La quiete dopo la tempesta. La settimana passata, che ci ha visto assorbiti in tutto e per tutto da I Teatri del Sacro, deve ancora essere smaltita, in termini di lavoro, pubblicazioni e, last but not least, bilanci complessivi. Approfittiamo, dunque, di sette giorni di stanca, anche perché, tra laboratori cogestiti (ma gli arlecchini mica sanno dosar le forze), recensioni a raffica, confronti con colleghi (!?) e artisti, un po’ di respiro non può che giovare. Ecco, dunque, le diradatissime occasioni che la settimana offre (complice il sonno temporaneo in chiave più puramente performativa di Fabbrica Europa, benché l’installazione Following. Strettamene confidenziale possa mettere in crisi le ordinarie categorie in merito) nelle zone di nostra competenza o poco oltre.
Mercoledì 17 – Leonardo Capuano, Sa vida mia perdia po nudda, Pistoia, Palestra Comunale Bizzarri – Teatri di confine 2015
Preziosa ci sembra l’occasione di vedere al lavoro un attore del calibro di Leonardo Capuano alle prese con un pastiche ardito, tra lingua sarda (guai a parlar di dialetto) e narrazione dostoevskijana, per la precisione il romanzo Delitto e castigo. Si tratta di un corpo a corpo, disperato ed estremo, nella dimensione materica che parte, innanzitutto, dalla parola sino ad acquisire un’inedita e dolente fisicità armonizzata all’atletismo dell’attore. «Lo spettacolo inizia dove il romanzo di Dostoevskij finisce, con Raskòlnikov in carcere. Nella palestra del carcere, palestra dove si pratica la lotta, dove ci si allena e si lotta». E non è un caso che, per l’occasione, il luogo scenico deputato sia la Palestra Comunale Bizzarri (storico spazio sportivo pistoiese, in Piazza Monteoliveto). «Un’ora di allenamento, un’ora di delirio in cui riaffiorano i luoghi, le vie, la sua stanza, e le persone […]. Raskòl’nikov contro tutto, contro tutti quelli che lo sbeffeggiano in carcere e contro quelli che si sono spinti fin lì ancora a cercarlo, a tormentarlo: li imita, li fa, li ‘recita’, li vive per quel che sono per lui, con il suo sarcasmo, prendendoli in giro, sfidandoli a lottare su quel tappeto con lui». Tanto ci basta per interessarci, nella speranza che qualche arlecchino voglia vederlo per noi (e per voi).
Mercoledì 17, Ajio Ojio e Petrolio, Guamo (Lu), Circolo ARCI D.O.C.
Affonda le radici nel secolo scorso, tra le pieghe della storia italiana, una delle più controverse e dolorose, tra le stragi di stato e il delitto Pasolini, lo spettacolo che Aldo Milea porta nell’inedita sede di un circolino ARCI del comprensorio lucchese, a pochi minuti dalla città. Il sottotitolo del monologo è eloquente: L’Italia dal ‘68 al ‘75 vista attraverso gli occhi di un oste comunista; a questo s’aggiungono poi le canzoni (eseguite dal vivo dal cantante chitarrista Marco Marsili), attinte dal repertorio di lotta dell’epoca, tra Paolo Pietrangeli, Joe Fallisi e Giovanna Marini. Immersione in una realtà che non ignoriamo e che potremmo decidere di sperimentare nuovamente, per poi parlarvene.
Venerdì 19, Thanks For Vaselina, Seravezza, Scuderie Granducali
Si apre alla grande il Versiliana Upgrade Festival, “antipasto” contemporaneo della consueta rassegna svolta tra i pini di Marina di Pietrasanta. Si debutta spostandoci un poco verso l’entroterra, in quel di Seravezza, per vedere (o, nel nostro caso, rivedere) una commedia feroce, ma agrodolce, targata Carrozzeria Orfeo.
Si tratta di Thanks For Vaselina, visto qualche mese fa a Reggello e prontamente recensito su questi schermi (lo sguardazzo si può leggere qui). Gabriele Di Luca e compagnia bella meritano assolutamente di essere visti, per cui non mancheremo, in qualche modo, di andare, magari pure riscrivendone.
Non molto da aggiungere, se non buone visioni a tutti e… continuate a leggerci!