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La settimana a teatro: 7-13 dicembre

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Settimana corta, a suo modo, con un festivo in mezzo, ideale lancio in direzione del vacare natalizio. Siete già a posto con i regali? Non vi elargiremo consigli in merito né inviteremo a regalare teatro ai vostri cari (o ai nemici): ci limiteremo a offrirvi qualche dritta, costantemente a rischio incompletezza; per il resto, fate quel che credete. Come d’abitudine, nel presente articolo scegliamo, a nostro sindacabile criterio, cinque occasioni teatrali (ognuna può essere anche multipla); per un quadro più dettagliato, consultate il provvido Calendazzo.

Avvertenza: negli ultimi giorni, stiamo raccogliendo (anche piacevoli) testimonianze sul fatto che gli Arlecchini sono letti, discussi e pure contestati nei loro sguardi, il che ci fa piacere, a volte ci inorgoglisce, altre ci dà da pensare. Convinti come siamo del motto che recita “giri Fortuna la sua rota / come le piace, e ‘l villan la sua marra“, raccomandiamo sense of humour a chi se lo può permettere, pazienza a coloro cui facciam torto per eccessiva leggerezza (càpita e ce ne spiacciamo), distruzione e morte ai permalosi, “i ladri, gli stupidi e i bigotti“; proseguendo in parafrasi: “perché Arlecchino ride, e le risate d’Arlecchino appiccicano al muro tutti“. Anche sé stesso.
Ci ritorneremo.

Venerdì − l’economia secondo Roberto Castello e Andrea Cosentino (Ponte a Moriano, LU)

Trattato di economia, Castello-CosentinoPartiamo da venerdì perché ci va di far così, e ancora da Qualcosa si muove, il piccolo, ma solidissimo, cartellone autunnale di SPAM! Un’autentica strana coppia, quella formata da un esponente storico della danza contemporanea italiana come Roberto Castello e un attautore spiazzante e spiazzato quale Andrea Cosentino: il loro Trattato di economia, già come idea, vale un plauso, dal momento che, conoscendo bene entrambi, sappiamo che sarà un lavoro su un tema tutt’altro che banale, ma, soprattutto, sul linguaggio scenico, avvicinando (è da vedere se si tratta di fusione, contrapposizione o superamento dialettico) disparati modi di stare in scena. Ne abbiamo sentito parlare bene, ricordiamo le prime prove aperte e, quindi, vi invitiamo tutti a Ponte a Moriano. Piccolo spot (non ci pagano, quindi possiamo farlo): per i gruppi sopra 5 persone, il biglietto, da 12, scende a 5€.

Livorno, tra calcio (in scena) e lirica (Il Grattacielo e Teatro Goldoni)

Picchi, Michele-CrestacciAstrusità labroniche: dalla città del Vernacoliere e delle teste di Modì, ricevemmo rimostranze riguardo la recensione arlecchina (ripetiamo: arlecchina) su Traviata. Di nemici non s’abbisogna, ma, sia chiaro, i teatri sono pubblici e paventare ripercussioni sulla collaborazione con una testata (la nostra) perché questa avrebbe ironizzato sulla moralità di Violetta (non esattamente Santa Maria Goretti) senza riconoscere neppure la citazione (Peccato che sia una sgualdrina) da un capolavoro della drammaturgia elisabettiana, è, oltreché da ignoranti, da amici degli amici. Come dire: scrivete come piace a noi, altrimenti… Inaccettabile, anche da personcine perbene quali siamo; e, sia chiaro: se l’arlecchino in questione ha ceduto, chi scrive, au contraire, carica metaforicamente il fucile a pallettoni (ma coi bigné).
Comunque: al Goldoni, venerdì e domenica, è tempo di Mascagni, con Cavalleria rusticana, per la direzione del bravo Valerio Galli (ormai un nostro pallino), la regia di Alessio Pizzech e l’esecuzione dell’orchestra giovanile del conservatorio labronico. Il celebre titolo mascagnano, solitamente abbinato con Pagliacci di Ruggero Leoncavallo, sarà “scortato”, per l’occasione, da Zanetto, altro “atto unico” dell’autore livornese: i crediti artistici (direzione, regia e ensemble) restano ovviamente gli stessi, mentre sui cantanti, trattandosi di produzione interna (Livorno è apprezzabile anche per questo), non vi sappiamo dire di più. Occasione interessante.
Armando Picchi, InterSabato e domenica sera, al Centro Artistico Il Grattacielo, in scena Michele Crestacci con Picchi, ispirato al celebre calciatore labronico Armando Picchi (“l’uomo, il capitano e il sognatore, la forza e la poesia. 171 centimetri, 71 chili, 42 di scarpe. Una famiglia di marinai, un nonno anarchico e un altro repubblicano costretto all’esilio“) bandiera della mitica Inter di Helenio Herrera e Moratti (padre, quello intelligente). Si parla di calcio, come sempre, per parlar della vita e, sinceramente, un salto a vedere ce lo faremmo più che volentieri.

È sempre stagione per La prossima stagione (Lucca e Pontedera)

Michele Santeramo_A Lucca, il 10 dicembre, si celebra un’interessante circostanza, sorta d’omaggio sinergico tra Giglio e Teatro Era novello Teatro Nazionale: alle 16, nel ridotto dello spazio lucchese, Carla Pollastrelli (premio Ubu 2015 per l’opera di diffusione del pensiero di Jerzy Grotowski) terrà la conferenza Perché Grotowski a Pontedera: sarà proiettato il video Il Teatro Laboratorium di Jerzy Grotowski e presentati i due volumi dedicati all’artista polacco, Testi 1954-1998 (Casa Usher editore), di cui vi abbiamo già detto mesi or sono. Giornata conclusa da due spettacoli di cui abbiamo variamente parlato: La prossima stagione, di e con Michele Santeramo (Teatro San Girolamo, ore 18) e 2+2=5. L’uomo dal sottosuolo,, da Memorie dal sottosuolo di Fëdor Michajlovic Dostoevskij, con Cacá Carvalho (Teatro del Giglio, ore 21). C’è da dire che il primo allestimento sarà nuovamente in scena all’Era (tre recite), da venerdì a domenica, mentre l’altro, si sposterà al Nuovo Teatro delle Commedie di Livorno, nelle serate di venerdì e sabato. Il Teatro Nazionale significherà pur qualcosa…

Da giovedì a sabato − Omini, Mazzamauro ed Eneide tra San Miniato e Pisa

la famiglia campione - gli ominiTornano in pista Gli Omini, ancora con La famiglia campione, allestimento che abbiamo mancato e, quasi sicuramente, mancheremo pure per questa volta, giovedì sera al Teatrino dei Fondi in quel di Corazzano. Sappiamo, però, che si tratta d’una succosa occasione, che lo spettacolo è, come spesso accade nei lavori del gruppo, il risultato di un’indagine sul campo, assecondando l’abitudine di lanciare uno sguardo sul mondo per poi tradurlo, con passionale lucidità (complimento ossimorico), in termini teatrali. Andateci, garantiamo al buio.
Eneide-di-Krypton-300x182Si fa storia (quasi recente) del teatro e non solo, invece, al Verdi pisano, giacché l’arrivo della Compagnia Krypton di Giancarlo Cauteruccio corrisponde alla presentazione di Eneide. Un nuovo canto, odierna rivisitazione di uno spettacolo cult del 1983, reso celebre anche dal fatto che corrisponde all’esordio discografico, in chiave solo strumentale, dei Litfiba. Al di là di ciò, Eneide è un capitolo fondamentale della scena (elettronica) italiana, e nella versione di nuovo canto, Cauteruccio cogli l’occasione di riprendere quella che è stata un’opera totale. Ci saremo, in qualche modo, e ve ne diremo.
Anna Mazzamauro 1E storia, recente e non solo, si fa pure tra Bientina e Casciana Terme, venerdì e sabato, col doppio appuntamento di Nuda e cruda, autentico one woman show protagonista Anna Mazzamauro. Ce la ricordiamo, quasi vent’anni or sono, in un toccante Nannarella, sulle tavole del Giglio, nell’accorato omaggio alla grande Anna Magnani, e qualcosa di quel monologo rientrerà in questo lavoro che sa tanto di best of. La rivedremmo tanto volentieri, perché l’abbiamo sempre ritenuta un’attrice di razza, tecnicamente dotata, senza i “pregiudizi di chi si crede artista“, pur essendo, senza dubbio, un’artista. Militando da secoli (siamo figli del Novecento) contro lo snobismo, proveremo a mandare qualcuno: voi, se potete, andate.

Oltre “confine” − Cosa c’è a Pistoia, Prato e Firenze

Teatro Sotterraneo, War Now!, 2014 (foto Sara-Bugoloni)A PistoiaTeatro Sotterraneo torna a presentare un lavoro che abbiamo visto e recensito, vale a dire War Now!, allestito nell’estate 2014 per il festival di Santarcangelo. Si tratta di un lavoro sul filo del paradosso, ovviamente a tema bellico e, proprio per questo, “sfortunatamente” sempre attuale, anche nei casi di quella guerra asimmetrica di cui qualsiasi scribacchino oggi sentenzia senza manco aver chiaro cosa sia. Sabato sera, al Teatro Bolognini.
giochi di famigliaMolte cose, pure troppe, a Prato, complice il festival cittadino che convoglia moltissime occasioni (in realtà include, ci pare, anche quello che è già organizzato), quindi, prima di rimandarvi al sito ufficiale della manifestazione, vi diciamo che, al Fabbricone, da venerdì a domenica, torna  Giochi di famiglia di Biljana Srbljanović, altra produzione del (fu) Teatro Metastasio Stabile della Toscana: quattro bambini soli che giocano a fare gli adulti, aderendo alla cattiveria del mondoper offrire allo spettatore un confronto con la brutalità che ognuno di noi nasconde in sè.
Animali da bar, Carrozzeria Orfeo (ph. Laila Pozzo)Firenze, infine: da quanto riportato su Facebook, non è ben chiaro l’orario (anzi, sì: alle 18.45, l’avessero fatto per Vita di Galileo, mannaggia), ma, da venerdì a domenica, la Pergola ospiterà Carrozzeria Orfeo con il nuovo lavoro, Animali da bar, da noi visto e recensito al debutto pontederese. Si tratta, a voler vedere, di uno dei primi effetti positivi della sinergia del nuovo Teatro Nazionale: per contro, Lavia sia approdato anche nella città della Piaggio (dai, Gabriele, è solo una battuta… ti stiamo pure per recensire).
Al Teatro Cantiere Florida è tempo, invece, di Cannibali, giovedì e venerdì, allestimento del gruppo Kronoteatro, scritto da Fiammetta Carena, interpretato da Tommaso BiancoAlex Nesti Maurizio Sguotti, per la regia di quest’ultimo. Si tratta di uno spettacolo sul tema dell’esercizio del potere, argomento tra i più frequentati nella storia della scena: “Ciascun individuo lotta per accrescere l’unico dato sensibile che gli conferma d’essere in vita: il potere sull’altro”. Non assicuriamo niente, ma proveremo a mandare qualcuno.

Anche per questa volta è (forse) tutto. Andate, (s)guardate e leggeteci. Magari, se vi va, scriveteci pure e non solo per protestare, risponderemo comunque a tutti.
Alla prossima.

Igor Vazzaz
Toscofriulano, rockstar egonauta e maestro di vita, si occupa di teatro, sport, musica, enogastronomia. Scrive, suona, insegna, disimpara e, talvolta, pubblica libri o dischi. Il suo cane è pazzo.

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