe Covatta, in Matti da slegare, commedia del norvegese Axel Hellstenius che ha per protagonisti un mammone patologico e un uomo fissato con cibo e sesso; il sistema sanitario li obbliga a condividere un appartamento comunale perché dimostrino di essere diventati indipendenti. Una parabola sull’amicizia che dispenserà sorrisi e che, dopo Piombino, approda alla Nuova Sala Garibaldi di Carrara nelle serate di giovedì venerdì. Complice un laboratorio di critica indetto da Fondazione Toscana Spettacolo, chi scrive ci sarà.
Zorzi - pallavolista volanteInteressante la proposta “sportiva” di Altopascio per mercoledì, forse a contrastare la ripresa della Champions League pallonara: sul palco, Andrea Zorzi, autentico mito (l’iperbole è in questo caso giustificatissima) del volley italiano e mondiale, con La leggenda del pallavolista volante, drammaturgia che l’opposto veneto ha scritto a quattro mani con Nicola Zavagli (regista dell’allestimento). Un viaggio nello sport con un campione che, al momento di salutare l’attività agonistica, ha dimostrato di non essere soltanto un atleta, ma di sapersi misurare con successo e intelligenza anche in altri campi, come il giornalismo. Assai probabile che un arlecchino vada a sondare se l’atterraggio in scena del due volte campione del mondo può dirsi altrettanto felice.
Toni Servillo_foto di Marco CaselliFine settimana importante per Lucca, che saluta la visita di Toni Servillo: al Teatro del Giglio, da venerdìdomenica, il grande attore e regista porterà il suo personalissimo reading Toni Servillo legge Napoli, un pot-pourri di testi da Salvatore Di Giacomo, Eduardo de Filippo, Ferdinando Russo, Raffaele Viviani Mimmo Borrelli, Enzo Moscato, Maurizio De Giovanni, Giuseppe Montesano, Antonio De Curtis e Michele Sovente. Di per sé, la proposta (peraltro non nuovissima) non è che ci faccia impazzire, ma segnaliamo con piacere l’altro impegno che vede protagonista la musa sorrentiniana, ossia Toni Servillo presenta “La grande bellezza” versione estesa, al Cinema Astra (accanto al Giglio), sabato 20, alle 17.15. Un incontro che fa parte del ciclo La professione dell’attore tra cinema e teatro. Due mondi, due linguaggi, una stessa anima che un nostro arlecchino certo non mancherà di raccontarci.
Nudi e crudi-monti-calabresifotodifrancescamartinoSabato sera, numerose alternative nel raggio di non troppi chilometri. Partiamo da Barga, dove ai Differenti arrivano due volti piuttosto noti come Maria Amelia MontiPaolo Calabresi (sì, Biascica, uno tra i protagonisti dell’indimenticabile sit-com italiana Boris) con Nudi e crudi: si tratta di una divertente commedia dell’inglese Alan Bennett con la regia di Serena Sinigaglia, nomi che ci sembrano rappresentare una certa garanzia.
Non distante, il Teatro Colombo di Valdottavo ospita Il cappello di paglia di Firenze, per la regia di Sandro Querci: la commedia musicale che Nino Rota trasse da Eugéne Labiche viene impreziosita da ulteriori inserti firmati da Riz Ortolani.
camera con vista, artissunchInfine, al Teatro dell’Olivo di CamaioreCamera con vista, traduzione scenica del noto romanzo di Edward Morgan Forster (reso ancor più celebre dal film di James Ivory): la regia è di Stefano Artissunch, attore in scena assieme a un folto cast che conta pure di Benedicta Boccoli e Selvaggia Quattrini. Spettacolo nuovissimo e che, sulla carta, non ci incuriosisce più di tanto, ma che, passando la sera successiva (domenica) dalle parti di Volterra (Teatro Persio Flacco) potrebbe essere oggetto di un apposito sguardazzo.

Pisa e provincia − Si ride, si pensa, si canta

paolorossiNon è da meno la proposta scenica della provincia pisana, sotto il profilo quantitativo e qualitativo: a Santa Croce sull’Arnomartedì arriva l’ultimo spettacolo di Paolo RossiMolière: la recita di Versailles; siamo veri aficionados del comico meneghino e ben sappiamo che, nonostante le note di regia (la firma Giampiero Solari) e la presenza in locandina di un nome come quello di Stefano Massini (ormai da un anno insediatosi al Piccolo), si tratta del “solito”, anarchicissimo assolo corale di Rossi, il che, sia chiaro, non lo riteniamo né un limite né un difetto. Non escludiamo un arlecchino a sbirciare, ma immaginiamo già tutto.
Ti lascio-Giulia Pont-ph-casateatroragazziSi passa poi a venerdì: in quel di Corazzano, al Teatrino dei Fondi approda un lavoro che, già a partire dal titolo, ci suona intrigante: Ti lascio perché ho finito l’ossitocina, di e con Giulia Pont, per la regia di Francesca Lo Bue. La fine di una storia d’amore, evento comunissimo quanto traumatico da chi cerca di curare il proprio “mal d’amore” attraverso la scena e il coinvolgimento del pubblico. A occhio, o bene bene o male male. Magari qualcuno di noi andrà e saprà dirvi.
Tante-facce-nella-memoria - comencini-savinoSabato a Cascina (e a Bagnone, vicino Carrara, la sera precedente), l scena si tinge di rosa con Tante facce nella memoria, lavoro drammaturgico di Mia Benedetta e Francesca Comencini con la regia di quest’ultima; sul palco di La Città del Teatro, la già citata Mia Benedetta, Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder e Chiara Tomarelli. Sei donne per altrettante intense testimonianze sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, uno dei capitoli più terribili della Resistenza italiana. Teatro civile e d’engagement.
La vedova allegra, Lucca 2016 (ph. Lorenzo Breschi)Tutt’altra atmosfera, invece, la sera stessa e il pomeriggio seguente, a Pisa, quando sulle tavole del Verdi tornerà La vedova allegra, nuovo allestimento lirico che vede impegnati i teatri di Lucca, Pisa, Livorno e Novara nell’ambito del Progetto LTL Opera Studio 2015. L’operetta che Franz Lehár trae dalla commedia L’Attaché d’ambassade di Henri Meilhac è gustosissima, così come l’allestimento realizzato da Fabio Sparvoli, con la direzione orchestrale di Nicola Paszkowski: ve lo garantisce anche lo scomodissimo sguardazzo (ultima fila della galleria del Giglio: la prossima volta seguiremo direttamente dal bar).

Altri lidi − Prato, Firenze, Scandicci, Pistoia

Nicole Kehrberger, Candida Nieri e Monica Piseddu in 'Ti regalo la mia morte, Veronika' (ph. Brunella Giolivo)Attesissimo “spettacolone”al Metastasio di Prato: da giovedìdomenica, arriva Ti regalo la mia morte, Veronika, ambizioso pastiche ispirato al cinema di un genio quale Rainer Fassbinder. La drammaturgia è frutto di un lavoro a quattro mani di Federico Bellini e Antonio Latella, la regia è, invece, di esclusiva pertinenza di quest’ultimo. Allestimento pluripremiato (e, con esso, l’interpretazione di Monica Piseddu), passerà da Pontedera tra qualche settimana: sicuramente godrà di attenzioni arlecchine anche a partire dalla sosta nella città laniera. Si tratta, senza dubbio, di un must-a-see show, come diremmo se fossimo americani; anzi, lo diciamo lo stesso.
Stefano Questorio, 'Album' (sito Teatro Cantiere Florida)Di tutt’altro tenore la proposta del Teatro Cantiere Florida, a Firenze: prima nazionale dell’ultimo lavoro di Stefano Questorio, intitolato Album, la sera di venerdì. Frutto della collaborazione col musicista Spartaco Cortesi (sentito all’opera, assieme a Lucio Corso, in A Loan di Irene Russolillo), questo progetto, prodotto da ALDES, punta a tradurre coreuticamente, secondo un sistema rigoroso come se si trattasse di lavorare su Il lago dei cigni, un album punk rock risalente al 1977 del duo newyorkese Suicide, e che prende il nome dalla stessa formazione statunitense. Inutile dire che le premesse ci sembrano davvero interessanti, ma quasi sicuramente, non riusciremo a esserci, contando su un prossimo passaggo (pressoché certo) dalle parti di Porcari, sede congiunta di SPAM! e ALDES.
Maria Paiato, Arianna Scomemgna, 'Due donne che ballano' (sito ufficiale Carcano)Interessante anche la proposta di Pistoia: al Manzoni, da venerdì domenica, arrivano due ottime attrici quali Arianna ScommegnaMaria Paiato con Due donne che ballano, testo di Josep Maria Benet i Jornet e  regia di Veronica Cruciani. Storia di odio al femminile tra due persone distanti per età, ma assai simili caratterialmente, l’una bisognosa dell’altra: “un microcosmo, un ecosistema esistenziale, che attraverso la scrittura di Benet I Jornet diventa un modo gentile, amaro e profondamente ironico di raccontare un’intera società, in cui le persone difficili e scomode sono estromesse e confinate ai margini, ad affrontare in solitudine la pista da ballo del proprio destino”.
CTrittico beckettiano, Giancarlo Cauteruccio (sito Pergola)hiudiamo con un saluto, non solo nostro: Giancarlo Cauteruccio si accommiata dal Teatro Studio “Mila Pieralli”, che ha condotto per numerosi anni, con il suo Trittico beckettiano, composto da Atto Senza Parole I, Non Io e L’ultimo nastro di Krapp: si tratta di tre pezzi brevi, tra i più celebri ed efficaci dispositivi testuali dell’autore irlandese. Copertina Giancarlo Cauteruccio, 'Samuel Beckett. Nel buio di un teatro accecante',Firenze, Clichy,Protagonisti in scena, rispettivamente, Massimo Bevilacqua per l’Atto, Monica Benvenuti per Non io e, infine, lo stesso regista per L’ultimo nastro. Un’ottima occasione per rivedere uno spettacolo importante (nel 2006 premiato per la regia dall’Associazione Nazionale Critici di Teatro), di quello che è, senza esagerazioni, uno degli interpreti beckettiani più notevoli del nostro teatro. E Arlecchino si sta già muovendo per assicurarci un opportuno sguardazzo. Venerdì 19, peraltro, alle 19, sarà pure presentato, alla presenza del professor Cesare Molinari, il volume Samuel Beckett. Nel buio di un teatro accecante (Firenze, Edizioni Clichy, 2016), a cura dello stesso Giancarlo Cauteruccio.

Cos’altro dire? Andate a teatro, se vi va.

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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