Elettrorivista (a)periodica
di ciarlatanerie teatrali

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Santeramo, e la filosofia del dolce far niente

Francesca Cecconi -
Masticare carote è una delle cose più faticose che esistano. Ancor peggiore è la giornata del sabato: totalmente persa per vestirsi, uscire e fare...
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Richard l’impalpabile

Igor Vazzaz -
Si fa un bel parlare di grande regia, e siamo certi d’inerpicarci, così, su mulattiere ripide, prive della seppur minima ringhiera: i lettori arlecchini...
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L’isola di Otello

Igor Vazzaz -
Teatro, parola densa, indecifrabile nell'etimo mai del tutto certo, significante il cui significato indica un luogo (anzi: mille e più, diversissimi tra loro), un'arte,...
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De Summa Black Hole Sun

Igor Vazzaz -
La precarietà (sia chiaro: non ci stiamo lamentando) è uno dei segni del contemporaneo, a teatro come altrove: non solo gli spettacoli si reggono,...
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De Summa Black Hole Sun

Igor Vazzaz -
La precarietà (sia chiaro: non ci stiamo lamentando) è uno dei segni del contemporaneo, a teatro come altrove: non solo gli spettacoli si reggono,...
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Felice Don Carlo: trionfo verdiano in memoria di Daniela Dessì

Andrea Balestri -
Tra i nomi noti e amati che ritroviamo sulla locandina del Don Carlo di Genova, il più evidente è quello mancante: a otto mesi di distanza,...
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Questione di fame

Igor Vazzaz -
La fame. E la fama. Diverso l'etimo, non dissimile la bramosia ingenerata, benché d'innegabile e imparagonabile urgenza. Questa, non volendo, la prima considerazione assistendo a Miseria...
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La signora infelicità di Nicoletta Braschi

Igor Vazzaz -
Una donna piantata per terra, letteralmente, ad altezza vita. Per la vita. Da questo dettaglio, che tale non è, si deve partire, se si vuol render ragione...
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Una Parigi in laguna

Igor Vazzaz -
Sfidano il freddo pungente le imparruccate maschere che guadagnano la platea della Fenice: il Carnevale ha inizio, la Colombina s’è librata su una Piazza...
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E Micheli si mette in fila

Igor Vazzaz -
Il recital: genere nobile della performatività novecentesca, cimento riservato ai grandi eclettici, fossero efficacissimi irregolari (Paolo Poli) o temprati teatranti tuttofare (Gigi Proietti, ma anche Massimo...
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Ricordi e stelle per il buon Giacomo

Maria Feliciano -
Una donna in abito bianco, semplice ed elegante, attraversa la platea del Giglio lungo il corridoio laterale, sorprendendoci alle spalle con la sua voce intensa...
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Latinimachine

Igor Vazzaz -
La penombra del Persio Flacco lenisce le pupille dal nitore estivo che corpi e armi della Fortezza volterrana vi hanno impresso: l'umor-mistica chiacchierata sui cittadini...
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Scacco alle regine

Igor Vazzaz -
Non è la prima volta che Oscar De Summa si cimenta con Shakespeare e Riccardo III, benché la presente sia, per chi scrive, la prima occasione d'assistere...
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La scelta di Ivanov

Maria Feliciano -
La platea è affollata e, quando il pubblico prende posto, sulla scena aperta Ivanov (Filippo Dini, attore e regista) legge il suo libro. L'inizio...
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Minimacbeth: essenzialmente, Shakespeare

Andrea Balestri -
C'è tutto il Macbeth di Shakespeare, e forse anche qualcosa in più: vive in meno di un'ora, grazie a due attori, un lungo tavolo...
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Suonala ancora, Kaemmerle

Carlo Titomanlio -
«E adesso in città tutti domandano: di dove ha avuto Rotschild un così buon violino? L’ha comprato o l’ha rubato; o forse gli è...
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Sola, abbandonata, in questo popoloso ponteggio che appellano Bohème

Andrea Balestri -
Secondo alcune stime è l’opera lirica più rappresentata nel mondo, ma questa non è una scusa per la poco felice sovrapposizione, a pochi chilometri...
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Riccardo e la tragedia che spalanca il teatro

Igor Vazzaz -
Rovesciare il teatro, o quasi, rimettendo in gioco la sua prima e fondante dimensione essenziale, quella dello spazio: è per, con e dentro lo spazio che, infatti, prendon vita i...
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Mostri (e) contemporanei

Igor Vazzaz -
Si fa un gran parlare, negli ultimi tempi, di cosa possa dirsi lecito (!) e ammissibile in teatro, cosa sia artistico e cosa osceno (dev'esserci opposizione?), neppure fossimo...
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Tempo di Macbeth

Igor Vazzaz -
Il Cimitero Militare Germanico al passo della Futa consiste in una muta distesa di lapidi e prati scoscesi: trentamila corpi e più, raccolti dopo il 1945. Monumento difficile....
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