Si avvicinano le feste pasquali e, già in quest’ultima settimana quaresimale, gli appuntamenti che alimentano il nostro bulimico Calendazzo denotano un sensibile allentamento quanto a proposta scenica. Per quanto ci riguarda, presto daremo conto delle ultime visioni, Lucca Teatro Festival in primis, ma non solo, dato che gli impegni recenti ci hanno assorbito e chi ci segue con assiduità lo avrà senz’altro percepito.
Di seguito, ecco le soffiate per questi sette, anzi sei, giorni.
Tutto da giovedì – Risate, musica e strani debutti, tra Pisa e provincia
Settimana corta per l’area pisana, che inizia giovedì (La città del teatro, Cascina) con Quattro donne e una canaglia, disimpegnata commedia che vede protagoniste tre consumate signore del mondo dello spettacolo (Marisa Laurito, Corinne Clery e Barbara Bouchet) cui s’aggiunge la partecipazione straordinaria di Gianfranco D’Angelo. Che sia il nuovo corso inaugurato da Buscemi? Due sere dopo, sabato, si cambia registro con Gianni, protagonista Caroline Baglioni: la voce di Gianni Pampanini, cestista costretto al ritiro da una malattia e che, novello Krapp, registra su nastro i propri pensieri, è l’innesco per una performance intensa e che ci sentiamo di consigliare.
Discorso analogo per Kansas City, originale costruzione tra letteratura, biografia (entrambe “attorno” a Luciano Bianciardi) e musica che Claudio Riggio ha creato per l’interpretazione di Antonio Calandrino. Da queste parti, ne abbiamo già parlato e garantiamo senza problemi. Venerdì sera a Casciana Alta, teatro Rossini.
Lungo la tortuosa FI-PI-LI, risalendo l’Arno, al Verdi di Santa Croce, ecco Maria Cassi che, abbandonato per una sera il suo Teatro del Sale (ve ne abbiamo detto in un paio di occasioni: una e due) con il suo divertente, e anch’esso musicale, Schegge. Da non sottovalutare.
Tris di doppiette sabato-domenica, invece, tra Pisa, Bientina- Casciana Terme e Pontedera: nel capoluogo, al Verdi, debutta per l’ennesima volta Franco Stone. Una storia vera, progetto che da tempo abbiamo visto girare piccoli teatri toscani (dopo la prima comparsa, in forma provvisoria all’Internet Festival di un anno fa); sono coinvolti molti artisti pisani, tra cui Sacchi di Sabbia, Gatti Mézzi, Marco Azzurrini e Gipi.
A Pontedera, approda invece la versione di Medea firmata Gabriele Lavia, massiccia produzione che vede coinvolte due realtà quali la Fondazione Teatro della Toscana e il Teatro Stabile di Napoli. Il rischio d’un nuovo Lavileo dovrebbe essere scongiurato, ma non si sa mai. Dovendo scegliere, non foss’altro per rivedere una comica sempre apprezzata, ci orienteremmo a favore di Guascone Teatro che ospita nuovamente Cinzia Leone: Mamma sei sempre nei miei pensieri… Spostati sarà al Teatro delle Sfide il sabato, per trasferirsi a Casciana Terme la sera successiva.
Last but not least, vi ricordiamo ancora Teatro senza filo, la rassegna-concorso proposta da Cantiere San Bernardo e Teatro Rossi Aperto (domenica sera, bella occasione con Gaetano Ventriglia e Silvia Garbuggino in Magi), mentre, sabato, a Pontedera in piazza Malaspina, si terrà il festival RiFrazioni, di cui vi riportiamo uno stralcio della presentazione: “Candele, lanterne, abat-jour e fonti luminose di ogni tipo contribuiranno a rendere omaggio alla bellezza del borgo mentre artisti colorati e fantasiosi ne esalteranno la poesia. Tutto ciò sarà possibile grazie agli abitanti che metteranno a disposizione le loro finestre, il loro lavoro e creatività sostenendo la realizzazione di questo evento“. Noi ve l’abbiamo detto.
Da martedì – Massa, la costa, ma non solo
Teatro classico al Guglielmi di Massa che, tra martedì e mercoledì, ospiterà Michele Riondino e la sua versione dello scespiriano Giulio Cesare: poco vi sappiamo dire, se non che lo spettacolo, nei giorni successivi (venerdì-domenica) si sposterà sulle tavole del Manzoni di Pistoia.
Salutiamo con un certo favore il ritorno della piccola stagione che Forte dei Marmi dedica alla scena contemporanea: martedì sera, l’Auditorium Scuola Media Ugo Guidi saluterà Gli Omini e il rodatissimo La famiglia Campione. Consigliato, e non escludiamo arlecchini nei paraggi. La sera successiva, chiusura stagionale per il Teatro dell’Olivo di Camaiore, che offre pure una prima mostra dedicata a Ermete Zacconi, conseguenza del lascito che la famiglia ha voluto donare alla località che per lunghi anni ha ospitato in grande attore. Tornando all’Olivo: in scena, Degni di nota, spettacolo musicale tra Gaber e Brassens con Andrea Mirò e Alberto Patrucco. Ne sappiamo poco, ma l’andazzo promette nulla di buono (magari Patrucco ha scritto un gran spettacolo…), con la Fondazione Gaber pronta a mangiarsi il bel teatrino camaiorese facendone la propria riserva invernale.
Tra Pescia (Teatro Pacini, giovedì) e Pontremoli (Teatro della Rosa, venerdì) si snoderà l’Interrail scritto e diretto da Stefano Filippi (con Alice Casarosa, Greta Cassanelli, Carolina Cavallo, Valentina Grigò, Ilaria Orselli e Irene Rametta), interessante progetto a cavallo tra memoria, teatro e musica. Altro tipo di memoria sarà, invece, quella che risuonerà sul palco delle Scuderie Granducali di Seravezza, venerdì, con Marzabotto: una delle più nere pagine della storia resistenziale viene raccontata da Carlo Lucarelli, in veste di scrittore, e Matteo Belli, autore e attore in scena.
Infine, tornano gli Assemblaggi provvisori alla Tenuta dello Scompiglio (Vorno, un tiro di schioppo da Lucca): debutto per L’ambigu, protagonista il francese Benjamin Tudoux che porta in scena la “ricerca di identità di un soggetto che tenta di scappare dalla sua storia, senza riuscirci. Una persona perduta, che usa i codici teatrali, divertendosi a passare dall’italiano al francese non solo con le parole ma anche con i sottotitoli. Un essere umano simile a un assemblaggio instabile, fragile e provvisorio. Consigliato ad un pubblico adulto“. Non sappiamo se, in quanto arlecchini, siamo adulti, ma ci interessa e lo consigliamo.
Quasi ogni giorno – Tante cose oltre confine
Mentre al Fabbrichino proseguono le repliche dell’ultimo lavoro di Oscar De Summa, La cerimonia (molto interessante: ne leggerete presto), alla “casa madre” del Metastasio ecco arrivare Ascanio Celestini con il suo Laika: ve l’abbiamo raccontato un po’ di tempo addietro, avrete l’occasione di vederlo tra giovedì e domenica (facendo ben attenzione ai bizantini, ma forse funzionali, orari pratesi). Sabato sera, sempre in area laniera (il posto ha un nome che è pure un gran bel programma: Zappa), in scena The Story Of The Late Mr. Elvesham, da un’idea di G. H. Wells, protagonista Francesco Ferrieri “scortato” dal pianoforte di Nicola Toccafondi: ci incuriosisce “l’impetuoso racconto d’un passaggio d’eredità disatteso, d’una aspettativa desolata” e non escludiamo arlecchini in zona.
Chiudiamo con tre ultime segnalazioni fiorentine: Sotto spirito, ultimo lavoro dell’apprezzato Alessandro Riccio al Teatro di Rifredi da martedì a domenica, mentre, alla Pergola da venerdì ecco Istruzioni per non morire in pace, ambizioso e articolato (si veda il bel libretto scaricabile) progetto che parte dalla drammaturgia di Paolo Di Paolo per avvalersi della direzione da parte di Claudio Longhi; si tratta di un’idea che dà seguito al precedente Carissimi padri… Almanacchi della “Grande Pace” e che, attraverso la lente della Belle Époque, prova ad analizzare artisticamente l’approdo al primo grande conflitto di massa della nostra storia recente; “progetto”, articolato in tre repliche (Patrimoni, 7 e 11 aprile; Rivoluzioni, 8 e 12; Teatro, 9 e 13). Ci piacerebbe molto leggerne, sperando in qualche arlecchino gigliato. Infine, torna in Toscana il grande (e sempre controverso) Carlo Cecchi: ha debuttato nei giorni scorsi al Niccolini e ivi sosterà sino a mercoledì 5, l’atto unico Il lavoro di vivere, firmato da Hanoch Levin per la regia di Andrée Ruth Shammah.
Questo è tutto. Buone visioni!