Pronti, via: l’ultima settimana integra di gennaio registra una discreta densità per quel che concerne la scena nel nord toscano: tanti piccoli spazi si palleggiano titoli in alternanza con le piazze maggiori. Non un male di per sé, anzi, nonostante i problemi siano molti, e chi ci legge lo sa bene. L’occhio vigile corre all’ermeneutico Calendazzo, e il gioco è fatto: oltre quindicina appuntamenti da cogliere o perdere… a voi la scelta!
Mezza settimana − Debutti e ritorni tra Carrara e oltre Livorno
Prosegue la tournée (toscana, a quel che ci risulta) di Utoya: le nuove norme del FUS rendono obbligatorio raggiungere un tot di repliche all’interno della regione in cui un lavoro viene prodotto e se, da un lato, è incentivata un’encomiabile sedimentazione territoriale, dall’altro, si aumenta il rischio di un ristagno, senza che lavori egregi possano esser visti in più parti d’Italia. Ah, il federalismo de no’antri! Fatto sta che il bel testo di Edoardo Erba sulle stragi neonaziste norvegesi sarà martedì a Bagnone, la sera dopo a Cecina e il giovedì a Barga. Ribadiamo: Arianna Scommegna non la scopriamo certo noi, e Mattia Fabris è un bravo compagno di scena: aggiungiamo la bella direzione di Serena Sinigaglia e, avendo visto lo spettacolo a Prato, sottoscriviamo in pieno quanto scrisse l’arlecchino Tomei (che speriamo torni presto in servizio).
Sempre martedì sera, danza contemporanea al Teatro dei Coraggiosi di Pomarance (PI): vi approda uno spettacolo interessante e che ci piacerebbe vedere, dopo averne sentito parlare piuttosto bene. Si tratta di SDD Shakespeare Dead Dreams, progetto di Versilia Danza, protagonista assoluto Vahan Badalyan, che ne risulta responsabile quanto a ideazione, regia, suono e costumi. Escursione creativa all’interno della drammaturgia del Bardo attraverso l’impiego di soluzioni coreografiche. Lo consigliamo e non ci spiacerebbe leggerne qualcosa.
Salutiamo con gioia, e finalmente, la riapertura del Teatro (degli) Animosi, a Carrara: dopo anni di restauri, mercoledì e giovedì sera lo spazio saluterà il pubblico, e la stagione cittadina abbandonerà la Nuova Sala Garibaldi, lasciandola al cinema, com’è giusto che sia. La novella inaugurazione del teatro nel quartiere For’d porta corrisponde a un autentico evento quale l’arrivo di Arturo Brachetti con il suo nuovo Solo, spettacolo che vorremmo vedere e raccontarvi, non foss’altro per saldare un antico debito: sul trasformista piemontese, chi scrive, esercitò per la primissima volta in forma “ufficiale” (si legga: su un giornale “vero”) la propria penna da critico, recensendo il personaggio, e non uno spettacolo, sulla base di tracce documentali senza mai, negli anni successivi, vederlo in azione dal vivo. Ci proveremo stavolta.
Segnaliamo, inoltre, nelle stesse sere, l’approdo a Livorno, e dato il titolo non potrebbe che essere al Goldoni, della commedia La bottega del caffè, regia di Scaparro, protagonista Pino Micol: difficile, però, che qualche arlecchino si rechi a vedere.
Tempo di belle inaugurazioni: sempre nella sera di mercoledì, si torna in scena pure a Buti, con I 4 moschettieri in America dei Sacchi di Sabbia. Dello spettacolo, vi raccontammo a suo tempo, e chi ci segue sa benissimo quanto gli arlecchini stimino, per avvedutissime e comprovate ragioni, il lavoro di Giovanni Guerrieri e compagnia (cantante, aggiungeremmo, pensando al loro bellissimo Don Giovanni). Chi può, dunque, vada, e lo faccia pure per Dario Marconcini, direttore artistico del teatro butese, nonché uno tra i registi e operatori più stimabili del panorama italiano. A proposito, leggetevi l’ultima intervista che, assieme a Giovanna Daddi, ha rilasciato ad Arlecchino.
Da circa una dozzina di anni, è stato stabilito che il 27 gennaio si celebri il Giorno della Memoria, per ricordare le vittime della Shoah e non solo: il mondo del teatro e dello spettacolo, in qualche modo si adegua, e così, giovedì mattina, al Verdi pisano, si coglie l’occasione per programmare Bent, testo di Martin Sherman, regia di Lorenzo Tarocchi lavoro prodotto da Tedavi ’98, una realtà interessante da tempo attiva in quel di Firenze e non solo. Attenzione: è una matinée (ore 10).
La sera, invece, al Teatro dell’Olivo in quel di Camaiore arriva L’apparenza inganna, dramma a due firmato da Thomas Bernhard, protagonisti Sandro Lombardi e Massimo Verdastro diretti da Federico Tiezzi: due vecchi attori, ormai vecchi e soli, si confrontano, in un testo raffinato e densissimo. Ve ne abbiamo già detto qualcosa, grazie al nostro Carlo Titomanlio. Leggete e regolatevi: noi un pensierino ce lo facciamo.
Sabato e domenica − Pisa e Pontedera, tra intrattenimento e contemporaneo
La fine della settimana non è comunque da meno, e prosegue la felice propensione al circolare dei titoli: è il caso dell’interessante testo a due Il padre, con Alessandro Haber e Lucrezia Lante della Rovere, che venerdì sarà al Persio Flacco di Volterra (PI) e la sera dopo all’Alfieri di Castelnuovo Garfagnana (LU), così come, slittando di un giorno (dunque sabato e domenica sera), sarà per l’esilarante Buena onda, di e con Rocco Papaleo, rispettivamente a Santa Croce sull’Arno (PI) e Altopascio (LU). Stesse date (sabato e domenica) per Casa de Tàbua, di e con André Casaca e Irene Michailidis, a Bientina e Casciana Terme, tappe della stagione di Teatro liquido presentata da Guascone Teatro. Sia per quest’ultimo sia per Papaleo, si tratta di spettacoli in cui la musica recita un ruolo di primo piano: quella di Papaleo è più una commedia, mentre Casaca e Michailidis lavorano più sul piano di una clownerie ottimamente pensata.
A chi abbia voglia di prendersi un traghetto e visitare la bellissima Isola d’Elba senza l’infestazione dei turisti agostani, possiamo fornire pure una dritta scenico-musicale: sabato 28, al Teatro dei Vigilanti di Portoferraio, la cantattrice Angela Degennaro racconterà la storia di un’autentica immortale del Novecento, francese e non. Il titolo, Edith Piaf: vita di un’artista, non brilla forse per originalità, ma senz’altro non lascia adito a dubbi, per un tipo di lavoro (quello che abbina musica, scena e memoria) sempre più diffuso e cui presto dedicheremmo qualche sguardazzo.
Aggiungiamo, come iniziative sempre legate al giorno della memoria, il Diario di una deportazione, assolo di Enrico Falaschi che liberamente traduce in scena Ho fatto solo il mio dovere, resoconto che Italo Geloni realizza di ritorno dai campi di sterminio nazisti. Questo per quel che riguarda la serata di venerdì al Teatrino dei Fondi. La sera di sabato e la domenica pomeriggio, si tornerà nuovamente a recitare sul palco del Verdi, a Pisa, con Giulio Scarpati e Valeria Solarino impegnati nella versione teatrale di Una giornata particolare: con tutto il bene possibile, il pensiero volerà senz’altro al film di Ettore Scola, con Sofia Loren e Marcello Mastroianni, uno degli ultimi grandi risultati (correva il 1977) della commedia all’italiana.
Tutta settimana − Oltrecortina, per ogni gusto
Dopo la sosta pisana, “rimbalza” tra il Metropolitan di Piombino (giovedì) e la Pergola di Firenze (i giorni seguenti, sino al 5 febbraio), Il borghese gentiluomo con Emilio Solfrizzi: quel che avevamo da dire, l’abbiam scritto la scorsa volta e non ci pare il caso di menarla troppo. Ricordiamo, peraltro, che martedì sera si terrà l’ultima replica del Faust di Gounod al fiorentino Nuovo Teatro dell’Opera: allestimento internazionale (dirige lo slovacco Juraj Valčuha, regista lo scozzese David McVicar) che gli appassionati non dovrebbero perdere.
Tempo di memoria anche Firenze, per la precisione al Goldoni: in scena l’opera Il viaggio di Roberto, scritta e diretta da Paolo Marzocchi su libretto di Guido Barbieri. Si narra, anche in questo caso, l’esperienza della deportazione: l’allestimento è del Teatro Alighieri di Ravenna, con la regia di Alessio Pizzech. Chissà. In ogni caso, il lavoro debutta giovedì sera, sarà replicato domenica e pure nella settimana successiva.
Regolare tenitura settimanale, mercoledì-domenica, per il bel Niccolini, invece, con Il deserto dei Tartari, riletto in forma corale da Paolo Valerio, mentre di otto repliche (giovedì-domenica, ma sino al 5 febbraio) si comporrà quella, a Rifredi, per Note da Oscar, folle esibizione teatral-musicale dell’ormai apprezzatissimo ensemble Rimbamband, diretto da Paolo Nani.
Chiudiamo con il ritorno in scena, al Manzoni di Pistoia nei canonici tre giorni del weekend, per il pasoliniano Porcile, su regia di Valerio Binasco, con, tra gli altri, Mauro Malinverno, Valentina Banci, Elisa Cecilia Langone e Fulvio Cauteruccio. Più di un annetto fa, lo vide per noi il già citato arlecchino Tomei e qui vi proponiamo quanto ne scrisse. Non abbiamo certezze circa il nostro futuro (chi ne ha?), ma, per vari motivi (firma, cast, amore per l’autore del testo), se potessimo, andremmo volentieri.
E anche per questa volta, ce l’abbiamo fatta. Andate a teatro, capocchioni.