E tra un nobel teatrante che se ne va e uno cantante che arriva (per inciso: entrambi come minimo plausibili, posto che la categoria del letterario sia qualcosa di più ampio rispetto alla dimensione dell’oggetto libro), scorrono i giorni di ottobre all’insegna d’una lenta, ma costante, attività scenica. Salutiamo, per l’occasione, la ripresa degli spettacoli al Teatro Cantiere Florida di Firenze, spazio che da tempo seguiamo con interesse, nonché la riapertura, dopo anni di lavori di ampliamento, del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci a Prato. Si tratta d’una notizia interessante anche sotto il profilo scenico: non solo perché all’interno della mostra La fine del mondo che celebra il ritorno alle attività (il Grand Opening si è svolto ieri) sono ospitate installazioni di artisti teatrali (Pippo Delbono e Tadeusz Kantor), ma anche perché l’idea portante dello spazio pratese è quella d’una concezione fusionale, contemporanea appunto, delle discipline espressive, e in futuro saranno ospitate performance di vario tipo. Molto bene, quindi, e altro punto a favore per la “ripresa” di Prato, città che, non da oggi, pare aver imboccato un’ottima strada di rivitalizzazione culturale. Non si perda, però, altro tempo: un occhio al Calendazzo e via, tra consigli e segnalazioni, sperando che le menti più illuminate sappiano cogliere la filiforme differenza.
Da martedì a domenica − Fantasmi, donne e acrobazie a Firenze
Partiamo subito con Firenze, dalle auguste tavole del Teatro Nazionale: in scena, Questi fantasmi!, autentico capolavoro eduardiano e, nella fattispecie, allestimento in prima assoluta, benché sia originato da una storia travagliata, non sgombra da eventi tristi.
Nella scorsa stagione, infatti, il medesimo testo era stato posto in scena con la regia e l’interpretazione di Luca De Filippo, prematuramente scomparso lo scorso 27 novembre e, per l’occasione, rimpiazzato dal bravo Gianfelice Imparato.
Quest’anno, la commedia della coppia che perde ‘a chiave del proprio amore è stata riallestita e firmata da Marco Tullio Giordana, e riparte proprio da Firenze. A essere onesti, il nuovo regista, sulla carta, non è tra i nostri favoriti, ma tant’è: in teatro (e non solo) si deve sempre lasciar aperta la porta alla sorpresa, per cui, da martedì a domenica alla Pergola, vi sengaliamo questo spettacolo dal cast corposo (la compagnia, del resto, è sempre la stessa del compianto De Filippo jr), in particolar modo, per coloro che vogliano vedere qualcosa senza lambire i rischi dell’imprevisto.
Come anticipato, si torna in scena al Florida, con un’altra stagione ricca di eventi, sospesi tra teatro, danza e performance: la stura sarà data giovedì 20 da WWW, per l’occasione non acronimo di World Wide Web, bensì di We William’s Women, una serata che racchiude tre differenti performance coreutiche.
S’inizia con Così misurerò il tuo amore, di Versilia Danza, ideato e interpretato da Angela Torriani Evangelisti, si prosegue con Frammenti di Lady M., a cura della Compagnia Simona Bucci, coreografia della stessa Bucci e interpretazione di Sara Orselli e Frida Vannini, per poi concludere con Will, partitura coreografica e sonora di Charlotte Zerbey
(Company Blu). La sera dopo, venerdì 21, sarà la volta di Which One Is Yours?, coreografia di Claudio Malangone per quattro danzatori, lo stesso numero degli organi e degli elementi costitutivi, per Ippocrate, i corpi viventi. Chissà che un arlecchino gigliato non passi dalle quelle parti.
Infine, dopo il grande successo con Eric-Emmanuel Schmitt nel suo Monsieur Ibrahim et les fleurs du Coran, da venerdì 21 altro appuntamento internazionale per il Teatro di Rifredi, questa volta con una forma di teatro fisico direttamente dall’Argentina: stiamo parlando di Poyo rojo, con Alfonso Barón, Luciano Rosso e… una radio! Coreografia di Rosso e Nicolás Poggi, regia di Hermes Gaido. Si tratta d’uno spettacolo esplosivo, in grado di coniugare “danza, acrobazia, sport e sensualità“, in uno “spudorato intreccio tra coreografia e comicità“. Sequenze comiche, atletiche, coreutiche, il tutto senza profferire una singola parola: insomma, da vedere. Confidando che lo spettacolo, replicato sia ad Avignone OFF sia al parigino Théâtre du Rond Point, sosterà dalle parti dell’ex Humor Side anche la prossima settimana, confideremmo davvero d’andarlo a vedere. Consigliato.
Da giovedì a domenica − Monologhi e canto lirico tra Pontedera, Pisa e Porcari
Due settimane or sono, pensammo fosse un’occorrenza casuale, ma adesso il sospetto diventa palpabile: ma Pontedera e Firenze, intese come le due teste del Teatro Nazionale della Toscana, si parlano? Vero che in entrambi gli spazi si fan più repliche (alla Pergola si sta in scena dal martedì alla domenica, all’Era le teniture, per quanto irregolari, iniziano il giovedì), ma stante la doppia programmazione mensile per ogni spazio, alternare le settimane di spettacolo non sarebbe stata un’idea così malvagia.
In ogni caso, vi segnaliamo altre repliche (tre, per l’esattezza: da giovedì a sabato) per La prossima stagione, “assolo” del drammaturgo e regista Michele Santeramo, di cui giò vi abbiamo parlato, non una, bensì due volte.
Serata di sola musica, invece, sabato 22, al Verdi di Pisa: Mors et vita è, infatti, un oratorio per soli, coro e orchestra composto da Charles Gounod e che vedrà impegnate le voci di Natalizia Carone (soprano), Moon Jin Kim (contralto), Roberto Cresca (tenore) e Alessandro Luongo (baritono), per la direzione di Christoph Nielbock, che avrà il compito di guidare l’orchestra giovanile di Wiesbadener nonché il Coro Polifonico di San Nicola. Per amatori.
Infine, un salto a Porcari, ancora all’Auditorium Vincenzo da Massa Carrara: dopo Katia Beni, è il turno di L’uomo nel diluvio, interessante spettacolo realizzato da Simone Amendola e Valerio Malorni, quest’ultimo anche protagonista in scena. Il lavoro vuole mettere lo spettatore a confronto con l’urgenza “generazionale, sociale, di un presente allargato“, attraverso la reinterpretazione della forma monologica innervata da altri codici (video, in particolare). La prossimità geografica potrebbe spingere un arlecchino a sbirciare un po’.
Settimana esile, ve l’avevamo detto. E ricordate: di quel che dimentichiamo, perdonateci, di quel che vi diciamo, fate tesoro.
Andate a teatro, ma andate anche al Pecci.