Dovrà pur finire questo marzo congestionato, e non parliamo delle allergie stagionali che affliggono sempre più persone (noi compresi): il Calendazzo è colmo di occasioni, dunque, invitandovi a consultarlo in largo e lungo, ci limiteremo a suggerire cosa vorremmo (e magari potremmo) vedere anche noi.
Prima di lanciarci nell’ennesima puntata dei nostri consigliazzi, vi rammentiamo che, venerdì 24 avrà inizio la terza edizione del Lucca Teatro Festival e che, anche quest’anno, la presente elettrorivista sarà media partner (qualsiasi cosa significhi tale espressione), con tanto di intrepido laboratorio rivolto a giovini virgulti critici.
Da Rosginano (LI) a Carrara – Costa sugli scudi
Inizia mercoledì la settimana scenica della Toscana settentrionale, con uno spettacolo che saltellerà di spazio in spazio: parliamo di Simone Cristicchi che, con Il secondo figlio di Dio, sarà a Pontremoli, per approdare, giovedì, in quel di Seravezza (LU) e, infine, al Goldoni di Livorno la sera di domenica. Non impazziamo per lui, ma riconosciamo che può essere una bella occasione.
Assisteremo senz’altro, e pure con interesse, a La storia del rock “inscenata” da Flexus: non tanto a Rosignano Solvay, giovedì sera, bensì il giorno dopo, a Lucca (Teatro San Girolamo), dove prenderà il via il sopramenzionato festival dedicato al teatro per ragazzi.
La sera successiva, sarà la volta di Nicoletta Braschi, “regina” di quest’edizione, che sarà protagonista del beckettiano Giorni felici, non prima di aver incontrato il pubblico nel pomeriggio. Ci saremo. Come saremo, in qualità di delegazione arlecchina, a comporre una speciale giuria giovanile (chi scrive ne è comprensibilmente escluso) per il bando di concorso correlato alla rassegna e che prevede la visione di sei spettacoli tra sabato e domenica a Porcari (SPAM! e Auditorium Vincenzo da Massa Carrara).
Prosegue la bella tournée di Miseria e nobiltà nella versione di Michele Sinisi: venerdì sera a Bagnone (Teatro Quartieri), entroterra lunigiano, domenica a Pomarance (Teatro dei Coraggiosi), nel cuore della provincia pisana. Sempre venerdì sera, a Portoferraio (Teatro dei Vigilanti), un titolo che ci ricorda, per il tema, uno spettacolo recensito da Balestri in occasione dell’ultima edizione di Collinarea: Don Milani senza mito, altra produzione, ma ci piacerebbe leggerne.
Infine, doppio doppio appuntamento con due prime assolute, sabato e domenica: a Vorno, è ancora tempo di Assemblaggi provvisori con There is no certainty no, it’s difficult nowadays to be sure of something, per un titolo che, se non fosse inglese, ci ricorderebbe certi film di Lina Wertmüller. Invece si tratta di un progetto sul dubbio e sul cambiamento che vede coinvolte principalmente tre donne: Barbara Métais-Chastanier (testo), Keti Irubetagoyena (regia) e Julie Moulier (performer).
Al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno, ecco uno spettacolo dell’amico Andrea Kaemmerle, Nel nome mio, che la serà dopo replicherà al Verdi di Casciana Terme. Si tratta di un lavoro allestito qualche stagione fa, ma che molti (noi compresi) devono ancora vedere. Potremmo parlarvene.
Martedì-domenica – Volti noti in provincia di Pisa
Per la sera di martedì, se non avessimo la riunione arlecchina, non ci sarebbero dubbi: a Cascina arriva Anna Mazzamauro in Divina. Stimiamo tanto quest’attrice passata alla storia quale filarino mai consumato del ragionier Fantozzi, ma che ricordiamo in bellissimi a solo dedicati ad Anna Magnani. Artista e donna molto intelligente, peccato perdercela. Ci perderemo, non siamo ubiqui, anche Laura Morante e il “suo” Locandiera B&B, a Pontedera, la stessa sera e la successiva.
Infine, Alessandro Haber sarà nuovamente Il padre, a Santa Croce sull’Arno, la sera di sabato, e ad Altopascio, la successiva. Chissà.
Giovedì e sabato – Nuova drammaturgia italiana tra Firenze e Buti
Finalmente capita a tiro, ma non garantiamo di riuscire a vedere: parliamo di La vita ferma, acclamato ultimo lavoro di Lucia Calamaro nel cui cast figura Riccardo Goretti. Sarà giovedì sera al Teatro Cantiere Florida di Firenze, lo stesso spazio che, sabato, accoglierà Imma Villa in Scannasurice, testo di Enzo Moscato, con la regia di Carlo Cerciello e il suono dell’apprezzatissimo Hubert Westkemper. Serata moscatiana, quella di sabato, ché a Buti sarà di scena proprio l’attautore partenopeo con il suo Compleanno, nel ricordo dell’amico e collega Annibale Ruccello. Belle cose davvero.
Da giovedì a domenica – Occasioni fuori zona
Per chi ama l’opera e, magari, ha già visto la versione di Lindsay Kemp, suggeriremmo di andare a Firenze, ché al Nuovo Teatro dell’Opera si darà, da giovedì a domenica, Il flauto magico con la direzione di Roland Böer e la regia di Damiano Michieletto.
Dopo le repliche pontederesi (speriamo di raccontarvene), da giovedì a sabato, Marco Sgrosso ed Elena Bucci saranno al Teatro Studio di Scandicci con Prima della pensione ovvero cospiratori, di Thomas Bernhard. Ci proviamo.
Altro debutto blasonato sulle tavole del Funaro a Pistoia: giovedì e venerdì sera, sarà la volta di Terre noire , testo di Stefano Massini, tradotto in francese da Pietro Pizzuti e portato in scena da Irina Brook, che dirige gli attori Romane Bohringer, Hippolyte Girardot, Pitcho Womba Konga, Jeremias Nussbaum e Babetida Sadjo.
Chiudiamo con le altre due belle idee per venerdì sera: sempre a Pistoia, al Bolognini, con i Piccoli suicidi in ottava rima degli amici Sacchi di Sabbia e non distante, al Pacini di Pescia, Mumble mumble di Andrea Pergolari ed Emanuele Salce: questi, figlio del grandissimo Luciano Salce, s’interroga, affiancato da Paolo Giommarelli, circa la condizione, vissuta in prima persona, d’essere figli d’arte. Ci tenterebbe non poco.
Questo è quasi tutto: per il resto, ve lo ripetiamo, c’è il Calendazzo!
Buone visioni.