Marzo è, probabilmente, il mese a più alta densità teatrale, in barba alla quaresima, periodo in cui alle nostre latitudini culturali (quelle che vengon tirate in ballo un po’ a cazzo di cane per immonde convenienze politiche) era uso sospender gli spettacoli. Tant’è. Non indugiamo, quindi, e diamoci a una puntata monumentale dei nostri consigliazzi: setacciando il Calendazzo, eccovi qualche dritta, tra mere segnalazioni e caparbi consigli.

Da martedì a domenica – Di tutto un po’, a Lucca e provincia

Siamo davvero tentati a inaugurare la nostra personalissima sette giorni di visioni sin dal martedì: al Puccini di Altopascio, infatti, sarà di scena Casa di bambola nella versione (già raccontata su questi schermi) di Roberto Valerio. Ottimo organico, per un’occasione interessante, da cogliere al volo.

Qualche giorno più tardi, venerdì sera, il pisano Marco Azzurrini porterà i suoi Cazzotti allo spazio Artè di Capannori: spettacolo dolce e comico, ispirato alle gloriose vicende del pugilato di provincia, lo abbiamo visto al debutto e ci sentiamo di supportarlo.

Si punta sul sicuro, invece, a Montecarlo per il sabato sera: il pubblico del Teatro dei Rassicurati abbraccerà una delle attrici più apprezzate da quelle parti, ossia Katia Beni, affiancata per l’occasione dalla collega e amica Anna Meacci: lo spettacolo s’intitola Scoop e il successo, specie per chi voglia farsi un po’ di risate, assicurato.

Per conto suo, il Giglio accoglie ancora uno dei suoi interpreti preferiti: stiamo parlando di Franco Branciaroli che, a due anni dal suo Enrico IV, torna a Lucca, stavolta con un classicone scespiriano quale Macbeth. Vorremmo davvero vederlo, e senz’altro ve ne parleremo, anche perché si tratta di uno degli spettacoli (non l’unico) del cartellone lucchese cui può davvero valer la pena assistere: da venerdì a domenica.

Non distante dal Giglio, poggiata sulle colline che danno vero Pisa, ecco la Tenuta dello Scompiglio ove segue la proposizione dei progetti performativi che hanno vinto il bando Assemblaggi provvisori, nel 2015: sabato e domenica è la volta di Concerto di corpi in rivolta, la cui ideazione pertiene a Silvia Giorgi e che prevede la presenza di Camilla Dell’Agnola e Franco Heera Carol, accompagnati dalle musiche del peculiare ensemble Pepa Plumes Paillettes (Francesca Palombo, Daniele Ercoli ed Emiliano Maiorani). Azioni e canzoni per una riflessione sulla fluidità e le fragilità delle categorie che, talvolta, sono credute insormontabili. Da vedere.

Chiudiamo per adesso la sezione lucchese citando Livia Castellana che, sotto la direzione di Andrea Buscemi, porta in scena uno dei più toccanti romanzi di Mario Tobino, ossia Le libere donne di Magliano: l’autore, nato a Viareggio, è stato per anni il responsabile dell’ospedale psichiatrico di Maggiano, sulla strada che, da Lucca, arriva verso la Versilia. Il monologo si terrà a Pietrasanta, nella sera di sabato.

Da martedì a domenica – Molière, Puccini e Guzzanti sulla costa tirrenica

Ancora impegnato in una lunga e fortunata tournée, L’avaro con Alessandro Benvenuti a recitar da Arpagone approda, è proprio il caso di dirlo, all’Isola d’Elba: il Teatro dei Vigilanti di Portoferraio è pronto a salutare l’adattamento molieriano firmato da Ugo Chiti e che vede la partecipazione degli attori di Arca Azzurra Teatro. Una bella occasione che ci auguriamo presto di poter cogliere.

Torna la lirica al Goldoni di Livorno: venerdì sera e domenica nel pomeriggio, ecco Manon Lescaut, primo autentico successone pucciniano (correva l’anno 1893), il nostro amico Alberto Veronesi sarà sul podio a dirigere l’Orchestra della Toscana, mentre regia, scene e costumi saranno firmate da Lev Pugliese. Nei ruoli principali si alterneranno Rachele Stanisci e Donata D’Annunzio Lombardi (Manon), assieme a Ricardo Tamura e Danilo Formaggia (Des Grieux). Probabile che un arlecchino attenda le repliche pisane (18-19 marzo).

Dopo l’altisonante
anteprima di Cascina, un anno e mezzo fa (ci chiesero pure di posticipare la relativa recensione: il mondo è strano), torna dalle nostre parti Sabina Guzzanti che, sabato 11 in quel di Cecina (Teatro De Filippo), presenterà il suo Come ne venimmo fuori. Difficile che uno dei nostri si spinga sin là.

Infine, domenica al Castello Pasquini di Castiglioncello, la stagione di Armunia propone due artiste viste nella scorsa edizione di Prato Contemporane Festival: parliamo di Ilaria Drago con il suo abbacinante Transhumance e Elisa Pol con Space. Si tratta di lavori sospesi tra danza, teatro e performance, non facili da etichettare e, anche per questo, interessanti.

Tutto in tre giorni (non solo) – Massa, Carrara e provincia

Torniamo in provincia di Lucca, per l’esattezza a Barga: al Teatro dei Differenti, infatti, torna in scena Calendar Girls, commedia britannica che ha riscosso un impressionante successo nelle ultime due stagioni. La regia è di Cristina Pezzoli, il cast affidabilissimo (Angela Finocchiaro, Laura Curino e Ariella Reggio, ma pure Carlina Torta, Matilde Facheris, Corinna Lo Castro, Titino Carrara, Noemi Parroni nonché gli amici di LSDA Elsa Bossi e Marco Brinzi), il risultato… interessante, dato che da queste parti se n’è parlato con differenti gradazioni (qui e qui; ma aggiungiamo anche una nostra perplessa recensione pubblicata altrove). Ce n’è, quindi, per ogni gusto: mercoledì, come detto, a Barga, la sera dopo (giovedì) al Metropolitan di Piombino (LI) per poi chiudere la settimana a Massa (Teatro Guglielmi), da venerdì a domenica, con doppia replica il sabato (alle 16.30 e alle 21).

Sempre
venerdì sera, a Bagnone, arriva Il mercante di Venezia, rilettura scespiriana operata da Marco Toloni e Paolo Biribò, con Chiara Ciofini, Archimede Pii, Rafael Porras Montero, Rosetta Ranaudo, Fabio Rubino; questo è tutto quel che ne sappiamo. Nelle stesse serate in cui si va in scena a Massa, Carrara (Teatro Animosi) non è da meno, proponendo Infinita, ritorno dalle nostre parti di Familie Flöz, formazione teutonica tra le più interessanti nel campo dell’animazione; si tratta davvero di un’occasione da non perdere e speriamo di potervene parlare. Le strategie di programmazione scenica non sono il nostro forte (infatti, facciamo i critici), e confessiamo di capir poco l’affollamento teatrale di questi giorni in Lunigiana, ma sovrapporre persino negli orari le repliche di Guglielmi e Animosi ci pare una strategia discutibile.

Chiudiamo con Pontremoli, che domenica sera propone un altro Shakespeare, Re Lear o il passaggio delle stagioni: la locandina promette molto bene, con Giusi Merli, Marco Natalucci, Gianfranco Quero, Roberto Caccavo, Lorella Serni, Gaia Nanni, Claudia Pinzauti, Enrica Pecchioli, Francesco Rotelli, Simone Faloppa, Silvia Fasson diretti da Gianfranco Pedullà. Speriamo di poter recuperare presto questo spettacolo, e di parlarvene.

Da martedì a domenica – Imbarazzo della scelta in provincia di Pisa

Affollamento scenico pure nel pisano: dopo il debutto assoluto di venerdì scorso, proseguono le repliche per Il nullafacente, a Pontedera. Drammaturgia di Michele Santeramo (compreso nel cast attoriale), regia di Roberto Bacci: si tratta di un nuovo lavoro, realizzato con un solido ensemble di attori, nel solco già tracciato con Alla luce. Di certo vedremo, vi racconteremo e non solo quello. Da martedì a domenica.

Settimana intensa per La Città del Teatro, a Cascina: martedì, ecco Per favore niente eroi, allestimento ispirato ai racconti dello scrittore statunitense Raymond Carver, a cura di Corrado Accordino, presente in scena assieme a Daniele Ornatelli e Alessia Vicardi. Tre giorni dopo, venerdì, sarà la volta di Il ritorno di Casanova, da Arthur Schnitzler, regia di Federico Tiezzi, con l’immancabile Sandro Lombardi e Corso Pellegrini, accompagnati da Ginevra Pruneti (violoncello), Omar Cecchi (percussioni), Niccolò Dell’Aiuto (percussioni): ottima occasione.

ERRATA CORRIGE (e, per favore, prestare attenzione al passaggio Modalità polemica ON, più in basso). Non da meno è la proposta della sera prima, ossia giovedì, perché ritorna dalle nostre parti la “premiata coppia” Carullo-Minasi, con lo spettacolo che ha contribuito a lanciare questo connubio artistico nell’ambito del nuovo teatro italiano, ossia Due passi sono: lo vedemmo con gusto a Volterra, qualche anno fa, e ci spiace non poter ripetere la visione. Ve lo consigliamo davvero. Si chiude in musica domenica, ma non con Nino Rota, come il titolo potrebbe far pensare: Il cappello di paglia di Firenze su cui ha lavorato Sandro Querci è il testo “sorgente” di Eugène Labiche da cui è tratta la celebre opera lirica (recensita da Balestri nei giorni scorsi), e gli inserti musicali sono, invece, presi dal non meno grande Riz Ortolani. Chissà che la curiosità non spinga un arlecchino in zona.

Torniamo indietro di qualche giorno: mercoledì sera, a Buti, ritorna in scena Roberto Latini con I giganti della montagna. Ve ne abbiamo parlato, nel bene e pure nel male, quindi vederlo potrebbe essere un’occasione per capire con chi essere d’accordo. La stessa sera, a Casciana Terme, la stagione di “Teatro liquido” presenta Il bacio, con Barbara De Rossi e Francesco Branchetti, mentre lo stesso cartellone, sabato sera, invita tutti a Bientina per Se ci sei batti un colpo, testo di Letizia Russo, interprete Fabio Mascagni diretto da Laura Curino.

Modalità polemica ON barra Arlecchino cerca amici: in modo scientemente insensato, la rivista che state leggendo propone un monitoraggio ilpiùpossibile completo del teatro professionistico di quattro province toscane, più qualche altro spazio ulteriore. Collaboriamo a stretto contatto con uffici stampa che, nella gran parte dei casi, riconoscono il nostro lavoro (non pagato, ma pur sempre un lavoro) e ci aiutano molto, dato che sarebbe pure nel loro interesse, a informare chi ci legge sugli eventi e gli spettacoli in programma. Spesso ci invitano, a volte non riusciamo a vedere tutto quel che c’è o che vorremmo, altre volte insistono oltre misura affinché si parli delle produzioni che propongono: alcuni spazi, pur talvolta tampinandoci, si dimenticano però d’informarci sui propri programmi, salvo poi lamentarsi della nostra carente (maddeche?) attenzione.

La palma, in questo senso, va al Cinema Teatro Lux, caparbio teatrino pisano: talvolta, non senza difficoltà, lo frequentiamo, dato che comunque ospita iniziative interessanti; è il caso di venerdì 10, con i calabresi del Teatro delle Maruche e lo spettacolo Bollari: memorie dal mar Jonio. L’iniziativa è dovuta alla collaborazione con l’Associazione Pisa Folk, quella che organizza il relativo festival ispirato, programmazione alla mano, a una fantomatica lega meridionale (non c’è traccia di spettacolo o concerto che non sia più a nord di Roma: folk, va bene, ma Pisa che cosa c’entra?). Tornando a bomba, dello spettacolo di e con Carlo Gallo veniamo a sapere quasi per caso: non contenti, sul sito del teatro, vediamo che è sbagliato, in più parti, il nome della compagnia ospitata. Complimentoni. L’allestimento pare meritevole, nonostante la comunicazione (quale comunicazione?). A questo aggiungiamo, senza per forza dare addosso all’ufficio stampa da poco insediatosi, La Città del Teatro di Cascina, che sposta spettacoli senza aggiornare i cartelloni né informare opportunamente chi dovrebbe… informare. Contenti loro, basta che poi non si lamentino. (Su Cascina il discorso sarebbe, però, lungo, lunghissimo).

Infine, sempre sabato sera, Sotterraneo arriva a Pomarance con l’apprezzatissimo Storygame con Jules Verne, Il giro del mondo in 80 giorni, bella occasione per vedere un lavoro cui ancora non abbiamo potuto assistere, ma che ci incuriosisce non poco; magari qualcuno andrà per conto nostro.

Debutti importanti – Civica a Prato, Pennac a Pistoia

C’è molta, moltissima attesa per Un quaderno per l’inverno, nuovo lavoro di Massimiliano Civica su testo di Armando Pirozzi che vedrà in scena Luca Zacchini e Alberto Astorri. Che dire… Civica è ormai considerato un grande maestro del teatro italiano, al punto che, negli ultimi anni, agli spettacoli ha potuto affiancare vere e proprie “chiacchierate” col pubblico, alla stregua, appunto, degli intoccabili. Lo ricordiamo a Volterra, ma pure a Pistoia (lato Funaro): la curiosità di vedere l’ultimo suo (parliamone) lavoro è giustificata. Vi sapremo dire.

A proposito di Funaro: in quel di Pistoia ritorna Daniel Pennac che, venerdì 10, sarà impegnato con Un amore esemplare, pièce tratta dal fumetto Un amour exemplaire (disegni di Florence Cestac), per la regia di Clara Bauer e l’interpretazione di Massimiliano Barbini e Ludovica Tinghi, affiancati dallo stesso scrittore. Bella cosa, ma non siamo ubiqui (ci attrezzeremo).

Il resto oltreconfine – Cosa offrono Firenze e dintorni

Chiudiamo la rassegna con le occasioni fiorentine, o giù di lì: il ticket MarcorèGallione approda alla Pergola e, da martedì a domenica, il deandreian-pasoliniano Quello che non ho sarà offerto al pubblico gigliato. Negli stessi giorni, Elvira, che tanto è piaciuto all’arlecchino Buttiglieri, calcherà le tavole gemelle del Niccolini: lo spettacolo è, invero, piuttosto interessante e abbiamo in rampa di lancio un secondo sguardazzo. Stay tuned.

La sera di
martedì, appuntamento parateatrale, per quanto inoppugnabilmente filmico: al cinema Alfieri di Firenze sarà proiettato, alla presenza dei due autori, Milano: via Padova, di Antonio Rezza e Flavia Mastrella. Lungometraggio girato secondo il particolarissimo occhio di due artisti che conosciamo a apprezziamo, tratta di razzismo, luoghi comuni e, ci scommetteremmo, invivibilità. Siamo tentati.

Giovedì sera, appuntamento dal sapor letterario per il Teatro Cantiere Florida: Conversazione. Azioni dall’opera di Elio Vittorini, Laura Croce e Francesco Migliorini si confrontano con una delle opere più belle dell’autore siracusano, quella in cui si fa riferimento alla necessità di nuovi doveri. Interessante.

Infine, last but not least, l’interessante lavoro che Zaches Teatro ha condotto a Scandicci: al Teatro Studio nelle sere di venerdì e sabato, sarà presentato MigrAzioni#Scandicci, progetto sulla coesione sociale che, attraverso il teatro di figura e la danza, lavora sul concetto di comunità partendo dall’accoglienza di profughi e richiedenti asilo, ambito in cui il territorio di Scandicci si distingue per innovazione e volontà di sperimentazione. Niente male, ma noi, come cantava Guccini, non ci saremo.

Ce l’abbiamo fatta. Questo è tutto. Forse.
Buona settimana.