E anche luglio se ne va: con lui, ci auguriamo, pure le polemiche (in gran parte risibili) a proposito della performance (untitled) (2000) di Tino Sehgal (evitiamo battute sul nome, suvvia) che pare aver destato scandalo in quel di Santarcangelo causa minzione in pubblica piazza sul finale. In pratica: una performance coreutica piuttosto articolata e composta da varie citazioni colte novecentesche, si chiude con il corpo nudo del danzatore (nella fattispecie Frank Willen) che “si fa fontana” e, come ultimo segmento d’azione, espelle un timido fiotto d’orina. Idea buona, cattiva, apprezzabile? Chi se ne frega: è una performance artistica (peraltro non inedita, replicata da tempo in giro) e, come tale, ha il diritto di mostrare quel che crede. Non ditelo ai politici che hanno iniziato a farne una questione di decoro (davvero, c’è chi se ne preoccupa), finendo, ovviamente, per mettere in croce un festival che non capiscono (o che forse capiscono troppo bene). Comunque: (untitled) (2000) sarà ospitato a Contemporanea 2015, il festival autunnale di Prato, a ottobre. Prepariamo gli ombrelli.
Andiamo sul toscano, ché anche questa settimana è intensa.
Da lunedì 27 luglio a sabato 1 agosto − Collinarea, Lari (Pi)
Si parte subito lunedì 27 (il festival ha debuttato due giorni prima) inaugurando una sorta di filone sportivo: Otto con (monologo di Gabriele Benucci, in scena Fabrizio Brandi) è un ricordo delle gesta di un gruppo di canottieri labronici negli anni Trenta, cui faranno eco, su altri presupposti, Manuele Lo Sicco e Sabina Civilleri con Boxe attorno al quadrato (impossibile non ricordare Teatro e boxe, bel libro di Franco Ruffini), in scena martedì e mercoledì.
Di un programma come sempre piuttosto articolato, vi segnaliamo anche Ultimo atto (senza fine) dei “padroni di casa” di Scenica Frammenti, una sorta d’indagine a proposito della “famiglia teatrale”, il mondo delle compagnie di giro, quello di chi, per anni e anni quando non per secoli, ha fatto davvero la storia del mestiere teatrante: «Spettacolo dopo spettacolo, giorno dopo giorno, sempre in scena per qualche decennio, ci ritroviamo ad oggi, con uno sguardo al passato e uno al tempo che, implacabile, porta tutto ad una fine necessaria per un nuovo inizio». In scena mercoledì e giovedì.
Da vedere assolutamente, Andrea Cosentino che porterà a Lari due dei suoi titoli che hanno fatto discutere: imperdibile la sua Marina Astrusovic di Not here not now, giovedì, “risposta” teatrica a certe spericolate affermazione riguardo l’attorialità da parte del mondo della performance e della body art di cui Marina Abramovic appare indiscutibile (ma lautamente ricompensabile) eroina. Il giorno dopo, spazio a Telemomò, spettacolo-format che mette in crisi lo statuto di televisione quale piazza virtuale, nel ricupero della piazza vera, per uno spettacolo multiforme, scomponibile e sommamente teatrale. Da vedere assolutamente.
Così come il fortunatissimo Gioco di specchi, rielaborazione donchisciottiana a firma di Stefano Massini, con Marco Brinzi e Ciro Masella (che ne cura la regia): un abbacinante e vertiginoso dialogo fatto di ribaltamenti, di grande intensità e sapienza scenica, per due interpreti d’eccezione; lo vedemmo, senza scriverne, al debutto, l’anno scorso e, a questo turno, vedremo di riparare. Si chiude, poi, sabato 1 agosto con Inarea-Rito, evento di chiusura, un’animazione di piazza allestita nel corso della settimana col supporto di varie compagnie che hanno aderito al festival: Scenica Frammenti, Civilleri – Lo Sicco, Teatro dei Venti, Carrozzeria Orfeo, Leviedelfool, Ordine Sparso, Uthopia – Tra cielo e terra.
Da lunedì 27 luglio a sabato 1 agosto − Lunatica, provincia di Massa Carrara
Assai corposo anche l’ultimo segmento del festival lunigiano e, proprio per questo, ci costringiamo a una sintesi essenziale per un programma che, comunque, vi invitiamo a considerare per intero.
Lunedì si parte con Pilade – Campo dei Rivoluzionari presso il Cimitero Monumentale di Marcognano a Carrara: si tratta di un progetto in quattro parti che ha già visto una fase realizzata a Volterra, allestimento curato da Archivio Zeta in occasione del quarantesimo anniversario del poeta e regista: la saga degli argivi (Pilade che rifiuta la proposta di Oreste fuori dalle mura di Argo) diviene l’occasione per uno sguardo sulla nostra realtà contemporanea. Per il giorno dopo, citiamo Sandro Lombardi e David Riondino, strana coppia (almeno ai nostri occhi) impegnata, a Mulazzo, in Inferno Novecento, una ricognizione d’ambito dantesco per la regia di Federico Tiezzi: per una volta, almeno, Benigni non c’entra.
Faremo di tutto, invece, per assistere, mercoledì a Carrara (ex Ospedale San Giacomo), a “Which side are you on?”, di Franco Rossi, attore Roberto Latini: ultimo episodio di una trilogia, si tratta di una desolata rimembranza dei favolosi (per chi?) anni Ottanta del Novecento, vissuti attraverso il personaggio di Felix (nel nome il presagio, dicevano i latini). Non foss’altro per l’interprete, andremo, dispiaciuti per non assistere a L’ultimo Kaligola (nella Rocca Sigillina di Filattiera), ultima “follia” della Compagnia degli Scarti, gruppo spezzino che apprezziamo non poco, e l’ennesima replica di Mai morti, titolo ormai “storico” di un monologo “civile” di Renato Sarti interpretato come sempre da Bebo Storti, nella stessa sera a Massa.
Due donne assai diverse, la sera successiva: a Bagnone (teatro Quartieri), Elisabetta Salvatori porterà Delicato come una farfalla e fiero come un’aquila, titolo che sembra contenere in nuce due caratteristiche portanti della sua narrattrice e autrice, là dove racconterà, invece, la storia del pittore Antonio Ligabue, con la grazia che riconosciamo da sempre a un’interprete tanto personale e intensa; d’altra pasta, Sabina Guzzanti, attesa a Massa per il suo Homo Srl, allucinato e satirico assolo concentrato su una contemporaneità raccontata con feroce ironia. Tra le due, scegliamo la prima, benché, potendo, vorremmo vederle entrambe.
Chiudono la settimana e la rassegna Giancarlo Cauteruccio (Teatro Studio Krypton) con Hanno sparato a Maria! (venerdì a Carrara, via del Plebiscito) e Alessandro Gigli con Un sogno di pace, da Bertolt Brecht, realizzato al termine di un laboratorio con i ragazzi e portato in scena venerdì e sabato nella fortezza di Aulla.
Mercoledì 29 luglio, sabato 1 e domenica 2 agosto − Utopia del Buongusto, provincia di Pisa
Utopisti buongustai, mercoledì tutti alla Villa Comunale Crastan di Pontedera, per (ri)vedere Andrea Kaemmerle e I Gatti Mezzi all’opera con Marinati 43. Quest’anno ci sembra quasi impossibile riuscire a vedere uno dei clown che più apprezziamo, causa eccessiva (?) offerta teatrale e difficoltà nel triangolare gli impegni: ma consigliamo sempre i suoi lavori a un pubblico che voglia divertirsi, e tanto, senza mandare di necessità il cervello all’ammasso. Il sabato sera, il nostro porterà, invece, l’interessante recital tragicomico Il popolo cattivo in quel di Vicopisano, e chissà che non ci scappi una sbirciata arlecchina, mentre, la sera dopo, a Cenaia, sarà di scena Titino Carrara con un assolo dal titolo Manuale d’attore …e io lo nacqui, scritto con Laura Curino e Giorgia Antonelli.
Mercoledì 29, giovedì 30 luglio − La Versiliana Festival, Marina di Pietrasanta (Lu)
Femminile anche la proposta litoranea del variegato festival versiliese: mercoledì sarà la volta della sempre bella Nancy Brilli impegnata con La bisbetica domata, spettacolo diretto da Cristina Pezzoli, ma che supponiamo non essere, a discapito del testo scespiriano, indimenticabile; ci pare, peraltro, che sia già trascorso a Pisa una o due stagioni or sono, cosa che, di per sé, non sarebbe certo un problema. Difficilmente ne parleremo, ma non escludiamo. Stesso discorso per Amanda Sandrelli, coinvolta nella serie di narrazioni omeriche di Iliade – Un racconto mediterraneo: la sera successiva, sul Pontile di Marina di Pietrasanta, la celebre attrice declamerà la morte di Patroclo.
Sabato 1 agosto − Paradiso (Francesco, Giotto, Dante, Pasolini), Molino di Rudi a Sicelle (Castellina in Chianti, SI)
Deroghiamo dalla consueta area monitorata per la peculiare iniziativa di un amico, l’attore Marco Sodini: nel Chianti, in un mulino medievale, vi è una persona che ospita una sorta di laboratorio all’interno di una struttura dove vive senza elettricità né acqua corrente né mezzi di locomozione o comunicazione. Sei anni fa, un gruppo di performer hanno iniziato a “esplorare”, realizzando una serie di laboratori/spettacoli, poi condivisi con chi ha avuto voglia di andarli a trovare e vedere. Afferma Sodini: «Col Paradiso, stavolta, in questa dimensione sospesa fra la semplice ruvida concretezza delle cose e la volatilità della poesia, fra l’essere e il divenire, andiamo a cercarci un dialogo con l’indicibile». Perché no?
Da mercoledì 29 a venerdì 31 luglio − Officina Commedia dell’Arte, Lucca
Quinto anno consecutivo per un appuntamento di cui diciamo già altrove, ma che, negli ultimi giorni di svolgimento, offre alcuni momenti di incontro e spettacolo. Il laboratorio condotto da Alessio Nardin e organizzato da Experia Arte e Kalembur Teatro in collaborazione con Teatro del Giglio e Comune di Lucca, vedrà, mercoledì 29, un incontro al Caffè Letterario, nei pressi della stazione ferroviaria lucchese, sul tema della maschera contemporanea tenuto da Silvia Mei (e coordinato dall’arlecchino Cataldo Russo), mentre, giovedì e venerdì, sarà “di scena” lo spettacolo La Bancarotta: le maschere della crisi, in doppia versione: itinerante per le vie cittadine il giovedì (inizio ore 18.30), stanziale, dinanzi al Giglio, il giorno dopo. Chissà che un arlecchino scrivente o fotografante non finisca per raccontarci qualcosa.
Sabato 1 agosto − Madama Butterfly, Torre del Lago Puccini (Lu)
Chissà come andrà a finire, quel pasticciaccio brutto in riva al lago. Dopo le rivelazioni arlecchine, si sono registrate varie reazioni tra folaghe e canneti di là da Massaciuccoli: l’impressione è che non tutti la raccontino per intero (che novità) e che ognuno abbia il proprio (mai del tutto immacolato) tornaconto, per una vicenda che ha non poco del gattopardesco. Ci si rilassa, per così dire, sulle morbide suadenze esotiche della Butterfly nella regia di Renzo Giaccheri, con Ivan Ciampa sul podio e la già annunciata Donata D’Annunzio Lombardi nel ruolo cruciale di Cio Cio San. Ma chissà… di qui a sabato può succedere di tutto. O anche no.
Niente male, anche per questa volta. Vi salutiamo, dunque, rammentando un’ulteriore iniziativa, non strettamente teatrale: in questi giorni si celebrano i quarant’anni dall’uscita di Amici miei, indimenticabile pellicola firmata da Mario Monicelli (il soggetto era di Pietro Germi, che avrebbe ambientato il tutto a Bologna!), per una sorta di “saga” indimenticabile. A Firenze, in piazza Santo Spirito, alle 21.30, si terrà una proiezione speciale per ricordare il film, il suo regista e i suoi molti protagonisti. Chissà che, al termine della visione, qualcuno non voglia recarsi alla stazione di Santa Maria Novella per prendere a ceffoni gli incolpevoli partenti… La cosa avrebbe, al giorno d’oggi, un inedito risvolto classista, giacché le vetture di Italo e le varie frecce non danno modo ai passeggeri di sporgersi dai finestrini. Dove andremo a finire?
Buone visioni!