Tempi di Europei, Copa América Centenario (calcio e teatro vanno a braccetto, non solo per noi) e Brexit per una delle settimane più scempie che il fidatissimo Calendazzo possa ricordare.
Poco poco poco, ma non male. Vediamo.
Giovedì, Pistoia − Un piccolo grande Macbeth
Col dubbio che, nel caso in cui i Britannici decidessero di abbandonare l’Unione Europea possa essere più complicato mettere in scena Shakespeare al di fuori della Gran Bretagna (perdonateci, non abbiamo resistito), vi invitiamo assolutamente al Funaro di Pistoia per assistere, nella serata di giovedì, al minuziosissimo Minimacbeth che, già quindici anni or sono, Andrea Taddei affidò alle sapienti mani artigiane di Dario Marconcini. Lo abbiamo visto lo scorso marzo e ne siamo rimasti incantati, non solo per la stima e l’amicizia che portiamo ai due protagonisti scenici, lo stesso Marconcini e la sempre brava Giovanna Daddi: questa coscienziosissima reductio del drammone scozzese rappresenta, in nuce, quel che dovrebbe essere e avere uno spettacolo di teatro contemporaneo (il teatro è arte che sempre e comunque deve potersi dire contemporanea), e cioè capacità di fascinazione, urgenza espressiva, profondità di lettura e, last but not least, divertimento. Senza scadere nel banale, il Bardo è uno dei rari autori tra le cui pieghe si ritrova l’intero caleidoscopio delle emozioni umane e la versione distillata da Taddei e messa in atto da Marconcini ricupera tutte le caratteristiche di cui sopra. Da far vedere ai ragazzi nelle scuole e non solo al pubblico ben coltivato del Funaro: non lo scriviamo certo da ora.
Provincia di Pisa, da giovedì a domenica − Torna l’Utopia di Andrea Kaemmerle
Debutta con un’anteprima, martedì 21, l’edizione 2016 di Utopia del Buongusto, immane contenitore di occasioni teatral-gastronomiche da anni pensato, ordito e organizzato dall’amico Andrea Kaemmerle e la sua “creatura” Guascone Teatro. Dopo il primo “assaggio” coincidente con l’ormai classico Balcanikaos in piazza della Repubblica a Montaione (FI), la rassegna inizia il suo viaggio attraverso ben sei province (Firenze, Lucca, Pisa, Livorno, Arezzo e Grosseto) approdando in quel di San Pietro in Belvedere (Peccioli, PI), con quattro repliche di L’aiuto becchino, testo di Giacomo A. De Bastiani, che vede in scena Fabrizio Liberati, Marco Fiorentini e lo stesso AK, che cura anche la regia. Comicità, dolcezza e qualche lacrima per una storia verissima e personale, svoltasi nel cimitero di Campi Bisenzio. Siamo certi che possa valerne la pena e, ovviamente, cercheremo di vedere per parlarne, dato che consideriamo Kaemmerle un artista validissimo e che solo le distorsioni di un sistema teatrale destinato a certa implosione “costringono” a sfiancarsi nell’organizzazione senza poter dedicare tutte le energie possibili nel realizzare cose belle (che pure fa). Più di così, cosa dobbiamo dirvi? Ah, sì: avendo da poco avuta notizia circa il programma completo della manifestazione, stiamo procedendo con l’inserimento di spettacoli ed eventi nel parabolico calendario arlecchino. Leggerete quanto prima.
Firenze, tutta la settimana − Danza, lirica e non solo
Molta musica, intesa come lirica, ma anche danza, a Firenze, per alcuni territori limitrofi, ma comunque tecnicamente esterni alle frequentazioni delle compagini arlecchine.
Infatti, è solo la penuria che ci porta a citare, dunque, il Florence Dance Festival che vede, martedì 21 al Verdi gigliato, i tre pezzi della danzatrice e coreografa statunitense Twyla Tharp (Country Dances del 1976, Brahms Paganini del 1980 e l’anteprima mondiale di Beethoven Opus 130).
Opera buffa, invece, nonché en plein air per il Maggio fiorentino con due allestimenti lirici da tenersi nel Cortile di Palazzo Pitti: lunedì, mercoledì e domenica, sarà la volta di Alessandro D’Agostini, sul podio a dirigere il nuovo allestimento del donizettiano L’elisir d’amore con Juan Francisco Gatell nella parte di Nemorino, l’Adina di Laura Giordano e Dulcamara interpretato da Marco Filippo Romano; la regia è firmata da Pier Francesco Maestrini, scene di Juan Guillermo Nova e costumi a cura di Luca Dall’Alpi. Giovedì 23, debutto invece di Almaviva o l’inutile precauzione, meglio noto come Il barbiere di Siviglia: stesso maestro a dirigere, con l’ottimo Francesco Marsiglia nella parte del conte, Figaro che sarà Julian Kim e Rosina impersonata da Paola Gradina; la regia è di Damiano Michieletto, i costumi di Carla Teti, per una messa in scena che cade nel duecentesimo anniversario dell’opera. Niente male: magari ne scriveremo, ma non lo promettiamo.
Buone visioni, anche per questa volta.