Calma iniziale, ma solo in apparenza, dopo la scorpacciata di spettacoli dei giorni scorsi. La settimana apre con due giorni di quasi respiro per ciò che concerne l’attività ordinaria: lunedì niente e, per il giorno successivo, la consueta segnalazione sulla Pergola, fresca di promozione (sarà vera gloria?… ne riparleremo) a Teatro Nazionale dal nuovo assetto del Fondo Unico per lo Spettacolo. Sulle tavole fiorentine, l’interessantissimo assolo di Fabrizio Gifuni [a destra] con L’ingegner Gadda va alla guerra. Lavoro pluripremiato (incetta di premi Ubu e non solo), ormai “vecchio” di cinque anni, il che in teatro non è un difetto; lo abbiamo ammirato a Prato due stagioni fa. Grande concezione, ottimo lavoro sul testo e bellissima regia del (purtroppo) compianto Giuseppe Bertolucci. A Firenze, dal 24 al 29 marzo: vorremmo tanto (ri)vederlo, ma non lo assicuriamo.
Abbiamo accennato ad attività ordinaria volutamente, dato che qualcosa di straordinario accadrà, a partire da martedì 24 marzo: ci riferiamo al Lucca Teatro Festival, prima edizione di un’iniziativa promossa da La Cattiva Compagnia (formazione attiva dal 1996, con una lunga militanza che parte dall’esperienza amatoriale per aspirare a una dimensione professionistica) e che porterà negli spazi dell’arborato cerchio ben undici allestimenti, di cui quattro anteprime nazionali. Il tema della prima edizione di questo festival realizzato pensando a un pubblico di ragazzi è di matrice pasoliniana: Che cosa sono le nuvole?, dall’omonimo episodio, diretto appunto da Pier Paolo Pasolini, all’interno del film Capriccio all’italiana (1967). Sarà una bella vetrina di spettacoli rivolti, sì, a un pubblico neofita, ma senza escludere sguardi da parte di un pubblico adulto. Seguiremo il tutto da molto vicino: chi scrive condurrà un laboratorio aperto ai ragazzi e lo sguardo di Arlecchino dedicherà uno spazio ai loro scritti. Ne riparliamo a parte.
Mercoledì 25 marzo, appuntamento a Pontedera, Teatro Era: dopo il passaggio presso il Teatro Cantiere Florida di giovedì scorso, ecco Daria Deflorian e Antonio Tagliarini con l’interessantissimo Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni, ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto in Polonia (il suicidio collettivo di quattro donne non più giovani), per una non banale riflessione a proposito del ricordo, della morte e del rapporto con la memoria. Qualcosa che ci ricorda un altro lavoro (connesso pure a un laboratorio svolto dai due artisti a Porcari, in provincia di Lucca, con SPAM!) della coppia, Reality.
Mercoledì 25 Marco Columbro e Gaia de Laurentiis proveranno a far ridere il pubblico del Goldoni di Livorno cimentandosi con una amatissima commedia romantica firmata da Bernard Slade, Alla stessa ora il prossimo anno. Non dovessero riuscirci, avranno a disposizione anche la serata successiva, giovedì 26.
Poco più a sud, sempre sulla costa, presso il Castello Pasquini di Castiglioncello (LI), Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno daranno vita a Cantare all’amore, [in alto a sinistra] con la collaborazione al testo di Michele Santeramo, invitante idea d’indagine all’interno dei pelaghi del sentimento, non senza un certo piglio ironico; la presenza, tra i soggetti produttivi, di Teatro Minimo ci pare una ragionevole garanzia.
Solo la memoria delle belle risate regalateci da Boris potrebbe strapparci dal divano per accorrere a Cascina, La Città del Teatro a vedere Qualcosa rimane, testo di Donald Margulies, regia di Giorgio Diritti con Monica Guerritore e Carolina Crescentini (sì lei, Corinna, la cagna maledetta!); ma, francamente, la presenza della ex signora Lavia ci pare un’irragionevole garanzia e non in bene.
Niente di nuovo sul fronte centrotoscano: giovedì al Metastasio (Prato) giunge La dodicesima notte diretta e interpretata da Carlo Cecchi. Ne abbiamo già parlato in occasione della sosta pistoiese: difficilmente ripeteremo la visione dell’allestimento (in replica sino a domenica), ma non è detta l’ultima parola. A proposito di Pistoia: al Manzoni, da venerdì a domenica, ecco Dipartita finale, ardita prova drammaturgica di Franco Branciaroli, accompagnato in scena da un parterre de roi di validissimi (e un po’ attempati) colleghi, quali Gianrico Tedeschi, Ugo Pagliai e l’appena cinquantenne Massimo Popolizio. Il debutto in Versiliana, la scorsa estate, ci destò più perplessità e fastidio che altro: per questo, imploreremo un qualche arlecchino di andare.
Sprizza gioia e sangue, la fine di settimana del Teatro Verdi pisano: al debutto col Macbeth verdiano (la seconda versione, quella del 1870) nientepopòdimeno che Dario Argento [a sinistra], sul podio Simon Krečič e la brava Dimitra Theodossiou impegnata nel ruolo della Lady. I melomani accorrano, e con loro s’imbucherà una presenza arlecchinesca (forse alla replica domenicale), che farà il doppio con l’Arlecchino impegnato quale figurante.
Ancora a Pontedera, proposta “giovane”: direttamente dalla palestra di Emma Dante, Manuela Lo Sicco, assieme a Veronica Lucchesi, dà vita a Tandem, testo di Elena Stancanelli. Due attrici a pedalare, per un dialogo… affannato e con qualche sorpresa. Visto debuttare a Lari un anno e mezzo fa, non ci impressionò troppo, ma a teatro capita spesso di doversi ricredere: chissà se, tra venerdì e sabato, un qualche arlecchino non sbirci tra il pubblico.
Il venerdì (e il week-end) pisano si arricchisce di un’ulteriore occasione: al Teatro delle Sfide di Bientina, debutta in prima nazionale Naturalmente zoppica un po’, nuova fatica di Andrea Kaemmerle [a destra]: lo stralunato clown toscano si cimenta con la scrittura di Bernard Malamud in un progetto curato con Alessandro Schwed e Riccardo Goretti; la cosa ci incuriosisce e, possibilmente, andremo a darvi un’occhiata.
Lì vicino, sabato pomeriggio, un appuntamento peculiare: a Vicopisano, presso la Torre dell’Orologio, il via per uno spettacolo itinerante dal titolo Insabbiati, autrice e interprete Valentina Bischi; le autentiche memorie di guerra del nonno dell’artista sono lo spunto per una narrazione che supera i confini famigliari per sfiorare la dimensione della storia. Speriamo di vederlo, in prima persona o indirettamente, Lucca Teatro Festival permettendo.
Sabato sera, al Teatro Comunale di Lari (PI), invece, è di scena Michele Santeramo con La prossima stagione, già recensito al suo passaggio pontederese; allestimento che, comunque, consigliamo.
Una delegazione arlecchina, inoltre, non potrà certo mancare al Puccini di Firenze, dove ritornano Antonio Rezza e Flavia Mastrella presentando il loro Fotofinish, titolo del 2003, importante tassello d’una esalogia irrinunciabile per il teatro italiano. Lo vedemmo una decina d’anni fa, all’Out Off di Milano e fu amore a prima vista per il lavoro dei due: consigliato a tutti, ma sappiamo che, giustamente, del nostro avviso non c’è neppure bisogno.
Una sola novità, domenica, rispetto ai giorni precedenti: a Castiglioncello (LI), presso il Castello Pasquini, in scena Arca Azzurra, una delle compagnie più apprezzate da chi scrive. Sul palcoscenico di Armunia, un raro esempio di Pinocchio; interessante rilettura di Ugo Chiti, per una bella prova dei bravi attori del gruppo; una bella opportunità per chiudere in bellezza un’altra settimana teatrale.